Si prega di assicurarsi che Javascript sia abilitato ai fini dell'accessibilità al sito web. Status under the EU Sustainable Finance Disclosure Regulation (SFDR) – Pan European Small and Mid-Cap Fund - Janus Henderson Investors - Europe PI Italy
Per investitori privati in Italia

Status ai sensi del Regolamento UE relativo all'informativa sulla sostenibilità nel settore dei servizi finanziari (SFDR)

Janus Henderson Pan European Small and Mid-Cap Fund

Identificativo della persona giuridica: 213800R7Z49EGZAA3508

A. Sintesi

Il Fondo è classificato come Fondo che soddisfa le disposizioni in materia di informativa di cui all'Articolo 8 dell'SFDR, come prodotto che promuove caratteristiche ambientali e/o sociali e investe in società con buone pratiche di governance, ma non ha come obiettivo l'investimento sostenibile.

Il Fondo promuove la mitigazione del cambiamento climatico, evitando emittenti con un'elevata intensità di carbonio e che non dispongono di una strategia di transizione credibile basata sulla metodologia proprietaria dei Gestori degli investimenti o che soddisfano i criteri alternativi dei Gestori degli investimenti in materia di engagement o rating ESG, e supporta i Principi UNGC (che abbracciano tematiche quali i diritti umani, il lavoro, la corruzione e l'inquinamento ambientale). Il Fondo cerca inoltre di evitare investimenti in determinate attività che potenzialmente possono provocare danni alla salute e al benessere delle persone, applicando criteri di esclusione vincolanti.

Il Fondo non utilizza un benchmark di riferimento per conseguire le proprie caratteristiche ambientali o sociali.

Il Fondo ricerca una combinazione di rendimenti da capitale e da reddito attraverso investimenti nei titoli azionari paneuropei di società di piccole dimensioni.

Il Gestore degli investimenti utilizza filtri specifici per aiutare a raggiungere alcune delle caratteristiche promosse. Ad esempio, per promuovere il contrasto ai cambiamenti climatici, vengono applicati filtri per evitare investimenti in determinate attività ad alto contenuto di carbonio e si prevede che ciò comporterà un profilo di carbonio inferiore del fondo.Sempre a titolo di esempio, per promuovere il sostegno ai Principi UNGC vengono applicati dei filtri in modo che il Fondo non investa in emittenti che violano i Principi UNGC sulla base di dati di terza parte e/o ricerche interne.

Il Gestore degli investimenti applica dei criteri di screening per escludere investimenti diretti negli emittenti coinvolti in determinate attività. In particolare, gli emittenti vengono esclusi se generano più del 10% dei loro ricavi dall’estrazione di sabbie bituminose, da attività legate al petrolio e al gas nell’Artico, dall’estrazione di carbone termico o dal tabacco. Vengono inoltre esclusi gli emittenti che si ritiene non abbiano rispettato i principi del Global Compact delle Nazioni Unite (che trattano questioni come i diritti umani, il lavoro, la corruzione e l’inquinamento ambientale).

Il Fondo applica anche la Politica di esclusione a livello societario (si veda la sezione "Esclusioni a livello societario" nella "Politica d'investimento responsabile di JHI"), che comprende le armi controverse.

Ai fini della dottrina AMF, l'analisi o la valutazione extra-finanziaria copre una quota superiore al:

  1. 90% delle azioni emesse da società a elevata capitalizzazione aventi sede legale in Paesi "sviluppati", dei titoli di debito e strumenti del mercato monetario con rating creditizio investment grade, e del debito sovrano emesso da Paesi sviluppati.
  2. 75% delle azioni emesse da società a elevata capitalizzazione aventi sede legale in Paesi "emergenti" e delle azioni emesse da società a media e piccola capitalizzazione, dei titoli di debito e strumenti del mercato monetario con rating creditizio high yield, e del debito sovrano emesso da Paesi "emergenti".

