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Abilitare l'AI: implicazioni geopolitiche dal punto di vista degli investimenti

I gestori di portafoglio Richard Clode e Guy Barnard esaminano l'impatto significativo esercitato dai fattori geopolitici sulla tecnologia e sull'immobiliare, due settori che svolgono un ruolo abilitante cruciale per l'intelligenza artificiale.

Richard Clode, CFA

Richard Clode, CFA

Gestore di portafoglio


Guy Barnard, CFA

Guy Barnard, CFA

Co-Head of Global Property Equities | Gestore di portafoglio


23 maggio 2024
8 minuti di lettura

In sintesi

  • I soggetti sovrani sono diventati una nuova base di clienti nell'era dell'intelligenza artificiale, mentre l'AI generativa ha innalzato in misura esponenziale il livello di minaccia alla sicurezza informatica.
  • I data center, spina dorsale dell'economia digitale, sono diventati "fabbriche di intelligenza artificiale" con implicazioni strategiche per i paesi.
  • Gli investitori devono essere consapevoli di come i fattori geopolitici stiano influenzando i settori e le società in cui investono, con tutte le implicazioni per le catene di approvvigionamento, i costi, la concorrenza e la sostenibilità.

Gli sviluppi geopolitici sono fattori di impulso e di rischio sempre più rilevanti per i mercati. Come già accennato in precedenza, è importante che gli investitori affrontino attivamente questa nuova era di deglobalizzazione, conflitti politici e militari, cambiamento climatico ed enfasi sulla sicurezza nazionale. Nel nostro primo post sull'argomento, abbiamo discusso di come le società tecnologiche e immobiliari stiano unendo le forze per alimentare la domanda di intelligenza artificiale (AI) e trarne vantaggio. In questo articolo esaminiamo come la geopolitica, come uno dei nostri tre principali driver macroeconomici, sta influenzando i settori tecnologico e immobiliare e le aziende abilitanti per l'AI.

Il punto di vista della tecnologia (Richard)

L'AI è la nuova corsa agli armamenti: la capacità dell'AI oggi è considerata una priorità per i paesi e le regioni, essendo strategica per la sicurezza nazionale, la sicurezza informatica e la produttività economica. Di conseguenza, a differenza dell'era di Internet, vediamo che i paesi stanno diventando clienti di rilievo nell'infrastruttura AI, essendo impegnati a costruire data center propri. Questo sta creando una nuova base di clienti per aziende del calibro di nVIDIA, con una domanda di chip GPU da parte dei governi paragonabile a quella dei tre hyperscaler più grandi messi insieme. Fra questi soggetti sovrani figurano anche alcuni neofiti dell'impronta geografica tecnologica, in particolare in Medio Oriente, dove l'AI è una priorità strategica sia in Arabia Saudita che negli Emirati Arabi Uniti. Abbiamo visto la natura sovrana dell'AI manifestarsi anche sul piano geopolitico, in particolare con le restrizioni imposte dagli Stati Uniti sull'esportazione delle GPU nVIDIA più recenti.

Il soft power dell'AI e l'interconnessione con la geopolitica trovano riflesso nel recente investimento di 1,5 miliardi di dollari di Microsoft in G42, l'azienda dedicata all'intelligenza artificiale. Con sede negli Emirati Arabi Uniti, G42 funzionerà sulla piattaforma cloud Azure di Microsoft e utilizzerà i suoi chip.1 Nell'ambito dell'accordo è stata condotta una discussione più ampia con il governo degli Stati Uniti sull'accesso continuo alle GPU nVIDIA in base all'ubicazione dei clienti.

Un altro esempio sono i tentativi degli Stati Uniti di controllare l'algoritmo AI di TikTok, il cui potenziale di influenzare l'elettorato USA ha portato all'approvazione di una norma che impone agli investitori statunitensi in TikTok di disinvestire e suggerisce la creazione di un'entità di proprietà americana.

Guerre dei chip: reshoring e nearshoring

Nel 2024 più della metà della popolazione mondiale si recherà alle urne, compresi i cittadini degli Stati Uniti. Ma non ci aspettiamo che l'intreccio tra AI e geopolitica si dissolva indipendentemente da chi vincerà le elezioni presidenziali statunitensi. L'accesso alle più recenti GPU nVIDIA è fondamentale nella nuova corsa agli armamenti dell'AI, e tale rilevanza trova riflesso sia nelle restrizioni all'esportazione che nella creazione di resilienza strategica lungo la catena di fornitura di questi chip.

Con l'obiettivo di ridurre il rischio e invertire decenni di concentrazione della produzione di semiconduttori a Taiwan e in Corea del Sud, lontano da Stati Uniti, Europa e Giappone, i contribuenti di tutto il mondo stanno finanziando indirettamente decine di miliardi di dollari in sussidi e consentendo agevolazioni fiscali e condizioni di prestito favorevoli per incoraggiare i produttori di semiconduttori all'avanguardia a costruire impianti di produzione (le cosiddette "fab") a livello locale. Le attuali restrizioni sulle GPU nVIDIA più recenti e sugli strumenti ASML EUV (litografia ultravioletta estrema utilizzata per stampare i circuiti sui chip) esportati in alcuni paesi hanno implicazioni significative oggi, ma il loro impatto può solo aumentare col tempo, poiché la legge di Moore crea un divario più ampio nel tempo in termini di capacità di intelligenza artificiale. Resta da vedere se queste limitazioni sono assolute o si riveleranno relative e spostate in avanti nel tempo, ma anche in che misura i paesi sono disposti ad accettare questo status quo e le inadeguatezze sempre più evidenti dell'AI.

