Le risorse naturali destinate a rafforzarsi
Il Global Natural Resources Team presenta le prospettive per il 2023 e gli anni a venire e spiega perché, nonostante l'impatto dell'inflazione, è sempre molto interessante investire nelle risorse naturali sul lungo termine.

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In sintesi
- La politica monetaria delle banche centrali destinata a contrastare l'inflazione ha ridotto le aspettative di crescita e la spesa in conto capitale sui grandi progetti, il che potrebbe spingere al rialzo i prezzi delle materie prime a fronte della domanda sostenuta e della minor crescita dell'offerta prevista per il futuro.
- Le aziende minerarie, energetiche e agricole non investono capitali sufficienti per soddisfare la domanda attuale e quella futura, che subirà una crescita. Una domanda più sostenuta dovrebbe stimolare i prezzi delle materie prime, aumentare i margini di profitto e incoraggiare gli investimenti per favorire la crescita e l'espansione.
- Il settore delle risorse naturali potrebbe continuare a rafforzarsi, a fronte di un aumento della domanda sostenuto dalla transizione verso le energie rinnovabili, l’offerta ridotta di materie prime e la riapertura dell’economia in Cina.
Il 2022 sembra essere stato un anno di transizione per i mercati azionari. Al momento della stesura di questo articolo, le azioni globali sono in calo di oltre il 18% in USD, ma le società del settore delle risorse naturali hanno registrato un andamento relativamente favorevole e l'S&P Global Natural Resources Index è in aumento di quasi l'8%.1
Le grandi sorprese del 2022 erano rappresentate dal conflitto tra Russia e Ucraina - che ha fatto subire una drastica contrazione ai mercati energetici globali, riducendo la crescita economica e facendo aumentare l'inflazione - e, in secondo luogo, dalla misura in cui le banche centrali sembrano disposte ad aumentare i tassi di interesse per domare l’inflazione. A nostro avviso, lo shock in materia di tassi è stato ormai integrato, i mercati scontano rialzi aggressivi dei tassi e iniziano a includere nelle valutazioni la normalizzazione dell'inflazione e della crescita.
Nelle ultime settimane dell'anno, le scorte di risorse naturali e i prezzi delle materie prime sembrano sul punto di segnare una svolta dopo avere toccato i minimi a ottobre, ma non tutti i settori né tutte le aziende si riprenderanno senza problemi. Pertanto, un approccio di selezione delle azioni bottom-up destinato a ricercare opportunità in tutte le componenti della supply chain dei settori minerario, energetico e agricolo consente di focalizzarsi sulle aree con i fondamentali più interessanti.
Danni collaterali nella lotta all'inflazione?
In un contesto in cui le banche centrali cercano di contenere l’inflazione, quest'anno la crescita economica procede a rilento. Guardando al 2023, è probabile che l'inflazione raggiunga il suo picco in un contesto in cui le economie globali si adeguano alla politica monetaria più restrittiva e a una minore offerta di risorse naturali.
Il rame è un indice dello stato dell'economia. A fronte di un rapido rallentamento economico, i prezzi del rame sono diminuiti di circa il 25% e la metà di tale calo è già stato recuperato al momento della stesura di questo articolo. Allo stesso modo, i prezzi delle azioni delle società produttrici di rame sono scesi di oltre il 50% e più della metà di tale calo è già stato recuperato (Solactive Global Copper Miners Total Return Index, figura 1).
A nostro avviso, questo potrebbe essere un segnale molto positivo per l'economia e i mercati globali, e in particolare per il settore delle risorse naturali. La domanda e il prezzo di un altro metallo sensibile dal punto di vista economico, il nichel, sono attestati a livelli elevati grazie alla riapertura economica della Cina che stimola la crescita economica globale.
Figura 1: Prezzo del rame (USD) e indice delle società del settore del rame
Fonte: Bloomberg, Janus Henderson Investors. Dati giornalieri dal 29 novembre 2017 al 19 dicembre 2022. Le performance passate non sono indicative dei rendimenti futuri.
Sebbene i prezzi del rame possano oscillare nel breve periodo, si tratta di uno degli elementi costitutivi di un'economia elettrificata e di un elemento centrale alla base di una crescita globale delle energie rinnovabili sul lungo termine. Le principali materie prime, quali rame, litio, cobalto e nichel, sono fattori che favoriscono la decarbonizzazione. Questo rappresenta un cambiamento strutturale fondamentale per le risorse naturali e dovrebbe sostenere la domanda e l'offerta di tali materie prime chiave e di tante altre per molti anni a venire.
