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Il settore sanitario trova un equilibrio

Secondo il gestore di portafoglio Andy Acker, il settore sanitario potrebbe ormai essere ben posizionato per proteggere dalla volatilità del mercato offrendo al contempo opportunità di guadagno a lungo termine.

Andy Acker, CFA

Andy Acker, CFA

Gestore di portafoglio


23 set 2022
6 minuti di lettura

In sintesi

  • Nel 2022 il settore sanitario ha sovraperformato il mercato azionario più ampio, grazie al potere di determinazione dei prezzi e alla natura non ciclica di aziende come quelle farmaceutiche e i fornitori di servizi di assistenza gestita.
  • Tali attributi potrebbero continuare a brillare a fronte dell'aumento dei tassi di interesse e del persistere dell'inflazione elevata. Al contempo, però, iniziano ad emergere segnali positivi in segmenti del settore sanitario che hanno sottoperformato, in particolare quello biotecnologico.
  • Valutazioni interessanti, esiti positivi delle sperimentazioni cliniche e una maggiore chiarezza sulla riforma dei prezzi dei farmaci potrebbero favorire la ripresa del comparto biotech dopo un ribasso storico.

Fino ad ora il 2022 ha evidenziato principalmente il carattere difensivo del settore sanitario, con un rendimento dell'S&P 500® Health Care Sector di -5,7% a fronte di -14,3% per l'indice S&P 500®.1 Alla luce del previsto ulteriore aumento dei tassi di interesse e di un potenziale rallentamento della crescita, il potere di determinazione dei prezzi e la non ciclicità di segmenti come quello farmaceutico e dell'assistenza sanitaria gestita potrebbero continuare a dare un apporto positivo. Allo stesso tempo, però, l'impulso dell'innovazione nel settore sanitario è sempre vivo e sembra iniziare ad attirare l'attenzione degli investitori.

Oltre le aspettative

Nell'ambito del settore sanitario, i titoli più brillanti dell'anno rientrano in categorie come l'assistenza sanitaria gestita, le società biofarmaceutiche a grande capitalizzazione e i distributori e gestori di prestazioni farmaceutiche. Questi comparti sono generalmente in grado di scaricare a valle gli aumenti dei prezzi e beneficiano di una domanda costante. Nell'ambito dell'assistenza sanitaria gestita, ad esempio, i prezzi delle polizze assicurative sono ridefiniti ogni anno, consentendo alle aziende di aumentare i premi in caso di aumento dei costi. Inoltre, al rinnovo delle polizze i proventi investiti in titoli a breve duration sono rinnovati, offrendo l'opportunità di trarre vantaggio dall'aumento dei tassi. Nel frattempo, la domanda costante di farmaci sostiene solidi bilanci e flussi di cassa delle aziende farmaceutiche. Il settore ha inoltre la possibilità di agire su più fronti per ridurre le spese e può aumentare i prezzi dei farmaci. Gli aumenti dei prezzi dei medicinali favoriscono anche i distributori e i gestori di prestazioni farmaceutiche (che costituiscono la catena logistica dei farmaci negli Stati Uniti). I margini di profitto di queste aziende sono strettamente correlati alle tendenze dei prezzi e dei volumi nel settore farmaceutico.

Nel loro insieme, queste società hanno generalmente registrato una solida crescita degli utili quest'anno, che ha permesso al settore sanitario di registrare il secondo maggior differenziale positivo tra gli utili effettivi e le previsioni nel secondo trimestre, secondo FactSet.2

Figura 1: L'assistenza sanitaria gioca in difesa nel 2022

Fonte: Bloomberg, dati dal 3 gennaio 2022 al 9 settembre 2022. Indici riscalati a 100 al 3 gennaio 2022.

Venti contrari sulla duration lunga

D'altro canto, le società del settore sanitario i cui flussi di cassa tendono ad essere realizzati a più lungo termine hanno sottoperformato sulla scia dell'aumento dei tassi di interesse. Per alcuni segmenti del settore anche l'aumento dei costi e le perturbazioni legate al COVID-19 hanno rappresentato una sfida. Per i fornitori di servizi sanitari come gli ospedali, ad esempio, i volumi di pazienti non sono ancora tornati ai livelli pre-pandemici a causa della carenza di personale infermieristico e di manodopera. Analogamente, le società produttrici di dispositivi medicali hanno risentito di un calo dei volumi e i margini di profitto sono sotto pressione a causa del limitato potere di determinazione dei prezzi e delle interruzioni dell'offerta.

