Non fermarsi alle apparenze: solo un altro ottovolante emotivo

7 minuti di lettura
Restare investiti in settori con solide fondamenta nella realtà post-pandemica può aiutare gli investitori a superare nuovi scogli, quali l’aumento dei tassi, l’inflazione e le incertezze geopolitiche. Greg Wilensky, responsabile del Reddito Fisso USA, e Jeremiah Buckley, gestore di portafoglio, spiegano perché.
In sintesi
- I cambiamenti strutturali indotti dalla pandemia potrebbero rappresentare interessanti opportunità di lungo termine, a fronte di asset la cui volatilità è attualmente in balia di fattori che sfuggono al nostro controllo.
- I consumi dovrebbero essere sostenuti dai risparmi accumulati durante il lockdown, anche se le preferenze dei consumatori potrebbero differire dalle abitudini pre-pandemiche.
- In ambito creditizio è opportuno essere prudenti, sebbene i titoli del settore finanziario possano rappresentare un buon riposizionamento sul lungo termine.
- I mercati continuano a doversi destreggiare a fronte di un contesto macroeconomico difficile, dell'aumento dei prezzi delle materie prime e della perturbazione delle supply chain, e ciò evidenzia i benefici di un asset allocation flessibile.
È difficile immaginare un ritorno allo stile di lavoro, di vita e di consumi che vigeva prima della pandemia. I cambiamenti strutturali delle società e delle economie, rapidi e profondi, sono stati caratterizzati da tendenze inarrestabili, quali la digitalizzazione e la decarbonizzazione, driver del cambiamento.
Già alla fine del 2021 gli investitori adeguavano le posizioni in alcuni settori e asset al fine di adattarsi alla realtà del mondo post-pandemico. Da allora, il rapido aumento dell’incertezza e della volatilità registrati nel 2022 a causa di mercati che subivano tensioni geopolitiche e vertiginosi alti e bassi, ha reso più urgente che mai l’identificazione di fonti di rendimento stabili e diversificate.
Per raggiungere questo obiettivo, chi deve allocare i propri capitali può considerare un approccio diverso. Piuttosto che concentrarsi su elementi incontrollabili - dall'inflazione e dai prezzi delle materie prime, ai tassi di interesse e alle tensioni geopolitiche - converrebbe agli investitori identificare una combinazione adeguata di esposizioni azionarie e obbligazionarie con un potenziale di rendimento a lungo termine.
Ciò si traduce in strategie incentrate sull'identificazione di imprese che siano in grado di sfruttare tematiche di lungo periodo, alimentate da prodotti e servizi attraenti e differenziati che creano e forniscono valore ai loro clienti.
Riteniamo che un approccio equilibrato possa offrire le migliori possibilità di generare una crescita per lunghi anni, una migliore alternativa rispetto al tentativo di neutralizzare o anticipare fattori imprevedibili.
Un approccio azionario sfaccettato
Attualmente, riteniamo che tematiche di lungo periodo introdotte dalla pandemia sembrano destinate a guidare la crescita economica per il prossimo futuro. Tra queste, si possono citare le tecnologie avanzate, grazie alle quali numerose applicazioni tecnologiche hanno subito una migrazione verso il cloud, in un contesto in cui i software e le infrastrutture sono oggi presentati come servizi.
I cambiamenti delle preferenze dei consumatori rappresentano un altro tema da tenere sott’occhio. Le nuove abitudini creano nuove domande e i clienti, ora sostenitori dell'e-commerce, difficilmente riprenderanno le vecchie abitudini. A sua volta, ciò dovrebbe continuare ad avere un impatto positivo sulle spese.
Più in generale, il settore dei beni discrezionali può registrare una ripresa. Benché, all'inizio del 2022, sia stato uno dei settori con le peggiori performance a causa dell'aumento dei prezzi dei beni di base e delle materie prime, nonché a causa delle incertezze geopolitiche, oggi le valutazioni delle aziende con una crescita a lungo termine di elevata qualità risultano interessanti.
In aggiunta, i consumi dovrebbero dimostrare la loro resilienza. Una solida ripresa dell'occupazione e la conseguente crescita salariale, oltre a una solida base di risparmi accumulata durante la pandemia, potrebbero aiutare ulteriormente questo settore a superare gli ostacoli che si abbattono sulla fiducia dei consumatori.
Gli investitori che adattano i portafogli azionari a queste tendenze in evoluzione possono beneficiare della riduzione della volatilità senza compromettere i rendimenti, grazie all'esposizione a imprese consolidate in grado di generare ottimi flussi di cassa e di sfruttare i ribassi per migliorare le proprie posizioni nel mercato.
In linea con tale scenario, i settori come l'energia e la finanza presentano rischi potenziali di lungo termine, a fronte delle difficoltà riscontrate in materia di volumi delle principali posizioni e di crescita organica, abbinate a fattori avversi di carattere macroeconomico.
