Si prega di assicurarsi che Javascript sia abilitato ai fini dell'accessibilità al sito web. Nuovo record per i dividendi globali nel 2017: e non è finita - Janus Henderson Investors
Per investitori privati in Italia

Media Centre

Comunicati stampa

Press releases

Nuovo record per i dividendi globali nel 2017: e non è finita

Con l’economia mondiale in crescita e la maggiore fiducia da parte delle imprese, i dividendi globali sono saliti su nuovi massimi nel 2017, secondo l’indice Janus Henderson Global Dividend. I dividendi complessivi sono saliti del 7,7%, il ritmo di crescita più rapido dal 2014, attestandosi a 1.252 miliardi di dollari. Ogni regione al mondo, e quasi ogni settore, è in crescita. Inoltre, è stato stabilito un nuovo record in 11 dei 41 paesi dell’indice, tra cui Stati Uniti, Giappone, Svizzera, Hong Kong, Taiwan e Paesi Bassi.

Punti chiave

  • Nel 2017 i dividendi globali sono saliti del 7,7% attestandosi a una cifra record: 1.252 miliardi di dollari
  • La crescita sottostante è stata del 6,8% e ha coinvolto tutte le regioni
  • L’indice JHGDI è salito sul livello record di 171,2; questo significa che i dividendi sono aumentati di quasi il 75% dal 2009
  • È stato registrato un nuovo record in 11 dei 41 paesi dell’indice
  • Il 4° trimestre ha proseguito la tendenza positiva, con i dividendi sottostanti in crescita del 6,4%
  • La robusta crescita degli utili in tutto il mondo nel 2018 continuerà a far aumentare i dividendi
  • Janus Henderson prevede una crescita sottostante del 6,1%, con un incremento in ogni regione
  • A fronte dell’indebolimento del dollaro, Janus Henderson prevede una crescita complessiva del 7,7% che porterebbe i dividendi globali totali a 1.348 miliardi di dollari nel 2018

 

Fonte: Janus Henderson Investors

I dividendi sottostanti, ovvero rettificati per i tassi di cambio, i dividendi straordinari una tantum e altri fattori, sono cresciuti di ben il 6,8% e hanno evidenziato una divergenza meno pronunciata tra le diverse regioni mondiali rispetto agli anni precedenti, in linea con la ripresa economica generalizzata in tutto il mondo.

Gli Stati Uniti sono stati il fattore trainante della crescita dei dividendi globali negli ultimi anni. Dopo un 2016 a rilento, la crescita ha accelerato considerevolmente nel 2017: 5,9% in termini complessivi e 6,3% in termini sottostanti. Le aziende americane hanno distribuito dividendi record per 438,1 miliardi di dollari. Ciononostante, la loro performance resta leggermente inferiore alla media mondiale, dato che anche altre regioni hanno accelerato rapidamente.

Il 2017 è stato un anno record anche per la regione Asia Pacifico (Giappone escluso). I dividendi distribuiti sono saliti del 18,8% a quota 139,9 miliardi di dollari, anche grazie ai dividendi straordinari soprattutto a Hong Kong con China Mobile. Hong Kong, Taiwan e Corea del Sud hanno superato tutti i rispettivi record annuali. La crescita sottostante nella regione è stata impressionante, all’8,6%, trainata da Taiwan e Corea del Sud, entrambi con incrementi a doppia cifra. La crescita sottostante è stata robusta anche in Australia con il 9,7%.

È stato record anche in Giappone, con una crescita sottostante dell’11,8%, tenendo conto dell’indebolimento dello yen. Ogni settore, e la maggior parte delle società, in Giappone ha riportato una crescita in yen. Sono aumentati molto anche i dividendi nei mercati emergenti, pur restando ben lontani dai livelli massimi del 2013. La Russia è cresciuta moltissimo, mentre la Cina, dove le distribuzioni erano scese per due anni consecutivi, nel 2017 è riuscita a evitare la terza delusione di fila.

L’Europa è rimasta indietro rispetto alle altre regioni, con una crescita sottostante del 2,7% soltanto. Complessivamente, le aziende europee hanno distribuito 227,4 miliardi di dollari, un aumento deludente dell’1,9% in termini complessivi. Un quarto trimestre sotto tono, a causa del taglio dei dividendi da parte di qualche grande società francese e spagnola, dell’euro debole nel secondo trimestre (periodo cruciale perché viene distribuita la maggior parte dei dividendi in Europa) e del calo di dividendi straordinari, spiega perché l’Europa sia rimasta indietro rispetto agli altri paesi. Complessivamente durante l’anno, la Francia non è cresciuta granché sul fronte dei dividendi sottostanti, dopo un 2016 eccellente. La Germania invece ha recuperato nel 2017, posizionandosi tra le nazioni in più rapida crescita, insieme ad Austria, Portogallo, Belgio, Paesi Bassi e Svizzera. Paesi Bassi e Svizzera hanno persino stabilito un nuovo record. Invece per la Spagna è stato il terzo anno consecutivo in calo.