Uno dei peggiori contributi è giunto dalla biotecnologia, con i titoli a piccola e media capitalizzazione del gruppo sprofondati in una fase di flessione insolitamente pronunciata e prolungata. Da febbraio 2021 passando per un minimo a inizio maggio 2022, l'indice S&P Biotechnology Select Industry, un benchmark del settore, ha ceduto il 64%, sottoperformando l'indice S&P 500 del 66% e l'indice S&P 500 Health Care Sector del 75%, registrando il più consistente gap nella performance relativa dal 2006, anno di lancio dell'indice Biotechnology Select Industry. In effetti, a un certo punto oltre 200 società stavano scambiando al di sotto di quanto la liquidità a bilancio non suggerisse. Abbiamo osservato inoltre numerose altre società che negoziavano a un valore della pipeline a nostro parere pari a zero o negativo.

Figura 2: Valore d'impresa totale* delle aziende biotecnologie in fase di sviluppo, dall'8 febbraio 2021 al 30 giugno 2022

Il valore d'impresa aggregato del settore biotecnologico è diminuito del 70% dal 2021.

Fonte: Capital IQ, al 30 giugno 2022. *Il valore d'impresa è la somma della capitalizzazione di mercato di una società, del debito e delle azioni preferenziali, meno la liquidità e disponibilità equivalenti e rappresenta una misura del valore di mercato di una società (il costo di acquisizione di un'impresa).

Ripresa incipiente

A nostro avviso, questi prezzi non hanno senso e iniziamo a vedere i primi segnali di ripresa. Innanzitutto, l'attività di fusione e acquisizione (M&A) sta ripartendo, con l'annuncio di varie operazioni da diversi miliardi di dollari negli ultimi mesi, tra cui le acquisizioni appena annunciate da parte di Pfizer di Biohaven Pharmaceuticals (per quasi 12 miliardi di dollari, con un premio di circa l'80%) e di Global Blood Therapeutics (per oltre 5 miliardi di dollari, con un premio di oltre il 100%). Riteniamo che altre operazioni seguiranno probabilmente, dato che nel prossimo decennio molte società farmaceutiche dovranno affrontare scadenze di brevetti per farmaci blockbuster3.

Figura 3: Accelerazione dell'attività di fusione e acquisizione (M&A) nel settore biotecnologico

Fonte: Bloomberg, al 13 settembre 2022.

Gli investitori, inoltre, ricominciano a premiare gli esiti positivi degli studi clinici. In agosto Alnylam ha riportato risultati generali positivi per il suo studio di fase 3 su un trattamento basato sull'interferenza dell'RNA (RNAi) per l'amiloidosi da transtiretina, una patologia ereditaria che può portare al collasso degli organi, e in settembre, Akero Therapeutics ha conseguito dati positivi di fase 2 per il suo trattamento per la NASH, una forma grave di malattia del fegato grasso che colpisce oltre 10 milioni di pazienti negli Stati Uniti. In entrambi i casi, le azioni sono aumentate significativamente in seguito alla pubblicazione dei dati. Ci aspettiamo la pubblicazione di ulteriori dati nei prossimi mesi, riguardanti tra l'altro la malattia di Alzheimer, il cancro e l'obesità. Nel frattempo, in Europa è stata approvata di recente la prima terapia genica per l'emofilia e nei prossimi mesi ci aspettiamo una richiesta di approvazione per la prima terapia genica per la distrofia muscolare di Duchenne, una malattia genetica spesso mortale che colpisce decine di migliaia di bambini. Riteniamo che si tratti di mercati potenzialmente vasti che potrebbero sostenere una solida crescita degli utili per il settore per anni a venire.