Un tema sottovalutato da tenere d'occhio
Per i prossimi anni, un tema chiave da monitorare sarà rappresentato dalla necessità di prestare attenzione al lato dell'offerta e di aumentare la spesa in conto capitale (capex) delle aziende minerarie. I livelli molto bassi delle scorte di materie prime e la debole crescita dell'offerta hanno fatto salire i prezzi di quasi tutte le materie prime. Secondo noi, le aziende minerarie, energetiche e agricole non investono capitali sufficienti per soddisfare i livelli più elevati dell’attuale e della futura domanda (figura 2).
Quali sono le conseguenze di tutto ciò? Quando la domanda globale inizierà a riprendersi, il mercato delle risorse naturali si ritroverà molto probabilmente con scorte ridotte e una nuova offerta limitata. Ciò potrebbe portare i prezzi delle materie prime a livelli che spingono al rialzo i margini di profitto e incoraggiano le aziende del settore delle risorse naturali a incrementare gli investimenti destinati alla crescita e all'espansione dell'attività.
Figura 2: I livelli reali della spesa in conto capitale sono ai minimi trentennali nel settore minerario
Fonte: Jeffries Equity Research: Jeffries Equity Research, Metals & Mining, 27 marzo 2022. Dati indicizzati a 100 nel 1992. Documenti aziendali di Bloomberg, Wood Mackenzie, ABARE, EIA, China NBS, Johnson Matthey, stime di Jefferies. Non vi è alcuna garanzia che le tendenze passate continuino o che le previsioni si realizzino.
Anche se le società minerarie considerano nuovamente la spesa in conto capitale come una priorità, a causa di tutto un insieme di fattori - quali i vincoli in materia di occupazione, le approvazioni delle autorità competenti, i lenti processi di autorizzazione e l'incertezza a livello fiscale - ci vorrà un certo lasso di tempo per alimentare la nuova offerta. Le società più piccole che hanno progetti di sviluppo potrebbero essere valutate a premio e non saremmo sorpresi di vedere un aumento delle attività di fusione e acquisizione, poiché le grandi società cercheranno di inglobare i nuovi progetti delle aziende più piccole che hanno esplorato e identificato con successo nuovi giacimenti.
I rendimenti degli azionisti sono sempre al centro delle politiche di allocazione del capitale delle aziende dei settori minerario, energetico e agricolo. Nonostante i rischi a livello macroeconomico, i bilanci delle aziende sono in genere solidi e hanno il potenziale di generare rendimenti interessanti per gli azionisti.
La decarbonizzazione traina il settore minerario e quello energetico
A nostro avviso, il tema della decarbonizzazione sul lungo termine dovrebbe acquisire ancora maggiore importanza nel 2023, grazie a una combinazione di incentivi economici e politiche governative, come l'Inflation Reduction Act negli Stati Uniti.
È probabile che vengano annunciati nuovi progetti eolici, solari e nel campo dell'idrogeno, mentre la diffusione dei veicoli elettrici dovrebbe continuare ad aumentare. Questi sviluppi sostengono la domanda delle aziende del campo della tecnologia rinnovabile, ma anche i metalli critici, essenziali per il passaggio ad una futura economia ad emissioni nette zero, quali rame, litio e acciaio a basso tenore di carbonio.
A causa del carattere intermittente delle fonti di energia rinnovabile (non c’è sempre vento e il sole non splende in continuazione), a nostro avviso verranno lanciati nuovi progetti nel campo del nucleare, che rappresenta una componente affidabile del mix energetico dei vari paesi. Anche se ciò ha creato controversie nel corso degli anni, a seguito della crisi dell'energia, il nucleare potrebbe fornire la sicurezza energetica a quei paesi che si trovano in situazione di vulnerabilità rispetto ad altri stati per il soddisfacimento delle loro necessità energetiche.
I driver di breve e lungo termine del settore agricolo
Per il prossimo futuro, a nostro avviso, il mercato agricolo sarà caratterizzato da rigidità. I rapporti stock/utilizzo di grano, mais e soia sono stati colpiti da una combinazione di fattori quali la siccità in Cina, Stati Uniti ed Europa e l'invasione russa dell'Ucraina, che è uno dei principali fornitori di prodotti agricoli a livello globale.
