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Reddito fisso strategico: grazie alle banche centrali nel 2022 un contesto più florido per le obbligazioni a lungo termine

All'inizio del 2022 si è concretizzata la discordanza, che ci aspettiamo da tempo, tra la reazione aggressiva delle banche centrali ai picchi dell'inflazione e il nostro processo d'investimento macroeconomico che prevede rendimenti obbligazionari più bassi nel corso del 2022.

Jenna Barnard, CFA

Jenna Barnard, CFA

Co-Head of Global Bonds | Portfolio Manager


1 feb 2022
5 minuti di lettura

In sintesi

  • Monitoriamo e prevediamo il ritmo delle accelerazioni o dei rallentamenti dei dati economici, invece del loro "livello" effettivo, allo scopo di valutare la direzionalità e l'ampiezza dei movimenti dei rendimenti obbligazionari.
  • Per la primavera 2022 questo approccio prevede un crollo del tasso di variazione su base annua dei dati economici negli Stati Uniti, che rispecchia l'eccezionale vigore dell'economia statunitense nell'anno precedente.
  • Il passaggio, da tempo atteso, a un ciclo di rialzi da parte delle banche centrali dei paesi sviluppati potrebbe segnare la fine, piuttosto che l'inizio, del sell-off dei titoli di Stato, che risale all'agosto 2020.

In questo breve articolo presenteremo il motivo per cui, dall'agosto 2021, abbiamo indicato l'inizio del 2022 come il massimo ciclico potenziale per i rendimenti obbligazionari, anche se ciò pare in totale contrasto con la narrativa dei tassi di interesse e dei rendimenti dei titoli di Stato più elevati riportata nei media. Riteniamo, in effetti, che il passaggio, da tempo atteso, a un ciclo di rialzi da parte delle banche centrali dei paesi sviluppati stia offrendo l'opportunità di incrementare l'esposizione ai titoli di Stato/la duration (sensibilità ai tassi d'interesse) e potrebbe segnare la fine, anziché l'inizio, del sell-off sui titoli di Stato, che risale ad agosto 2020.

Questo momento, che attendiamo con pazienza da cinque mesi, diventerà probabilmente un classico caso di studio sull'ovvietà secondo cui è il mercato obbligazionario (che anticipa correttamente i punti di svolta del ciclo economico) a determinare le decisioni della Federal Reserve statunitense, e non il contrario.

Iniziamo con un riepilogo sul nostro processo ciclico per la gestione dell'esposizione ai titoli di Stato

Monitoriamo e proiettiamo il secondo derivato* dei dati economici, ossia il ritmo di accelerazione o decelerazione dei dati – anziché il loro 'livello' effettivo, per valutare la direzionalità e l'ampiezza dei movimenti dei rendimenti obbligazionari a 10 anni e a più lunga scadenza.

In passato abbiamo pubblicato un esame più approfondito di questo approccio. In un contesto post-COVID, enormi effetti di base stanno determinando forti inflessioni del ritmo di variazione su base annua dei dati economici, che hanno provocato bruschi cambiamenti della narrativa nei mercati... dalla reflazione alla stagflazione e, tra poco, al rallentamento.

Il nostro approccio prevede, in effetti, per la primavera 2022 un crollo del tasso di variazione su base annua dei dati economici negli Stati Uniti, che rispecchia l'eccezionale vigore dell'economia nell'anno precedente, alla luce della riapertura dell'economia nella primavera 2021, delle misure di stimolo per combattere le conseguenze della pandemia e del picco della narrativa sulla reflazione.

In base al nostro modello per misurare il tasso di variazione, mantenuto e sviluppato dall'analista quantitativo Dillan Shah, la previsione del crollo dei rendimenti obbligazionari presenta uno dei gradi di certezza più elevati da vari anni a questa parte, determinato da tali effetti di base estremi. L'inflazione rappresenta l'esempio più ovvio di questo punto di svolta, che è applicabile però anche ai dati sulla crescita.