Un ostacolo in meno

Dall'inizio di maggio l'indice S&P Biotechnology Select Industry ha già guadagnato oltre il 30%.4 Rimane da vedere se il settore biotech è in grado di mantenere questa dinamica di crescita. L'aumento dei tassi di interesse, l'inflazione elevata e altri fattori macroeconomici potrebbero continuare ad alimentare la volatilità.

Tuttavia, iniziano a emergere altri segnali positivi. In agosto negli Stati Uniti è stato adottato l'Inflation Reduction Act, una legge che introduce modifiche alla determinazione dei prezzi dei farmaci, eliminando una fonte di incertezza che incombeva sul settore sanitario da oltre sei anni. A nostro parere, il disegno di legge è migliore di quanto si temesse e introduce aspetti positivi, come la riduzione dei costi diretti per gli anziani e la possibilità di iniziare la negoziazione dei prezzi dei farmaci solo dopo un periodo prolungato sul mercato. L'unico inconveniente serio, a nostro modo di vedere, è la differenza di trattamento tra i farmaci orali e quelli biologici (i farmaci iniettabili). Mentre la negoziazione dei prezzi dei farmaci biologici non inizierà prima di 13-15 anni dopo il lancio commerciale, il periodo di grazia per le pillole micromolecolari è solo di nove anni. Riteniamo che questo periodo più breve potrebbe scoraggiare gli investimenti in aree indispensabili come le terapie orali per il cancro.

Speriamo che questa falla legislativa possa essere corretta prima che abbia un effetto negativo. Nel complesso, tuttavia, crediamo che la riforma sia gestibile, con un impatto solo limitato sul settore nel prossimo decennio (pari a circa il 2% dei ricavi biofarmaceutici totali in base alle stime del Congressional Budget Office5). E soprattutto, elimina un grave peso che incombeva sul settore e si spera che sarà seguita da altri segnali positivi per la sanità.

1 Bloomberg, dati dal 3 gennaio 2022 al 9 settembre 2022. L'S&P 500 Health Care Sector comprende le società inserite nell'S&P 500 che in base alla classificazione GICS® rientrano nel settore sanitario.
2 FactSet, dati al 5 agosto 2022.
3 Un farmaco blockbuster è un medicinale con vendite annuali pari o superiori a 1 miliardo di dollari statunitensi.
4 Bloomberg. Dati dall'11 maggio 2022 al 13 settembre 2022.
5 Congressional Budget Office Cost Estimate, al 15 luglio 2022.

L'indice S&P 500® riflette la performance dei titoli azionari a grande capitalizzazione statunitensi e rappresenta la performance generale del mercato azionario statunitense.
L'indice S&P 500® Biotechnology Select riflette la performance delle società principalmente attive nella ricerca, sviluppo, produzione e/o marketing di prodotti basati sull'analisi genetica e sull'ingegneria genetica.

INFORMAZIONI IMPORTANTI
Le attività del settore sanitario sono fortemente regolamentate ed esposte ai tassi di rimborso, nonché all'approvazione governativa dei prodotti e servizi, tutti fattori in grado di incidere in misura sostanziale sui prezzi e la disponibilità; inoltre, possono subire gli effetti dell'obsolescenza rapida e della scadenza dei brevetti.

Queste sono le opinioni dell'autore al momento della pubblicazione e possono differire da quelle di altri soggetti/team di Janus Henderson Investors. Eventuali titoli, fondi, settori e indici citati nel presente articolo non costituiscono né fanno parte di alcuna offerta o invito all'acquisto o alla vendita.

 

