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Deforestazione: un ruolo sempre più centrale nell'agenda di imprese e investitori

Charlotte Nisbet, analista dedicata all'investimento responsabile, spiega perché la deforestazione può avere un impatto finanziariamente rilevante sulle aziende e come l'attività di engagement può portare a ottenere risultati a lungo termine migliori dagli investimenti.

Charlotte Nisbet

Charlotte Nisbet

Analista di governance e investimento responsabile


21 settembre 2023
7 minuti di lettura

In sintesi

  • La deforestazione è sempre più importante dal punto di vista finanziario per le aziende, data la maggiore pressione normativa sulla tracciabilità e le catene di approvvigionamento sostenibili, ma anche per via dei rischi operativi e di reputazione correlati.
  • Il team centrale di Janus Henderson dedicato alla Responsabilità, in collaborazione con i team di investimento, ha valutato il modo in cui le imprese sono influenzate dal Regolamento UE sulla deforestazione.
  • Utilizziamo l'engagement per capire in che misura le società inserite in portafoglio sono preparate ad affrontare le future normative e le potenziali multe legate alla deforestazione.

Negli ultimi anni, la comunità delle aziende e degli investitori ha iniziato a prendere coscienza dei rischi finanziari posti dalla deforestazione. La deforestazione ha un impatto crescente sui cash flow societari, data la maggiore pressione da parte degli investitori e degli stakeholder a investire nella tracciabilità e ad avere catene di approvvigionamento sostenibili. In un post precedente, abbiamo accennato al fatto che il mondo sta perdendo ogni anno circa 10 milioni di ettari di foreste nelle regioni tropicali e sub-tropicali, secondo la Valutazione delle risorse forestali della FAO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Alimentazione e l'Agricoltura).1 Alla luce di questa situazione insostenibile, come investitori ci siamo concentrati sui settori e le aziende con stretti legami con la deforestazione, sulle conseguenti implicazioni per gli investimenti e su come possiamo gestire il rischio di deforestazione nei portafogli dei nostri clienti.

Cosa si sta facendo per frenare la deforestazione globale e quali sono le ripercussioni per le aziende?

I continui tassi di deforestazione e la maggiore attenzione al ruolo delle imprese in questo fenomeno hanno portato gli investitori e altri stakeholder a chiedere più trasparenza. Questa pressione più di recente si è estesa ai governi ed è culminata nell'introduzione nell'Unione Europea di una normativa che impone alle società di rendere conto del loro coinvolgimento nella deforestazione globale. Il Regolamento UE sui Prodotti senza deforestazione, adottato quest'anno, riguarda sette prodotti legati alla perdita di foreste: soia, cacao, olio di palma, carne bovina, caffè, legno e gomma. Entrato in vigore il 29 giugno 2023, mira a garantire che le materie prime agricole importate o esportate dalle aziende registrate negli Stati membri dell'UE non siano state prodotte su terreni deforestati a partire dal 31 dicembre 2020.

Sul piano finanziario, le possibili conseguenze sono le multe previste per le società che non dispongono di livelli adeguati di tracciabilità per le materie prime legate alla deforestazione. Il livello massimo di tali sanzioni è stato fissato a non meno del 4% del fatturato totale annuo generato dall'azienda in tutta l'UE nell'anno finanziario precedente.2

Un altro rischio potenzialmente rilevante dal punto di vista economico è costituito dagli incrementi dei costi marginali associati all'investimento aggiuntivo necessario per portare gli standard di due diligence a un livello tale da poter dimostrare la piena tracciabilità delle materie prime, per esempio con l'acquisto di un software di geolocalizzazione. Per le imprese che non hanno effettuato questi investimenti incrementali negli ultimi due anni, potrebbe rivelarsi un rischio consistente dal punto di vista finanziario, visto il budget di allocazione del capitale particolarmente ridotto nell'attuale contesto macroeconomico, che ha messo sotto pressione i costi generali di molte aziende di consumo.

