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Il tuo fondo bilanciato dispone di questi tre elementi essenziali?

I gestori di portafoglio Greg Wilensky e Jeremiah Buckley spiegano quali sono, dal loro punto di vista, i tre elementi essenziali di una strategia bilanciata efficace nel contesto attuale.

Greg Wilensky, CFA

Greg Wilensky, CFA

Responsabile Reddito Fisso USA | Gestore di Portafoglio


Jeremiah Buckley, CFA

Jeremiah Buckley, CFA

Gestore di portafoglio


5 febbraio 2024
6 minuti di lettura

In sintesi

  • Le strategie bilanciate hanno vissuto un anno di performance robuste nel 2023 dopo un 2022 difficile.
  • Date le previsioni di rallentamento dell'economia in concomitanza con i potenziali tagli dei tassi d'interesse, gli investitori dovrebbero prepararsi ad affrontare le opportunità, ma anche i rischi, derivanti dal nuovo scenario.
  • Essere ben posizionati sia nell'allocazione azionaria che in quella obbligazionaria, oltre che nel proprio mix complessivo di azioni e obbligazioni, sarà cruciale in questo periodo di transizione verso la fase successiva del ciclo economico.

Le strategie d'investimento bilanciate, in genere una combinazione di azioni per l'apprezzamento del capitale e obbligazioni per il reddito, sono tornate in primo piano dopo un anno di ottimi risultati nel 2023. Dopo un anno difficile nel 2022, l'indice Morningstar U.S. Moderate Target Allocation ha reso il 16,75% nel 2023.

Guardando al 2024 e oltre, gli investitori dovrebbero valutare se le loro strategie bilanciate presentano i tre elementi descritti di seguito che, a nostro avviso, saranno essenziali per ottenere rendimenti corretti per il rischio robusti.

1. Azioni con ottime prospettive di crescita secolare

Secondo le proiezioni del Conference Board, la crescita del prodotto interno lordo (PIL) reale degli Stati Uniti rallenterà dal 3,1% nel 2023 a circa l'1,2-1,4% nel 2024 e nel 2025. Se queste previsioni si riveleranno accurate, i prossimi due anni vedranno il contesto di crescita più bassa negli Stati Uniti dalla crisi finanziaria globale (GFC), escludendo il rallentamento indotto dal COVID nel 2020.

Il rallentamento della crescita è prevedibile poiché gli effetti dell'aumento dei tassi d'interesse iniziano a farsi sentire sia sui consumatori che sulle imprese. Ci saranno meno venti economici di poppa a spingere gli utili societari, quindi per le aziende che dipendono troppo da condizioni economiche favorevoli e da una politica di tassi d'interesse a zero si prospettano 12-24 mesi difficili. Di conseguenza, è probabile che le aspettative disattese, sotto forma di annunci deludenti sugli utili e previsioni di ricavi deboli, saranno punite.

La crescita degli utili è essenziale per l'apprezzamento delle azioni a lungo termine. Se il contesto economico non offrirà grande aiuto, riteniamo che sia fondamentale una strategia attiva incentrata su singole società in grado di continuare ad accrescere gli utili in condizioni economiche più difficili.

Allo stesso modo, i bilanci solidi sono importanti in questa fase del ciclo economico: le società troppo dipendenti dal finanziamento a debito subiranno una maggiore compressione dei profitti dovuta ai tassi d'interesse più alti. Suggeriamo agli investitori di concentrarsi su aziende di alta qualità e con crescita strutturale pluriennale, in particolare se trainata dall'innovazione digitale, dall'intelligenza artificiale e da un'intensa attività di ricerca e sviluppo.

Il ruolo principale della componente azionaria in un fondo bilanciato è fornire un apprezzamento del capitale. Pertanto, riteniamo importante che questa parte del portafoglio sia posizionata per crescere, nonostante le sfide presenti nell'economia in generale.