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    Specific risks
  • Le Azioni/Quote possono perdere valore rapidamente e normalmente implicano rischi più elevati rispetto alle obbligazioni o agli strumenti del mercato monetario. Di conseguenza il valore del proprio investimento potrebbe diminuire.
  • Le azioni di società a piccola e media capitalizzazione possono presentare una maggiore volatilità rispetto a quelle di società più ampie e talvolta può essere difficile valutare o vendere tali azioni al momento e al prezzo desiderati, il che aumenta il rischio di perdite.
  • Un Fondo che presenta un’esposizione elevata a un determinato paese o regione geografica comporta un livello maggiore di rischio rispetto a un Fondo più diversificato.
  • Il Fondo si concentra su determinati settori o temi d’investimento e potrebbe risentire pesantemente di fattori quali eventuali variazioni ai regolamenti governativi, una maggiore competizione nei prezzi, progressi tecnologici ed altri eventi negativi.
  • Il Fondo potrebbe usare derivati al fine di conseguire il suo obiettivo d’investimento. Ciò potrebbe determinare una “leva” (livelli più elevati di debito), che potrebbe amplificare i risultati dell’investimento Le perdite o i guadagni per il Fondo potrebbero superare il costo del derivato. I derivati comportano rischi aggiuntivi, in particolare il rischio che la controparte del derivato non adempia ai suoi obblighi contrattuali.
  • Qualora il Fondo detenga attività in valute diverse da quella di base del Fondo, o l’investitore detenga azioni/quote in un’altra valuta (a meno che non siano “coperte”, ossia mitigate dall’assunzione di una posizione di compensazione in un titolo correlato), il valore dell’investimento potrebbe subire le oscillazioni del tasso di cambio.
  • Quando il Fondo, o una classe di azioni/quote, cerca di mitigare le oscillazioni dei tassi di cambio di una valuta rispetto alla valuta di base (copertura), la strategia di copertura stessa può avere un impatto positivo o negativo sul valore del Fondo a causa delle differenze nei tassi di interesse a breve termine tra le valute.
  • I titoli del Fondo potrebbero diventare difficili da valutare o da vendere al prezzo e con le tempistiche desiderati, specie in condizioni di mercato estreme con il prezzo delle attività in calo, aumentando il rischio di perdite sull'investimento.
  • Il Fondo potrebbe perdere denaro se una controparte con la quale il Fondo effettua scambi non fosse più intenzionata ad adempiere ai propri obblighi, o a causa di un errore o di un ritardo nei processi operativi o di una negligenza di un fornitore terzo.
Janus Henderson Horizon Fund (il “Fondo”) è una SICAV lussemburghese costituita il 30 maggio 1985 e gestita da Janus Henderson Investors Europe S.A. Janus Henderson Investors Europe S.A. può decidere di risolvere gli accordi di commercializzazione di questo Organismo d'investimento collettivo del risparmio in conformità alla normativa applicabile. Questa è una comunicazione di marketing. Consultare il prospetto dell’OICVM e il KIID prima di prendere qualsiasi decisione finale di investimento.
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  • Il Fondo potrebbe usare derivati al fine di conseguire il suo obiettivo d’investimento. Ciò potrebbe determinare una “leva” (livelli più elevati di debito), che potrebbe amplificare i risultati dell’investimento Le perdite o i guadagni per il Fondo potrebbero superare il costo del derivato. I derivati comportano rischi aggiuntivi, in particolare il rischio che la controparte del derivato non adempia ai suoi obblighi contrattuali.
  • Qualora il Fondo detenga attività in valute diverse da quella di base del Fondo, o l’investitore detenga azioni/quote in un’altra valuta (a meno che non siano “coperte”, ossia mitigate dall’assunzione di una posizione di compensazione in un titolo correlato), il valore dell’investimento potrebbe subire le oscillazioni del tasso di cambio.
  • Quando il Fondo, o una classe di azioni/quote, cerca di mitigare le oscillazioni dei tassi di cambio di una valuta rispetto alla valuta di base (copertura), la strategia di copertura stessa può avere un impatto positivo o negativo sul valore del Fondo a causa delle differenze nei tassi di interesse a breve termine tra le valute.
  • I titoli del Fondo potrebbero diventare difficili da valutare o da vendere al prezzo e con le tempistiche desiderati, specie in condizioni di mercato estreme con il prezzo delle attività in calo, aumentando il rischio di perdite sull'investimento.
  • Il Fondo può sostenere un livello di costi di operazione più elevato per effetto dell’investimento su mercati caratterizzati da una minore attività di contrattazione o meno sviluppati rispetto a un fondo che investa su mercati più attivi/sviluppati.
  • Il Fondo potrebbe perdere denaro se una controparte con la quale il Fondo effettua scambi non fosse più intenzionata ad adempiere ai propri obblighi, o a causa di un errore o di un ritardo nei processi operativi o di una negligenza di un fornitore terzo.