Riduzione dei rischi nell’obbligazionario
Il COVID-19 ha avuto un impatto notevole anche sul reddito fisso. Ad esempio, all’inizio dell’anno la compressione degli spread post-pandemici ha diminuito l’attrattiva per i premi all’esposizione creditizia, nonostante la presenza di fondamentali economici positivi. Sebbene gli spread si siano ampliati nel primo trimestre, riteniamo che sia più prudente per gli investitori rafforzare l’esposizione ai titoli di Stato, riducendo al contempo il rischio di credito complessivo.
Se da una parte vi sono i rischi conosciuti, dall’altra, forse, gli imprevisti rappresentano una preoccupazione maggiore. Questi ultimi, purtroppo, stanno aumentando: nessuno, infatti, avrebbe potuto prevedere l’invasione dell’Ucraina. E il conflitto tra Russia e Ucraina ha complicato il già difficile compito della Federal Reserve americana (Fed) che cercava di garantire un atterraggio morbido all’economia del paese.
Riteniamo che, a fronte di tali rischi, sia necessario adottare un approccio più prudente per quanto riguarda i prodotti a spread. Le attività cartolarizzate di alta qualità garantite dai mutui residenziali rappresentano un possibile comparto di interesse. In materia di credito societario, per quanto vi siano ancora interessanti opportunità nella parte alta dello spettro creditizio inferiore ai titoli investment grade, cioè le obbligazioni con rating BB – in base ad aspettative secondo le quali un nutrito gruppo di tali aziende, gli “astri nascenti”, potrebbe rientrare nella categoria investment grade nel corso del 2023 - lo scenario incerto suggerisce che tale upgrade deve essere considerato con prudenza.
Considerando i diversi settori in un’ottica di lungo termine, anche i titoli finanziari - e specialmente le banche - appaiono interessantiGli spread si sono ampliati rispetto ad altri settori del mercato societario e, con una buona quantità di emissioni, il riposizionamento diventa possibile.
Inoltre, il fatto che le attività che le banche possano perseguire per stimolare la crescita siano limitate, dovrebbe attrarre gli investitori obbligazionari, dato che tali vincoli riducono il rischio di credito.
Sul filo del rasoio
Più in generale, nel difficile contesto macroeconomico e ipotizzando un lungo conflitto in Ucraina, riteniamo che i problemi delle catene logistiche e l’aumento dei prezzi delle materie prime possano continuare a compromettere le performance del mercato.
Ciò evidenzia quanto sia vantaggioso adottare un approccio flessibile che consenta di adeguare l’asset allocation nel tempo, ponderando i rischi e le opportunità grazie ad esposizioni a varie asset class, in base alle condizioni di mercato. Affinché tale approccio sia efficace, è necessario privilegiare l’integrazione tra i team, una comunicazione permanente e adeguamenti dinamici di ciascuna allocazione del portafoglio nonché del mix complessivo tra azioni e obbligazioni.
Le allocazioni devono garantire la diversificazione, sia attraverso titoli a reddito fisso ma anche attraverso la ricerca di equilibrio tra titoli relativi a business sottostanti stabili in diversi scenari economici, e anche aziende più cicliche che possono trarre vantaggio da periodi di ripresa economica, quando questa si presenterà.
Glossario
Asset allocation: allocazione di un portafoglio in base all’asset class, al settore, alla regione geografica o al tipo di titolo.
Credit rating: A score assigned to a borrower, based on their creditworthiness. It may apply to a government or company, or to one of their individual debts or financial obligations. An entity issuing investment-grade bonds would typically have a higher credit rating than one issuing high-yield bonds. The rating is usually given by credit rating agencies, such as Standard & Poor’s or Fitch, which use standardised scores such as ‘AAA’ (a high credit rating) or ‘B-‘ (a low credit rating). Moody’s, another well-known credit rating agency, uses a slightly different format with Aaa (a high credit rating) and B3 (a low credit rating).
Titoli ciclici: aziende che vendono beni di consumo discrezionali, come le auto, o settori molto sensibili alle variazioni economiche, come quello minerario. I prezzi delle azioni e delle obbligazioni emesse da società cicliche tendono a essere molto più vulnerabili agli alti e bassi dell’economia rispetto a quelli delle società non cicliche.
Diversificazione: una strategia per distribuire i rischi introducendo un mix di vari tipi di asset/asset class in un portafoglio. Si basa sul presupposto secondo cui i prezzi dei vari asset assumeranno comportamenti diversi in un dato scenario. Gli asset che presentano un basso livello di correlazione dovrebbero offrire la maggiore diversificazione.