2. Un'allocazione obbligazionaria che fa il suo lavoro

Dal nostro punto di vista, un'allocazione obbligazionaria all'interno di un fondo bilanciato ha due funzioni principali: massimizzare il reddito limitando nel contempo i drawdown durante i periodi di stress sul mercato azionario. Un'allocazione del 100% in Treasury statunitensi privi di rischio svolgerebbe bene la seconda funzione, ma non la prima, in quanto comporterebbe una rinuncia al reddito aggiuntivo (o spread creditizio) offerto dalle obbligazioni societarie e cartolarizzate rispetto ai Treasury. D'altra parte, un'allocazione del 100% in obbligazioni high yield produrrebbe il problema inverso: si avrebbe un alto livello di reddito, ma anche un alto rischio di drawdown a causa dell'elevata correlazione tra obbligazioni high yield e azioni.

Bilanciare queste due funzioni è fondamentale per posizionare un'allocazione obbligazionaria in modo che faccia il suo lavoro. Sfortunatamente, i benchmark obbligazionari non sempre ci riescono. Pertanto, gli investitori potrebbero prendere in considerazione un'allocazione obbligazionaria a gestione attiva, mirata a ottenere l'equilibrio auspicato.

Nel contesto attuale, riteniamo che una strategia obbligazionaria attiva dovrebbe incorporare due tendenze significative.

In primo luogo, è probabile che la svolta della della Federal Reserve (Fed) in tema di politica monetaria comporterà diversi tagli dei tassi nel 2024. Al di là delle congetture sulla tempistica e l'entità dei tagli attesi, a meno che non si verifichi un'impennata a sorpresa dell'inflazione, crediamo che gli investitori possano contare sul fatto che i tassi d'interesse tenderanno al ribasso da qui in avanti. Questo è un dato complessivamente positivo, in quanto i prezzi delle obbligazioni salgono quando i tassi d'interesse scendono, e significa che gli investitori possono valutare di assumere un rischio maggiore di duration, o tasso d'interesse. (Le obbligazioni con duration più lunga beneficiano maggiormente del calo dei tassi rispetto a quelle con duration breve, a parità di altre condizioni).

In secondo luogo, i settori cartolarizzati ci sembrano interessanti rispetto alle obbligazioni societarie. Gli spread e i rendimenti relativi più elevati della norma di questi strumenti compensano adeguatamente gli investitori per il rischio di rallentamento dell'economia, con lo stress fondamentale corrispondente che può esercitare una frenata economica su imprese e consumatori. Le obbligazioni societarie, d'altra parte, sembrano scontare la perfezione (o qualcosa di molto simile).

Di conseguenza, gli investitori possono prendere in considerazione l'idea di aumentare l'esposizione ai settori cartolarizzati a scapito delle obbligazioni societarie. Oltre ai rendimenti più interessanti in confronto al passato, i settori cartolarizzati potrebbero registrare un rally se i dati economici dovessero sorprendere al rialzo, mentre in caso di stallo dell'economia, hanno meno probabilità di deludere quanto le azioni.

Infine, i settori cartolarizzati sono meno correlati delle obbligazioni societarie alle azioni, il che significa che offrono una migliore diversificazione contro i drawdown azionari rispetto ai tipici portafogli ad alto tenore di corporate, cosa che contribuisce ulteriormente a gestire la volatilità.

3. Un mandato di asset allocation flessibile

L'economia e i mercati finanziari sono in costante evoluzione e il valore relativo tra azioni e obbligazioni non fa eccezione. Anche se nel lungo periodo è prevedibile che risultino sovraperformanti sulle obbligazioni, le azioni sono soggette a una maggiore volatilità e a periodi di sottoperformance a breve termine.

Riteniamo essenziale un mandato flessibile che consenta a un gestore degli investimenti di adeguare il mix di azioni e obbligazioni in portafoglio alle condizioni del momento. Un mandato flessibile permette a un gestore esperto di ridurre la ponderazione azionaria in vista di periodi di volatilità in forte rialzo e mercati azionari in calo, il che può tradursi in drawdown inferiori e migliori rendimenti corretti per il rischio nel lungo periodo. Allo stesso modo, avere la flessibilità di aumentare le allocazioni azionarie durante i periodi in cui il gestore si aspetta una sovraperformance delle azioni può anche contribuire a migliori rendimenti corretti per il rischio a lungo termine.