Ipotizzando un ritorno a condizioni meteorologiche normali nel medio termine, potrebbero essere necessari vari raccolti per ricostituire le scorte e attenuare la rigidità dei mercati. Nel frattempo, a fronte di un aumento demografico della popolazione mondiale che ha raggiunto gli otto miliardi nel novembre di quest'anno, la domanda di lungo termine di prodotti agricoli per nutrire il pianeta sarà in continuo aumento, in particolare considerando le stime delle Nazioni Unite secondo cui la popolazione mondiale raggiungerà i 10 miliardi entro il 2057. Questo è di buon auspicio per l’agricoltura e i fornitori di mezzi di produzione per le culture, quali semi, fertilizzanti e fitofarmaci.
In sintesi
Nel 2023 un'ampia gamma di materie prime potrebbe essere caratterizzata da una ripresa di una forte domanda strutturale, abbinata a una crescita limitata dell'offerta, che porterebbero a un solido livello dei prezzi di alcune materie prime e società di risorse naturali essenziali. I temi di lungo termine come la decarbonizzazione e la mancanza di progetti di crescita di elevata qualità porteranno probabilmente a un irrigidimento dell’offerta e a un aumento delle attività di fusione e acquisizione (M&A) quando la domanda si riprenderà.
Un approccio d'investimento premiante nel settore delle risorse naturali può basarsi sulla selezione dei titoli bottom-up, concentrandosi in particolar modo sulle aziende caratterizzate da asset di livello mondiale, costi contenuti, crescita continua, bilanci solidi, profili ambientali, sociali e di governance (ESG) di buon livello o in via di miglioramento e team di gestione di qualità.
1 Rendimenti totali dell'MSCI World Index vs. S&P Global Natural Resources Index in USD da inizio anno al 19 dicembre 2022. Le performance passate non sono indicative dei rendimenti futuri.
Bilancio: rendiconto finanziario che riepiloga le attività, le passività e il patrimonio netto in un determinato momento.
Politica monetaria: insieme degli interventi di una banca centrale mirati a influenzare il livello di inflazione e crescita in un'economia. Include il controllo dei tassi di interesse e l’offerta monetaria.
Net zero: si riferisce alla riduzione delle emissioni di gas a effetto serra il più vicino possibile allo zero, per evitare i peggiori impatti del cambiamento climatico e preservare un pianeta vivibile.
Rapporto stock/utilizzo: indicatore del livello della scorta di riporto di una merce calcolata in percentuale della domanda totale.
Mercato rigido: si verifica quando l'offerta è limitata a causa della forte domanda, con un aumento dei prezzi.
L'indice MSCI World℠ riflette la performance dell'azionario sui mercati sviluppati globali.
L'indice S&P Global Natural Resources riflette la performance delle grandi società quotate in borsa e attive nel settore delle risorse naturali e delle materie prime nel campo agroalimentare, energetico, dei metalli e dell'estrazione mineraria.
Il Solactive Global Copper Miners Index comprende società internazionali attive nel settore delll'esplorazione, dell'estrazione e/o della raffinazione del rame.
INFORMAZIONI IMPORTANTI
Le commodity (come per esempio petrolio, metalli e prodotti agricoli) e i titoli legati alle commodity sono soggetti a un maggior grado di rischio e volatilità e potrebbero non essere adatti a tutti gli investitori. Le commodity sono di natura speculativa e possono risentire di svariati fattori quali movimenti di mercato, sviluppi economici e politici, perturbazioni della domanda e dell'offerta, condizioni meteorologiche, malattie ed embarghi.
I settori delle risorse naturali possono risentire in misura significativa dei cambiamenti nella domanda e offerta di risorse naturali, nei prezzi delle materie prime e delle fonti di energia, senza dimenticare le ripercussioni derivanti da sviluppi politici ed economici, incidenti ambientali, fino ad arrivare al risparmio energetico e ai progetti di esplorazione.
Il settore energetico può risentire in modo significativo delle fluttuazioni dei prezzi dell'energia e dell'offerta e della domanda di combustibili, della conservazione, del successo di progetti di esplorazione e delle normative fiscali e statali in generale.
L'investimento all'insegna dei fattori ambientali, sociali e di governance (ESG) altrimenti detto sostenibile, considera aspetti che esulano dall'analisi finanziaria tradizionale. Ciò può limitare gli investimenti disponibili e tradursi in performance ed esposizioni diverse da quelle del mercato nel suo complesso, e potenzialmente più concentrate in alcune aree rispetto a quest'ultimo.
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