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I dividendi globali torneranno ai massimi pre-pandemia nei prossimi 12 mesi, considerando il balzo da inizio anno del 26% delle distribuzioni nel secondo trimestre. Janus Henderson alza le previsioni per il 2021 da 1,36 mila a 1,39 mila miliardi di dollari.

  • È in atto un forte recupero dei dividendi, che hanno messo a segno un balzo da inizio anno del 26,3%, risalendo a 471,7 miliardi di dollari, un livello inferiore solo del 6,8% a quelli del secondo trimestre del 2019.
  • Tre quarti dell’incremento sottostante è attribuibile alle società che hanno ripreso le distribuzioni cancellate precedentemente.
  • L’84% delle imprese ha distribuito dividendi superiori o li ha mantenuto stabili rispetto al secondo trimestre del 2020.
  • Nel Regno Unito le distribuzioni hanno avuto un balzo del 60,9% e in Europa sono salite del 66,4% durante l’importante stagione dei dividendi nel Continente.
  • Janus Henderson ha alzato le previsioni per il 2021 da 1,36 mila a 1,39 mila miliardi di dollari; questa previsione aggiornata è inferiore appena del 3% al picco pre pandemia.
  • Attualmente la crescita prevista nel 2021 è del 10,7%, equivalente a un rimbalzo sottostante dell’8,5%.

La ripresa globale effettiva dei dividendi è iniziata nel secondo trimestre 2021, in base all’ultimo Janus Henderson Global Dividend Index. I dividendi globali hanno avuto un balzo del 26,3% dall’inizio dell’anno, recuperando a 471,7 miliardi di dollari, inferiori di appena il 6,8% rispetto ai livelli del secondo trimestre del 2019. Janus Henderson Investors prevede un ritorno ai massimi pre pandemia delle distribuzioni di dividendi nei prossimi 12 mesi.

I dividendi delle società che hanno ripreso i pagamenti sono arrivati a un totale di 33,3 miliardi di dollari, contribuendo a tre quarti della crescita sottostante nel secondo trimestre.

La crescita sottostante dei dividendi nel secondo trimestre è stata più contenuta, mantenendosi all’ 11,2%. Il dato ha beneficiato della normalizzazione delle tempistiche delle distribuzioni, di forti dividendi straordinari e dell’impatto dei tassi di cambio più favorevoli su dividendi non denominati in dollari statunitensi. Il quadro sottostante è migliore di quanto ci attendessimo, e molto incoraggiante.

A livello globale, più di otto società su dieci (84%) hanno incrementato i dividendi distribuiti, o li hanno mantenuti stabili. I tagli eventuali si sono verificati, come prevedibile, nei mercati emergenti, riflettendo l’impatto ritardato di utili più bassi riportato nel 2020. All’inizio del 2020, molti tagli dei dividendi avvenuti nei mercati sviluppati erano stati invece preventivi e precauzionali.

Rialzo delle previsioni

Per il 2021 Janus Henderson sta alzando le previsioni a 1,39 mila miliardi di dollari, con un incremento di 2,2 punti percentuali rispetto a maggio. Il risultato è una crescita del dividendo del 10,7% e porterà il totale delle distribuzioni entro il 3% del livello pre-pandemia del 2019, beneficiando tuttavia della debolezza del dollaro statunitense e di dividendi straordinari più elevati. La crescita sottostante prevista per il 2021 è fissata all’8,5%.

Jane Shoemake, Gestore dei portafogli clienti e membro del Global Equity Income Team di Janus Henderson ha commentato: “Come l’impatto della pandemia sui dividendi delle società è stato coerente con una recessione convenzionale ma grave, così la ripresa è a sua volta coerente con il rapido rimbalzo dell’economia in atto in quelle parti del mondo dove i programmi di vaccinazione ne stanno consentendo la riapertura. I risparmi record accumulati dalle famiglie e la domanda tendente al rialzo dovrebbero essere favorevoli per gli utili delle società.

Il mondo delle imprese è inondato di liquidità e il sistema finanziario è robusto. Le banche hanno in generale eccedenze di capitale e i decisori politici continuano a fornire un supporto fiscale e monetario alle economie, per cui la ripresa non sarà frenata da un sistema bancario debole come era successo dopo la crisi finanziaria globale di dieci anni fa. Ancora più importante è che attualmente si stanno revocando i limiti ai dividendi bancari, e ciò contribuirà notevolmente alla ripresa dei dividendi nei prossimi mesi, ricordando che nel 2020 erano stati responsabili di metà del calo globale.