Una parte importante del regolamento UE evidenzia che le materie prime certificate sotto il profilo della produzione responsabile, come l'olio di palma da fonti sostenibili (RSPO), non otterranno il via libera automatico per superare i requisiti di tracciabilità del regolamento, per cui anche le aziende che utilizzano materie prime con un certificato di responsabilità dovranno dimostrarne l'origine. Potrebbe anche essere necessario passare a un altro fornitore, potenzialmente più costoso, che possa comunicare all'azienda dati più granulari sulla catena di approvvigionamento in modo da soddisfare i criteri della nuova normativa.

In definitiva, riteniamo che il regolamento sia un passo avanti positivo, nella misura in cui incoraggia le imprese a gestire meglio i rischi di deforestazione, e non dovrebbe suscitare particolari preoccupazioni per quelle che si sono attivate di propria iniziativa per migliorare gli standard della catena di fornitura e la trasparenza.  La sfida principale sarà dimostrare la tracciabilità, quindi è essenziale che le aziende si dotino di sistemi e controlli adeguati, fissino degli obiettivi e forniscano informazioni chiare sulle catene di approvvigionamento di tutte le materie prime.

Come affrontiamo il rischio di deforestazione nei portafogli dei nostri clienti

Una parte fondamentale dell'integrazione ESG consiste nell'essere riflessivi, pratici, lungimiranti e focalizzati sulla ricerca per capire quanto le società in portafoglio siano esposte ai rischi e alle opportunità ESG. In Janus Henderson, abbiamo valutato i potenziali rischi di questa normativa per le società in cui investiamo. Le aziende del settore dei beni di consumo sono risultate le più esposte al rischio di deforestazione e all'impatto del regolamento UE, in particolare quelle con un'alta percentuale del fatturato generata nell'Unione Europea. Questi rischi si dividono in due categorie principali.

  • Rischio reputazionale

Si verifica quando il legame dell'attività aziendale con la deforestazione intacca la reputazione della società coinvolta agli occhi di clienti, portatori di interessi, dipendenti e investitori. Ciò include i danni alla reputazione derivanti dai rischi sociali, data l'associazione stabilita fra gravi violazioni dei diritti umani, come il lavoro forzato e il lavoro minorile, e la deforestazione.

  • Rischio operativo

Riguarda le aziende con prodotti che utilizzano materie prime legate alla deforestazione, come soia, cacao, caffè, olio di palma, ecc. Le pressioni più recenti a dimostrare la tracciabilità delle materie prime e mantenere catene di approvvigionamento sostenibili richiedono investimenti e risorse significative, fino alla scelta obbligata di cambiare fornitore.

Utilizziamo l'attività di engagement e di ricerca costante come strumento chiave per capire in che misura le società in portafoglio siano esposte alla deforestazione. In generale, privilegiamo l'engagement rispetto al disinvestimento e non abbiamo una politica di esclusione a livello aziendale sulla deforestazione. L'engagement è uno strumento utile per portare all'attenzione delle società partecipate gli aspetti su cui vorremmo vedere dei miglioramenti e segnalare le migliori pratiche adottate dal mercato su determinate questioni ESG. Il team di Governance e investimento responsabile ha collaborato con i nostri team di investimento azionario e obbligazionario per interagire con le società di beni di consumo che saranno soggette al regolamento UE. Finora abbiamo discusso con le aziende dolciarie e di cioccolato, su aree chiave come l'entità della loro esposizione alla normativa (per es. l'esposizione all'UE in termini di fatturato), i passi compiuti per prepararsi e l'eventuale previsione di costi aggiuntivi associati agli standard di tracciabilità più elevati che saranno richiesti.

Nel complesso, la maggior parte delle imprese con cui abbiamo parlato ha accolto con favore l'introduzione del regolamento, in quanto dovrebbe aiutare l'intero settore a diventare più trasparente sulle fonti della catena di approvvigionamento e a limitare gli effetti dannosi della deforestazione. In particolare, per quanto riguarda l'industria del cacao, un'azienda ha evidenziato che una percentuale significativa degli acquisti di cacao è riconducibile ai grandi attori del mercato rappresentano, ma il resto dell'industria è molto frammentato, quindi c'è un monitoraggio scarso o nullo degli standard per produttori e compratori in quest'area. Tra le sfide segnalate dalle imprese c'è la potenziale riduzione del numero di agricoltori da cui il mercato dell'UE può rifornirsi e il modo in cui il regolamento sarà recepito in pratica, dato che spetta a ogni singolo Stato membro dell'UE metterlo in atto.

