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Affrontare la volatilità e gestire le emozioni tramite I PAC

Ben Rizzuto, CFP®, CRPS®

Ben Rizzuto, CFP®, CRPS®

Wealth Strategist


25 mar 2022
Ben Rizzuto, Retirement Director, illustra come i PAC possano aiutare a limitare la componente emozionale nelle decisioni di investimento, soprattutto in periodi contrassegnati da forte volatilità nei mercati

Il 2022 è sicuramente iniziato col botto.

E questo mi ha ricordato quanto sia utile un PAC per gli investitori italiani. Come ho già spiegato, si tratta di piani che offrono agli Italiani un sistema finanziario concepito per il lungo termine.

Un PAC consente infatti agli investitori di affrontare meglio periodi come quello che abbiamo osservato in questo inizio di 2022. In un quadro in cui la nuova variante COVID ha provocato un aumento dei contagi in Italia e nel mondo, il mercato azionario si è dimostrato più volatile di quanto probabilmente sperassimo all’inizio del nuovo anno. Questa volatilità è stata alimentata non solo dall’aumento dei contagi di COVID, ma anche da questioni economiche e geopolitiche, che nel complesso hanno fatto emergere incertezze significative nel mondo dell’informazione, nelle nostre vite e nei mercati.

Per esempio, negli Stati Uniti l’indice S&P 500 ha perso il 10% in soli 15 giorni di negoziazione, registrando uno dei cali più rapidi nella storia, proprio mentre ci stavamo abituando a scrivere 2022 anziché 2021. Un’evoluzione analoga è stata osservata in Italia dove l’indice FTSE MIB ha evidenziato una significativa volatilità infra-giornaliera a gennaio.

Figura 1: La volatilità ha penalizzato il FTSE MIB a gennaio 2022
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Ora è importante ricordare che questo livello di volatilità non è una novità. Lo abbiamo già visto e lo rivedremo ancora. Tale fenomeno, per quanto storicamente inconfutabile, non è certamente molto piacevole, soprattutto quando ha un impatto diretto sui propri asset finanziari.

Le sensazioni negative associate a volatilità e perdite monetarie sono importanti da riconoscere, ma anche da gestire. Il controllo di tali emozioni (o più precisamente la certezza che non inducano a effettuare interventi significativi nel proprio portafoglio) è importante quando si tratta della propria salute finanziaria.

Tutto ciò che è importante nella vita è legato alla sfera emotiva. Il reddito e il patrimonio sono ovviamente importanti perché ci consentono, in sostanza, di avere riparo, cibo e sicurezza. Benché un calo del mercato non comporti la perdita automatica di alcuna di queste cose, alimenta la paura di una perdita, che può portare a decisioni sbagliate. In molti casi, sappiamo che dobbiamo evitare di prendere decisioni emotive quando si tratta di pianificazione finanziaria, ma lo facciamo comunque perché agire ci fa sentire di avere un certo livello di controllo. È possibile che riusciamo a esercitare tale controllo a breve termine nei periodi di volatilità, ma potremmo pentirci, dopo il fatto. In effetti, uno studio condotto lo scorso anno ha evidenziato che il 66% degli investitori ha ammesso di aver preso una decisione di investimento dettata dall’emotività o impulsiva, di cui si è poi pentito. È interessante notare che, nello stesso studio, il 32% degli intervistati ha ammesso di avere fatto trading mentre era ubriaco!  Di questo ne parleremo forse in un altro articolo…

Non solo gli investitori hanno detto di essersi pentiti di aver preso tali decisioni, ma numerosi studi hanno evidenziato che le hanno storicamente prese proprio nel momento sbagliato: ciò significa che hanno acquistato ai massimi e venduto ai minimi di mercato (mentre l’obiettivo è acquistare a bassi livelli e vendere ad alti). Malgrado fattori sfavorevoli di mercato o volatilità a breve termine, i rendimenti a lungo termine della maggior parte delle asset class sono stati positivi, ma l’investitore medio se li è in gran parte lasciati sfuggire (Figura 2).

Figura 2: Gli investitori prendono decisioni esattamente nel momento sbagliato?
Rendimenti annualizzati a 20 anni per asset class (2001-2020) (%)

Alla luce del ruolo svolto dalle emozioni nella gestione del denaro, è imperativo dotarsi di sistemi e processi mirati a evitare di prendere decisioni sbagliate nel momento sbagliato.

In primo luogo, e più in generale per lo stress e le emozioni, per gestire meglio lo stress è possibile seguire il seguente processo articolato in tre fasi suggerito dal Mind& Body Lab dell’Università di Stanford:

  1. Riconoscere lo stress che si prova
  2. Accettare lo stress
  3. Utilizzare lo stress

Le prime due fasi del processo ci consentono di arretrare dall’orlo del tracollo emotivo in cui ci troviamo talvolta. La terza fase è importante perché ci permette di spostare l’attenzione e chiederci come sfruttare lo stress a nostro vantaggio. Nel nostro esempio di mercato volatile, lo stress che proviamo può aiutarci a concentrarci sugli aspetti del nostro piano finanziario che possono e devono essere migliorati. Ciò potrebbe includere la revisione del nostro piano finanziario e dei nostri obiettivi oppure il ribilanciamento del nostro portafoglio allo scopo di garantirne una diversificazione adeguata, anziché reagire con paura a quelli che potrebbero rivelarsi fattori di mercato a breve termine.

Le tre fasi sopra illustrate rientrano in un processo mentale a breve termine che potremmo utilizzare in molte aree diverse della nostra vita. Un sistema finanziario a lungo termine è quello che in inglese è definito “dollar-cost averaging”, ossia una strategia nel cui ambito si investono importi uguali a intervalli regolari prestabiliti. Questo approccio consente agli investitori di acquistare più azioni in caso di calo del valore di mercato e di tenere il costo medio complessivo delle azioni detenute a livelli più bassi man mano che il mercato sale. L’elemento più importante di questa strategia è che, soprattutto nei periodi di volatilità, aiuta a scindere gli investimenti dalle emozioni e consente di mantenere la rotta.

Questo è il bello di un PAC: si tratta di una strategia d’investimento per oggi, domani e il futuro, perché ci permette di creare un sistema in grado di aiutarci a far fronte ai rialzi e ribassi del mercato.  Warren Buffet ha affermato che il suo “periodo di investimento preferito è per sempre”. Ciò spiega la natura a lungo termine degli investimenti e di come Buffett (e noi) debba (dobbiamo) cercare di scinderli dalle nostre emozioni. Il PAC ci permette di investire come Warren Buffett. E anche laddove la nostra posizione non sia “per sempre”, deve essere determinata nell’ottica di obiettivi a lungo termine.

Queste sono le opinioni dell'autore al momento della pubblicazione e possono differire da quelle di altri individui/team di Janus Henderson Investors. I riferimenti a singoli titoli non costituiscono una raccomandazione all'acquisto, alla vendita o alla detenzione di un titolo, di una strategia d'investimento o di un settore di mercato e non devono essere considerati redditizi. Janus Henderson Investors, le sue affiliate o i suoi dipendenti possono avere un’esposizione nei titoli citati.

 

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