Quick View: implicazioni per i prezzi del greggio e le azioni del settore energetico dopo l'attacco di Israele
L'analista di ricerca Noah Barrett descrive l'impatto delle crescenti tensioni geopolitiche in Medio Oriente sui prezzi del petrolio e sui titoli energetici e spiega in che modo valutare gli effetti di lungo termine.

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In sintesi
- I prezzi del petrolio e i titoli energetici sono aumentati nelle ore immediatamente successive all'attacco israeliano contro obiettivi nucleari e militari di importanza cruciale in Iran.
- Sebbene il rischio di rialzo dei prezzi del petrolio sia cresciuto, ulteriori incrementi potrebbero essere limitati dal fatto che, per ora, la capacità di produzione petrolifera dell'Iran non è stata intaccata.
- Riteniamo che le interruzioni nella fornitura e/o nei flussi di petrolio incideranno fortemente sulle future oscillazioni dei prezzi. Questo include le modifiche alla produzione da parte dell'Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio (OPEC), destinata ad aumentare nella seconda metà del 2025.
L'attacco israeliano contro obiettivi nucleari e militari cruciali in Iran ha esercitato una pressione al rialzo sui prezzi globali del petrolio e ha fatto salire i titoli energetici, mentre ha spinto al ribasso gli indici azionari generali a causa dei timori per le implicazioni dei rischi geopolitici in Medio Oriente. L'Iran è uno dei principali produttori di petrolio e si trova in una posizione strategica sullo Stretto di Hormuz, da cui ogni giorno vengono spediti milioni di barili di greggio. Di conseguenza, il greggio Brent e il West Texas Intermediate (WTI), che misura i prezzi del petrolio statunitense, sono aumentati fino al 13% nelle ore che hanno preceduto l'attacco.
Aumenta il rischio di rialzo dei prezzi del petrolio
Sebbene alle fine i prezzi del petrolio abbiano limitato i guadagni, sia il Brent che il WTI ora vengono scambiati a oltre 70 dollari al barile, ben al di sopra dei minimi di inizio anno di circa 58 dollari al barile. Anche le azioni del settore energetico sono salite, grazie alla ripresa guidata - come era prevedibile - dalle società di esplorazione e produzione petrolifera. Anche le aziende con esposizione all'attività in Nord America hanno registrato ottimi risultati, poiché gli investitori hanno puntato sul fatto che l'aumento dei prezzi del greggio avrebbe intensificato l'attività di produzione a ciclo breve (soprattutto onshore negli Stati Uniti), a vantaggio delle aziende con esposizione ad attività di perforazione e completamento e/o ai volumi di produzione.
Inversione di rotta dei prezzi globali del greggio
A determinare l'andamento di lungo termine, tuttavia, saranno l’Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio (OPEC) e l'eventuale aumento delle ostilità tra Israele e Iran
Fonte: Bloomberg, dati dal 31 dicembre 2024 al 13 giugno 2025.
Sebbene il movimento del greggio sia stato significativo, prevediamo che il rally si concluda, a meno che non emergano prove evidenti di interruzioni dell'offerta. Per il momento, l'Iran riferisce che le raffinerie e i depositi per lo stoccaggio del petrolio non hanno subito danni.
Tuttavia, in base alle dichiarazioni di Iran e Israele, questo conflitto sembra tutt'altro che concluso, il che potrebbe portare ad attacchi mirati alle infrastrutture petrolifere. Inoltre, per rappresaglia, l'Iran potrebbe chiudere lo Stretto di Hormuz, interrompendo il 25% circa delle spedizioni globali di petrolio e il 20% delle spedizioni di gas naturale liquefatto che attraversano lo Stretto ogni giorno, facendo salire i prezzi.
Implicazioni per i titoli energetici
A nostro avviso, i principali aspetti da considerare per il futuro sono 1) eventuali segnali di interruzione della produzione di petrolio ed 2) eventuali segnali di interruzione dei flussi di petrolio/gas. Se nessuno dei due eventi si materializzasse, i prezzi del greggio dovrebbero scendere, poiché nella seconda metà del 2025 le prospettive di offerta saranno sempre più legate all'atteso aumento della produzione da parte dell'OPEC e dei suoi alleati (OPEC+). Con un importante cambiamento politico, ad aprile alcuni membri selezionati dell'OPEC+ hanno iniziato ad aumentare la produzione, dopo diversi anni in cui era stata ridotta di circa 2,2 milioni di barili al giorno.
In questo contesto, le aziende energetiche con un'esposizione relativamente bassa al Medio Oriente potrebbero essere ben posizionate per il futuro, date le preoccupazioni relative alle elevate tensioni nella regione.
INFORMAZIONI IMPORTANTI
Il settore energetico può risentire in modo significativo delle fluttuazioni dei prezzi dell'energia e dell'offerta e della domanda di combustibili, della conservazione, del successo di progetti di esplorazione e delle normative fiscali e statali in generale.
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Comunicazione di Marketing.