C'è sempre un margine di miglioramento

Crediamo che le aziende di beni di consumo possano sempre fare di più per monitorare e mitigare l'impatto delle catene di approvvigionamento sulla deforestazione, riducendo così anche il loro stesso rischio finanziario. Per esempio potrebbero divulgare e spiegare dove sono stati identificati casi di deforestazione nella loro catena di fornitura e come hanno rimediato alla situazione. A nostro avviso, il fatto che un'azienda possa dimostrare di aver identificato tali casi è un indicatore positivo del suo atteggiamento proattivo per mitigare i rischi correlati.

In secondo luogo, il monitoraggio degli obiettivi aziendali sulla tracciabilità è un modo efficace per assicurarsi che le imprese rendano conto del loro impegno per contrastare la deforestazione. Alcune società si sono portate avanti e hanno fissato e raggiunto obiettivi aggressivi per ridurre l'impatto delle loro catene di approvvigionamento sulle foreste, ma ne restano molte che sono esposte a materie prime legate alla deforestazione e non hanno ancora fissato obiettivi al riguardo. Incoraggiamo le nostre società partecipate a darsi obiettivi impegnativi ma realistici per contribuire a ridurre la loro esposizione al rischio di deforestazione. Ci aspettiamo di vedere più aziende che ambiscono a raggiungere l'obiettivo di deforestazione zero nelle loro catene di approvvigionamento e a fornire dettagli e informazioni sulla mappatura della filiera, con il regolamento UE che contribuisce a migliorare i dati sulla trasparenza dei fornitori e ad aumentare gli standard a livello globale.

La deforestazione è una sfida di sostenibilità a lungo termine e continueremo ad affiancare le società in portafoglio nell'impegno a ridurre i rischi associati al loro impatto sulle foreste globali. Riteniamo che le aziende che affrontano oggi i rischi di deforestazione cui sono esposte siano meglio preparate a gestire le normative future, come pure a preservare e incrementare i cash flow, cosa che le rende potenzialmente più interessanti come investimenti a lungo termine.

1 https://www.fao.org/forest-resources-assessment/en/

2https://environment.ec.europa.eu/news/green-deal-new-law-fight-global-deforestation-and-forest-degradation-driven-eu-production-and-2023-06-29_en

Biodiversità: la variabilità tra gli organismi viventi derivanti da tutte le fonti, inclusi gli ecosistemi terrestri, marini e altri ecosistemi acquatici e i complessi ecologici di cui fanno parte e comprende la diversità all'interno delle specie, tra le specie e degli ecosistemi.

Mappatura della catena di approvvigionamento: processo di raccolta, archiviazione e preparazione dei dati sui vari anelli che compongono la catena di approvvigionamento, ossia fornitori, produttori, distributori, venditori e clienti.

INFORMAZIONI IMPORTANTI

L'investimento all'insegna dei fattori ambientali, sociali e di governance (ESG) altrimenti detto sostenibile, considera aspetti che esulano dall'analisi finanziaria tradizionale. Ciò può limitare gli investimenti disponibili e tradursi in performance ed esposizioni diverse da quelle del mercato nel suo complesso, e potenzialmente più concentrate in alcune aree rispetto a quest'ultimo.

Queste sono le opinioni dell'autore al momento della pubblicazione e possono differire da quelle di altri individui/team di Janus Henderson Investors. I riferimenti a singoli titoli non costituiscono una raccomandazione all'acquisto, alla vendita o alla detenzione di un titolo, di una strategia d'investimento o di un settore di mercato e non devono essere considerati redditizi. Janus Henderson Investors, le sue affiliate o i suoi dipendenti possono avere un’esposizione nei titoli citati.

 

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Le informazioni contenute in questo articolo non devono essere intese come una guida all'investimento.

 

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