Fino ad ora la ripartenza delle distribuzioni che erano state cancellate ha trainato la ripresa, ma vediamo anche una crescita dei dividendi superiore a quanto ci attendessimo. Nonostante la gravità della recessione nell’anno passato, i dividendi globali torneranno presumibilmente ai livelli pre-pandemia entro i prossimi dodici mesi”.

Nel secondo trimestre 2021 si assiste a una divergenza notevole tra le distribuzioni nei mercati

Vi sono state divergenze enormi tra i mercati. Le distribuzioni sono arrivate fino al 66,4% in Europa e 60,9% nel Regno Unito, ma non hanno superato lo 0,4% in Giappone e il 5,0% nell’America settentrionale. Queste ampie discrepanze riflettono l’ampiezza, la tempistica e la gravità dei tagli effettuati nel 2020 a fronte della pandemia.

Regno Unito: Nel Regno Unito i dividendi hanno messo a segno un forte rimbalzo, superiore a tre punti (60,9%) nel secondo trimestre, strettamente allineato al resto dell’Europa, dopo aver subito un calo analogo nello stesso periodo dell’anno precedente. La crescita sottostante è stata del 42,2%. Il totale tuttavia è stato ancora inferiore del 27% al secondo trimestre del 2019.

Europa, Regno Unito escluso: Il secondo trimestre è la stagione principale per i dividendi europei. Metà della crescita del 66,4% è stata trainata da società che hanno ripreso a seguire le proprie consuete tempistiche per le distribuzioni dei dividendi. La crescita sottostante del 20,1% è stata quasi interamente trainata dal ritorno delle distribuzioni che erano state cancellate, tuttavia prevalentemente a livelli più bassi rispetto a quelli pre-pandemia. Francia e Spagna sono state in testa al rimbalzo, mentre la Svizzera è rimasta arretrata, con un’inversione del quadro del 2020. Il totale regionale è rimasto inferiore di un quinto rispetto al secondo trimestre del 2019.

America settentrionale:Dividendi record nel secondo trimestre, trainati soprattutto dal Canada. I dividendi erano rimasti elevati per tutto il 2020, per cui l’effetto del rimbalzo è stato molto contenuto.

Asia – Pacifico (Giappone escluso):: La crescita del 45% ha beneficiato del dividendo straordinario una tantum di Samsung Electronics. La crescita sottostante è stata del 13%. Corea del Sud e Australia sono state in testa alla crescita nella regione, ma a Singapore i dividendi sono stati spinti al ribasso dalle restrizioni correnti sulle distribuzioni delle banche. A Hong Kong nel 2020 i dividendi erano stati resilienti, pertanto non disponevano di molto spazio per crescere.

Japan: Dopo un calo così basso nel 2020, la crescita sottostante dell’11,9% è stata robusta. Più di otto società giapponesi su dieci hanno alzato i dividendi su base annua, o li hanno mantenuti stabili.

Mercati emergenti: I dividendi sottostanti sono scesi del 3,2% su base annua, considerando che i tagli riflettono in retrospettiva utili più bassi nel 2020. Solo il 56% delle società dei mercati emergenti ha alzato o mantenuto i propri dividendi nel secondo trimestre.

Implicazioni per le allocazioni di portafoglio

La crescita più rapida è stata realizzata dai dividendi delle società minerarie, che hanno beneficiato del boom dei prezzi delle materie prime Anche i dividendi dell’industria e dei beni voluttuari si sono ripresi con forza, ma certi sottosettori, ad esempio il tempo libero, risentono ancora di forti pressioni. Settori difensivi quali le telecomunicazioni, i prodotti alimentari, le vendite di alimentari al dettaglio, i prodotti per la cura della casa, il tabacco e i prodotti farmaceutici hanno mantenuto i loro tassi di crescita caratteristici non superiori al cinque percento, non avendo subito impatti negativi di rilievo nel 2020.

L’impatto delle limitazioni per i dividendi bancari nel 2020 è stato importante; metà del crollo dei dividendi globali nell’anno passato è stato riconducibile alle banche. Attualmente si stanno revocando le restrizioni alla distribuzione di dividendi delle banche che le avevano applicate. Nel Regno Unito la revoca è stata completa, tuttavia le banche stanno prevedibilmente utilizzando una parte delle eccedenze di capitale per riacquistare le proprie azioni con valutazioni basse, oltre che per incrementare le distribuzioni dei dividendi.