Investment grade: Un'obbligazione emessa di norma da governi o società il cui rischio di non adempiere agli impegni di pagamento è percepito come relativamente basso. La maggiore qualità di queste obbligazioni si riflette nei loro rating di credito più alti se paragonati alle obbligazioni che si pensa abbiano un rischio più alto di default, come le obbligazioni ad alto rendimento.
Spread/spread di credito: La differenza di rendimento di un'obbligazione societaria rispetto a quella di un titolo di Stato equivalente.
Volatilità: la rapidità e l'ampiezza delle oscillazioni positive o negative del prezzo di un portafoglio, un titolo o un indice di mercato. Se le oscillazioni del prezzo sono ampie, la volatilità è alta. Se le oscillazioni del prezzo sono più lente e di minore portata, la volatilità è più bassa. Viene usata per misurare il grado di rischio di un investimento
Queste sono le opinioni dell'autore al momento della pubblicazione e possono differire da quelle di altri individui/team di Janus Henderson Investors. I riferimenti a singoli titoli non costituiscono una raccomandazione all'acquisto, alla vendita o alla detenzione di un titolo, di una strategia d'investimento o di un settore di mercato e non devono essere considerati redditizi. Janus Henderson Investors, le sue affiliate o i suoi dipendenti possono avere un’esposizione nei titoli citati.
Le performance passate non sono indicative dei rendimenti futuri. Tutti i dati dei rendimenti includono sia il reddito che le plusvalenze o le eventuali perdite ma sono al lordo dei costi delle commissioni dovuti al momento dell'emissione.
Le informazioni contenute in questo articolo non devono essere intese come una guida all'investimento.
Comunicazione di Marketing.
Informazioni importanti
Si prega di leggere attentamente le seguenti informazioni sui fondi citati in questo articolo.
- Le Azioni/Quote possono perdere valore rapidamente e normalmente implicano rischi più elevati rispetto alle obbligazioni o agli strumenti del mercato monetario. Di conseguenza il valore del proprio investimento potrebbe diminuire.
- Gli emittenti di obbligazioni (o di strumenti del mercato monetario) potrebbero non essere più in grado di pagare gli interessi o rimborsare il capitale, ovvero potrebbero non intendere più farlo. In tal caso, o qualora il mercato ritenga che ciò sia possibile, il valore dell'obbligazione scenderebbe.
- L’aumento (o la diminuzione) dei tassi d’interesse può influire in modo diverso su titoli diversi. Nello specifico, i valori delle obbligazioni si riducono di norma con l'aumentare dei tassi d'interesse. Questo rischio risulta di norma più significativo quando la scadenza di un investimento obbligazionario è a più lungo termine.
- Il Fondo investe in obbligazioni ad alto rendimento (non investment grade) che, sebbene offrano di norma un interesse superiore a quelle investment grade, sono più speculative e più sensibili a variazioni sfavorevoli delle condizioni di mercato.
- Un Fondo che presenta un’esposizione elevata a un determinato paese o regione geografica comporta un livello maggiore di rischio rispetto a un Fondo più diversificato.
- Il Fondo potrebbe usare derivati al fine di conseguire il suo obiettivo d'investimento. Ciò potrebbe determinare una "leva", che potrebbe amplificare i risultati dell'investimento, e le perdite o i guadagni per il Fondo potrebbero superare il costo del derivato. I derivati comportano rischi aggiuntivi, in particolare il rischio che la controparte del derivato non adempia ai suoi obblighi contrattuali.
- Se il Fondo, o una sua classe di azioni con copertura, intende attenuare le fluttuazioni del tasso di cambio tra una valuta e la valuta di base, la stessa strategia di copertura potrebbe generare un effetto positivo o negativo sul valore del Fondo, a causa delle differenze di tasso d’interesse a breve termine tra le due valute.
- I titoli del Fondo potrebbero diventare difficili da valutare o da vendere al prezzo e con le tempistiche desiderati, specie in condizioni di mercato estreme con il prezzo delle attività in calo, aumentando il rischio di perdite sull'investimento.
- Le spese correnti possono essere prelevate, in tutto o in parte, dal capitale, il che potrebbe erodere il capitale o ridurne il potenziale di crescita.
- Il Fondo potrebbe perdere denaro se una controparte con la quale il Fondo effettua scambi non fosse più intenzionata ad adempiere ai propri obblighi, o a causa di un errore o di un ritardo nei processi operativi o di una negligenza di un fornitore terzo.
- Oltre al reddito, questa classe di azioni può distribuire plusvalenze di capitale realizzate e non realizzate e il capitale inizialmente investito. Sono dedotti dal capitale anche commissioni, oneri e spese. Entrambi i fattori possono comportare l’erosione del capitale e un potenziale ridotto di crescita del medesimo. Si richiama l’attenzione degli investitori anche sul fatto che le distribuzioni di tale natura possono essere trattate (e quindi imponibili) come reddito, secondo la legislazione fiscale locale.