Il Gestore degli investimenti può investire in emittenti con un'elevata intensità di carbonio1 (tranne quelli esclusi come descritto sopra) se stabilisce che tali emittenti abbiano una strategia di transizione credibile, basata sulla metodologia proprietaria descritta di seguito, oppure che soddisfino i criteri alternativi di engagement o di rating ESG dei Gestori degli investimenti.

In conformità con la metodologia proprietaria del Gestore degli investimenti, la strategia di transizione della società sarà ritenuta credibile solo se presenta almeno uno dei seguenti elementi:

  • un obiettivo di emissioni basato su dati scientifici o un impegno verificato ad adottare un obiettivo di emissioni basato su dati scientifici (approvato o verificato da SBT -https://sciencebasedtargets.org/ o equivalente); o
  • un punteggio climatico pari o superiore a B (punteggio da CDP – https://www.cdp.net/en, o da entità equivalenti); o
  • il 30% delle spese lorde in conto capitale e/o della ricerca e sviluppo futuri per progetti allineati alla sostenibilità, in conformità con le metodologie del Gestore degli investimenti.

Se un'azienda non dispone attualmente di una strategia di transizione credibile, il Gestore degli investimenti può comunque investire se:

  1. ritiene che, attraverso il suo engagement con la società, quest'ultima adotterà un obiettivo di emissioni basato sulla scienza o un obiettivo di riduzione delle emissioni di carbonio*; o
  2. dimostra una gestione superiore del rischio ESG ottenendo un rating ESG pari o superiore ad AA (rating di MSCI – https://www.msci.com/, o di agenzia equivalente).

*Se l'emittente non raggiunge il rating "superato" entro 24 mesi, il gestore disinvestirà e verranno applicati dei filtri per escludere l'emittente.

Nella valutazione della validità della strategia di transizione potranno essere applicati anche criteri aggiuntivi.

Il Gestore degli investimenti può investire in società che sarebbero escluse dai filtri sopra descritti solo se ritiene, sulla base delle proprie ricerche e come approvato dal proprio Comitato di supervisione ESG, che i dati di terza parte utilizzati per applicare le esclusioni siano insufficienti o imprecisi.

Il Gestore degli investimenti può ritenere che i dati siano insufficienti o imprecisi se, ad esempio, la ricerca del fornitore di dati di terza parte è storicamente datata, vaga, basata su fonti non aggiornate o se il gestore degli investimenti dispone di altre informazioni che gli fanno dubitare dell'accuratezza della ricerca.

Se il Gestore degli investimenti desidera contestare i dati di terza parte, la contestazione viene presentata a un Comitato di supervisione ESG interfunzionale che deve approvare la "non presa in considerazione" dei dati di terza parte.

Se il fornitore di dati di terza parte non mette a disposizione ricerche su un emittente o un'attività esclusa specifici, il Gestore degli investimenti potrà investire se, a seguito di ricerche condotte direttamente, rileverà che tale emittente non è coinvolto nell'attività esclusa.

JHI ha scelto MSCI come fonte primaria di dati per le ricerche ESG (Environmental, Social and Governance).

Laddove vengono identificate delle lacune di copertura, si può ricorrere a fornitori specializzati di dati ESG o a ricerche interne per integrare la ricerca ESG. In questo modo si garantisce l’utilizzo di dati e metodologie coerenti con una misura ESG per ogni tipo di titolo, che può quindi essere confrontato correttamente nel processo di costruzione del portafoglio.

La Responsible Politica d'investimento di JHI, che incorpora la Politica di Rischio di Sostenibilità di JHI, definisce l'approccio aziendale ai Principi di Integrazione ESG, inclusi i Principi di Investimento Responsabile di JHI per il successo degli investimenti a lungo termine, i nostri approcci alla Stewardship e all'Engagement e le Baseline Exclusions applicate alle società partecipate.

1 L'alta intensità di carbonio si riferisce al 10% delle società che emettono più carbonio fra i titoli dell'Europa occidentale (INC UK) con una capitalizzazione di mercato inferiore a 11 miliardi di euro e un limite inferiore di 1 miliardo di euro.

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