How Janus Henderson’s fund managers are positioning the global income portfolios:

Ben Lofthouse, Head of Global Equity Income di Janus Henderson , ha aggiunto: “Con il rimbalzo dell’economia globale, la ripresa diffusa dei dividendi consente agli investitori di tornare a detenere un’ampia scelta di settori che generano reddito, diversificando il rischio di problemi per titoli e settori specifici. È questo l’approccio adottato dai nostri fondi. Per quanto riguarda i settori con rendimento più elevato, servizi finanziari e materie prime sono i settori le cui prospettive sono migliorate particolarmente dall’anno passato. Negli ultimi 12 mesi, avevamo colto opportunità selettive per irrobustire posizioni in questi settori anticipando questo progresso. Viaggi e tempo libero continuano ad essere i settori che hanno risentito più duramente dell’impatto del Covid, e mentre molti hanno adeguato l’attività per riuscire a sopravvivere, è difficile che il settore possa distribuire dividendi fino a che non si saranno ripresi i bilanci, per cui al momento continuiamo ad evitarli.”

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Twister communications group
Adriana Sampietro/Silvia Tavola
T: 02 438114.200
E: janushenderson@twistergroup.it

Salvo laddove diversamente indicato, la fonte di tutti i dati è Janus Henderson Investors al 30 giugno 2021.

I rendimenti passati non sono garanzia dei risultati futuri. Investire nei mercati internazionali implica determinati rischi e un aumento di volatilità rispetto agli investimenti che si concentrano unicamente nel Regno Unito. Questi rischi comprendono le oscillazioni valutarie, l’instabilità economica e finanziaria, la mancanza di informazioni puntuali o affidabili, nonché le dinamiche negative sul fronte politico e legale.

Note per i redattori

Janus Henderson Group (JHG) è uno dei principali gestori patrimoniali con un approccio attivo a livello globale. Il nostro obiettivo è aiutare i clienti a raggiungere obiettivi finanziari a lungo termine tramite un’ampia gamma di soluzioni di investimento che comprende azioni, reddito fisso, azioni quantitative, strategie multi-asset e alternative.

Al 30 giugno 2021, Janus Henderson aveva un patrimonio di circa US$ 428 miliardi in gestione, oltre 2.000 dipendenti e uffici in 25 città in tutto il mondo. La società ha sede legale a Londra ed è quotata presso la New York Stock Exchange (NYSE) e l’Australian Securities Exchange (ASX).

Metodologia

Ogni anno Janus Henderson analizza i dividendi distribuiti da 1.200 società ad ampia capitalizzazione (al 31/12 prima dell’inizio di ogni anno). I dividendi vengono inseriti nel modello alla data del relativo pagamento. I dividendi vengono calcolati al lordo utilizzando il conteggio delle azioni medio alla data del pagamento (si tratta di un’approssimazione, poiché nella pratica le società stabiliscono il tasso di cambio leggermente in anticipo rispetto alla data del pagamento) e convertiti in dollari (USD) al tasso di cambio prevalente. Quando viene offerto uno scrip dividend, attraverso l’attribuzione di azioni, si presuppone che gli investitori optino per ricevere il 100% come liquidità. Questo sovrastima leggermente la liquidità distribuita ma riteniamo che sia l’approccio più proattivo per gestire gli scrip dividend. Nella maggior parte dei mercati tale approccio non produce differenze sostanziali, anche se in alcuni, in particolare nei mercati europei, l’effetto è maggiore. La Spagna è uno di questi. Il modello non tiene in considerazione il flottante, dal momento che mira a rilevare la capacità delle principali aziende quotate del mondo di versare dividendi, indipendentemente dalla relativa base azionaria. I dividendi relativi ai titoli che non rientrano tra i maggiori 1.200 sono stati stimati utilizzando il valore medio di questi pagamenti rispetto ai dividendi delle large cap per il periodo quinquennale (utilizzando come fonte i dati dei rendimenti indicati). Questo significa che sono stimati a una percentuale fissa del 12,7% dei dividendi globali totali delle principali 1.200 aziende; pertanto, nel nostro modello, hanno il medesimo tasso di crescita. Non è dunque necessario effettuare ipotesi infondate circa il tasso di crescita dei dividendi delle società minori. Tutti i dati grezzi sono stati forniti da Exchange Data International e l’analisi è stata condotta da Janus Henderson Investors.