Conclusioni

Vista l'economia in frenata in concomitanza con la Fed che segnala l'intenzione di tagliare i tassi nel 2024, gli investitori dovrebbero tenersi pronti ad affrontare le opportunità – e i rischi – derivanti dal nuovo scenario. Essere ben posizionati sia nell'allocazione azionaria che in quella obbligazionaria, oltre che nel proprio mix complessivo di azioni e obbligazioni, sarà cruciale in questo periodo di transizione verso la fase successiva del ciclo economico.

INFORMAZIONI IMPORTANTI

I portafogli gestiti attivamente possono non produrre i risultati desiderati. Nessuna strategia di investimento può garantire un profitto o eliminare il rischio di perdita.

La diversificazione non assicura un profitto né elimina il rischio di subire perdite negli investimenti.

I titoli obbligazionari sono soggetti al rischio di tasso d'interesse, inflazione, credito e default. Il mercato obbligazionario è volatile. Con l'aumento dei tassi di interesse, i prezzi delle obbligazioni di solito scendono e viceversa. Il rimborso del capitale non è garantito e i prezzi possono diminuire se un emittente non riesce a effettuare pagamenti nei tempi stabiliti o subisce un deterioramento dell'affidabilità creditizia.

Le obbligazioni high yield o "junk bond" comportano un rischio più elevato di default e volatilità dei prezzi e possono subire improvvise e marcate oscillazioni dei prezzi.

I prodotti cartolarizzati, come i titoli garantiti da ipoteca (MBS) e da asset (ABS), sono più sensibili alle variazioni dei tassi d'interesse, presentano il rischio di proroga e pagamento anticipato e sono soggetti a maggiori rischi di credito, valutazione e liquidità rispetto ad altri titoli a reddito fisso.

L'indice di volatilità Cboe o indice® VIX® mostra l'aspettativa di volatilità a 30 giorni del mercato. È costruito utilizzando le volatilità implicite di un'ampia gamma di opzioni sull'indice S&P 500® ed è una misura ampiamente utilizzata del rischio di mercato. La metodologia dell'indice VIX è di proprietà del Chicago Board of Options Exchange, che non è affiliato a Janus Henderson.

La correlazione misura il grado in cui due variabili si muovono l'una rispetto all'altra. Un valore di 1,0 implica un movimento parallelo, -1,0 un movimento in direzioni opposte e 0,0 l'assenza di relazione.

Spread/differenziale di credito: La differenza di rendimento di titoli con scadenza analoga ma merito di credito diverso. Un ampliamento degli spread è generalmente indice di un deterioramento dell’affidabilità creditizia delle società emittenti. Al contrario, una contrazione indica un miglioramento dell'affidabilità creditizia.

La duration è una misura della sensibilità del prezzo di un'obbligazione a variazioni dei tassi d'interesse. Quanto più lunga è la duration di un'obbligazione, tanto maggiore è la sua sensibilità a variazioni dei tassi d'interesse, e viceversa.

Il Morningstar U.S. Moderate Target Allocation Index è un indice che offre un mix diversificato di azioni e obbligazioni creato per gli investitori locali a fini di confronto dei loro fondi di allocazione. Il sistema di classificazione per categoria di Morningstar definisce il livello di esposizione azionaria e obbligazionaria per ciascun indice. L'indice Morningstar U.S. Moderate Target Allocation Index prevede un'esposizione del 60% ai mercati azionari globali.

I Treasury USA sono obbligazioni dirette emesse dal governo degli Stati Uniti. Acquistando titoli di Stato, l'investitore diventa creditore del governo. I Buoni del Tesoro e i Titoli di Stato USA sono garantiti dalla clausola "full faith and credit" del governo degli Stati Uniti, sono generalmente considerati privi di rischio di credito e di norma offrono rendimenti inferiori rispetto ad altri titoli.

La volatilità misura il rischio utilizzando la dispersione dei rendimenti per un determinato investimento.

Queste sono le opinioni dell'autore al momento della pubblicazione e possono differire da quelle di altri individui/team di Janus Henderson Investors. I riferimenti a singoli titoli non costituiscono una raccomandazione all'acquisto, alla vendita o alla detenzione di un titolo, di una strategia d'investimento o di un settore di mercato e non devono essere considerati redditizi. Janus Henderson Investors, le sue affiliate o i suoi dipendenti possono avere un’esposizione nei titoli citati.

 

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