La previsione basata sul nostro modello del tasso di variazione è completata dall'analisi mainstream

Anche se il monitoraggio di questo tipo di punti di svolta nella dinamica economica può offrirci un vantaggio rispetto ai narrative economiche lineari basate sull'estrapolazione delle tendenze recenti, cerchiamo conferma dei potenziali punti di flessione integrando questo approccio con i processi macroeconomici incentrati sulla previsione del comportamento della domanda a livello globale.

Si ricorda che le nostre decisioni si basano sul processo e non sulle narrative. Questi approcci si concentrano prevalentemente sul ciclo globale dei beni (in quanto i cicli dei servizi sono in sordina) rispetto alle tendenze storiche. Tra i dati più frequentemente analizzati dagli investitori i punti di inversione del ciclo dei rapporti dell'Institute for Supply Management (ISM) e gli indici dei responsabili degli acquisti (Purchasing Managers' Indices, PMI) per il settore manifatturiero, con il ricorso a indicatori principali come i nuovi ordini rispetto alle scorte, gli indicatori principali dell'Organizzazione per la cooperazione economica e lo sviluppo (OCSE) e le condizioni monetarie (ad esempio, i tassi di interesse e il tasso di cambio).

Further confirmation of this comes from our Economic Adviser, Simon Ward, who recently wrote on the subject (www.moneymovesmarkets.com, ‘Has the Fed called the top in growth (again)?’,19 January 2022).

È già in corso un brusco ritorno alla media dopo il picco dei PMI manifatturieri e, fondamentalmente, abbiamo ormai superato il picco del ciclo delle scorte. Le scorte hanno stimolato la crescita negli Stati Uniti nel quarto trimestre, contribuendo con 4,9 punti percentuali ai dati principali sul PIL reale. La crescita del PIL dipende dal tasso di variazione della costituzione di scorte (ossia il secondo derivato). La costituzione delle scorte potrebbe rimanere elevata nel primo trimestre, ma finché rimarrà sotto i livelli del quarto trimestre, avrà un'incidenza negativa sulla crescita del PIL.

Fonte: Simon Ward, Economic Adviser, Refinitiv Datastream nel novembre 2021

È probabile un brusco risveglio per i mercati obbligazionari

La Fed sembra ignorare questo rallentamento, già in corso, imputando la colpa di qualsiasi debolezza recente alla variante Omicron del coronavirus. Il presidente Powell, in effetti, si è sforzato di presentare in dettaglio i rischi di ribasso per l'economia statunitense nel corso della conferenza stampa del 26 gennaio, citando unicamente ulteriori varianti di COVID.

In sintesi, questa nota non dovrebbe sorprendere i nostri investitori, dato che presenta solamente elementi determinati dal processo e prevedibili. Abbiamo espresso le nostre opinioni per diversi mesi e iniziato l'anno con un livello di sensibilità ai tassi di interesse nelle nostre strategie al minimo degli ultimi dieci anni, con l'intenzione di approfittare di un rialzo dei rendimenti obbligazionari all'inizio del 2022 per cercare opportunità per aumentare la duration.

La configurazione attuale, in cui le banche centrali reagiscono in modo aggressivo e in ritardo a un netto picco dei dati economici coincidenti, è il tipo di opportunità che gli investitori obbligazionari attendono per anni. La narrativa consensuale sui rendimenti obbligazionari più elevati è eccessivamente focalizzata su questo indicatore ritardato e si avrà probabilmente un brusco risveglio per i mercati obbligazionari.

Queste sono le opinioni dell'autore al momento della pubblicazione e possono differire da quelle di altri individui/team di Janus Henderson Investors. I riferimenti a singoli titoli non costituiscono una raccomandazione all'acquisto, alla vendita o alla detenzione di un titolo, di una strategia d'investimento o di un settore di mercato e non devono essere considerati redditizi. Janus Henderson Investors, le sue affiliate o i suoi dipendenti possono avere un’esposizione nei titoli citati.

 

Le performance passate non sono indicative dei rendimenti futuri. Tutti i dati dei rendimenti includono sia il reddito che le plusvalenze o le eventuali perdite ma sono al lordo dei costi delle commissioni dovuti al momento dell'emissione.

 

Le informazioni contenute in questo articolo non devono essere intese come una guida all'investimento.

 

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