Nel Regno Unito, la crescita complessiva è stata frenata dalla debolezza della sterlina, ma la crescita sottostante è stata del 10,0%; infatti le società minerarie multinazionali quotate nel paese hanno ripristinato i dividendi che avevano tagliato o azzerato negli anni più difficili per i prezzi delle materie prime.

Janus Henderson prevede una crescita sottostante per il 2018 del 6,1%, con una costante espansione in ogni regione del mondo. Se il dollaro resta basso rispetto alle altre valute, il totale per il 2018 beneficerà della conversione dei pagamenti in dollari a tassi di cambio più favorevoli. Questo spingerà la crescita complessiva di nuovo sul 7,7%, con un nuovo record di 1.348 miliardi di dollari.

Fonte: Janus Henderson Investors

Ben Lofthouse, Direttore Global Equity Income di Janus Henderson, ha dichiarato: “Se da un lato i mercato azionari sono stati volatili di recente, i pagamenti dei dividendi riflettono la salute societaria e le condizioni economiche, quindi ci aspettiamo che diventino più stabili. Il 2017 è stato un ottimo anno per gli investitori orientati alla generazione di reddito, con una crescita dei dividendi spalmata su tutti i paesi e i settori. Tutte e tre le principali economie del mondo, Stati Uniti, Unione Europea e Cina, stanno crescendo contemporaneamente. Di conseguenza, le società registrano un aumento degli utili e un buon flusso di cassa e questo contribuisce a finanziare dividendi generosi. Le distribuzioni record dello scorso anno sono state di quasi il 75% superiori a quelle del 2009, e non è finita qui. I prossimi mesi appaiono propizi; ci aspettiamo che i dividendi globali registrino nuovi record nel 2018”.

-fine-

Note per i redattori:
Metodologia

Ogni anno Janus Henderson analizza i dividendi distribuiti da 1.200 società ad ampia capitalizzazione (al 31/12 prima dell’inizio di ogni anno). I dividendi vengono inseriti nel modello alla data del relativo pagamento. I dividendi vengono calcolati al lordo utilizzando il conteggio delle azioni medio alla data del pagamento (si tratta di un’approssimazione, poiché nella pratica le società stabiliscono il tasso di cambio leggermente in anticipo rispetto alla data del pagamento) e convertiti in dollari (USD) al tasso di cambio prevalente. Quando viene offerto uno scrip dividend, attraverso l’attribuzione di azioni, si presuppone che gli investitori optino per ricevere il 100% come liquidità. Questo sovrastima leggermente la liquidità distribuita ma riteniamo che sia l’approccio più proattivo per gestire gli scrip dividend. Nella maggior parte dei mercati tale approccio non produce differenze sostanziali, anche se in alcuni, in particolare nei mercati europei, l’effetto è maggiore. La Spagna è uno di questi. Il modello non tiene in considerazione il flottante, dal momento che mira a rilevare la capacità delle principali aziende quotate del mondo di versare dividendi, indipendentemente dalla relativa base azionaria. I dividendi relativi ai titoli che non rientrano tra i maggiori 1.200 sono stati stimati utilizzando il valore medio di questi pagamenti rispetto ai dividendi delle large cap per il periodo quinquennale (utilizzando come fonte i dati dei rendimenti indicati). Questo significa che sono stimati a una percentuale fissa del 12,7% dei dividendi globali totali delle principali 1.200 aziende; pertanto, nel nostro modello, hanno il medesimo tasso di crescita. Non è dunque necessario effettuare ipotesi infondate circa il tasso di crescita dei dividendi delle società minori. Tutti i dati grezzi sono stati forniti da Exchange Data International e l’analisi è stata condotta da Janus Henderson Investors.

Contatti con la stampa
Ufficio stampa Janus Henderson

Luke Dampier
T: +44 (0) 20 7818 3010
E: luke.dampier@janushenderson.com

Janus Henderson Investors

Janus Henderson è uno dei principali gestori patrimoniali con un approccio attivo a livello globale. Il nostro obiettivo è aiutare i clienti a raggiungere obiettivi finanziari a lungo termine tramite un’ampia gamma di soluzioni di investimento che comprende azioni, azioni quantitative, reddito fisso, strategie multi-asset e alternative.

Al 31 dicembre 2017, Janus Henderson aveva un patrimonio di circa £ 278 miliardi in gestione, oltre 2.000 dipendenti e uffici in 27 città in tutto il mondo. La società ha sede legale a Londra ed è quotata presso la New York Stock Exchange (NYSE) e l’Australian Securities Exchange (ASX). Ha una capitalizzazione di mercato totale di circa US$ 7 miliardi.