Minacce informatiche in crescita

La geopolitica sta producendo effetti non solo nel mondo fisico, ma anche in quello digitale, con le minacce informatiche sempre più gravi che possono solo acuirsi in un mondo di intelligenza artificiale. La capacità dell'AI generativa di creare deep fake su larga scala e a basso costo, consente ai malintenzionati di commettere crimini informatici attraverso attacchi più sofisticati, con un arsenale più ampio di vettori di minaccia per ottenere accesso ai sistemi e alle reti informatiche. La compagnia assicurativa UnitedHealth ha segnalato di recente la prima intrusione nei suoi sistemi costata un miliardo di dollari, con un enorme furto di dati sanitari privati degli americani. Il Cybercrime Ventures Report di Cybersecurity ha rilevato che entro il 2025 i reati informatici potrebbero costare 10,5 trilioni di dollari, contro i 3 trilioni del 2014. Nel frattempo, secondo il rapporto Global Security Outlook 2023 del World Economic Forum, il 74% delle aziende intervistate ritiene che l'instabilità geopolitica globale abbia influenzato la loro strategia informatica. Il recente scoppio di guerre terrestri è stato accompagnato da una grande escalation della guerra cibernetica. Per combattere questa crescente minaccia alimentata dall'instabilità geopolitica e dall'AI, le società e i paesi devono migliorare le capacità di difesa abbracciando le tecnologie di AI.

La vista dell'immobile (Guy)

In passato, i data center erano grandi stanze che ospitavano computer mainframe. Oggi si sono evoluti in strutture sofisticate, che richiedono team di gestione specializzati incaricati di mantenere la sicurezza dei server, dei dati e dell'alimentazione, il tutto operando in spazi con temperature e livelli di umidità ottimali costanti e tempi di attività garantiti al 100%.

In quanto spina dorsale dell'economia digitale, i data center abilitano la trasformazione digitale, il cloud computing, i big data e le tecnologie di intelligenza artificiale come l'AI generativa. La crescente domanda di servizi digitali e connettività da parte di consumatori, aziende e governi è un forte vento in poppa per questo tipo di immobili.

Affrontare le sfide di sostenibilità

Tuttavia, i data center sono altamente energivori: consumano costantemente un'enorme quantità di risorse, dall'elettricità necessaria al funzionamento all'energia o acqua usata per raffreddare le apparecchiature altamente sensibili alla temperatura. L'Agenzia internazionale per l'energia afferma che entro il 2026 i data center potrebbero consumare globalmente più di 1.000 terawattora di elettricità, più del doppio dei livelli del 2022, all'incirca pari al consumo totale di elettricità del Giappone.2 Per questo i data center sono già costretti a trasferirsi o a trovare sedi alternative. Singapore, Francoforte e Amsterdam hanno registrato carenze di energia elettrica e imposto limitazioni su nuovi data center. Quasi il 20% del consumo energetico dell'Irlanda oggi è assorbito dai data center e si prevede che questa percentuale salirà al 32% entro il 2026.3

Tutto questo, però, sta creando opportunità per altri mercati. Per esempio, l'attuale moratoria di Singapore sui data center avvantaggia le vicine Malaysia e Indonesia, che stanno diventando sedi alternative verso cui spostare la costruzione di nuovi data center. I potenziali rischi geopolitici che ne derivano sono evidenti, data la necessità e l'importanza dell'alimentazione energetica.

Un'ulteriore considerazione è la fonte stessa dell'energia. Attualmente le fonti sono molteplici, ma la maggior parte di queste produce grandi quantità di CO2. La mancanza di energia rinnovabile e di capacità di rete rappresenta una sfida per gli operatori dei data center. Nel corso del tempo saranno costretti a decarbonizzare e a fornire fonti alternative di energia. In definitiva, per diventare "data center verdi" le aziende dovranno utilizzare fonti energetiche come l'idrogeno, il solare, l'eolico e il nucleare. Su questo fronte ci sono buone notizie, poiché i costi di generazione eolica e solare sono diminuiti rispettivamente di quasi il 70% e il 90% dal 2010 e oggi sono la forma più economica per soddisfare oltre l'80% della domanda globale di energia.4

Tuttavia, oltre all'immensa potenza necessaria per l'attività dei data center, il raffreddamento è un aspetto altrettanto importante, in particolare con l'AI che richiede più potenza per far funzionare i superchip come quelli di nVIDIA. I data center richiedono una maggiore capacità di raffreddamento, con il raffreddamento a liquido che probabilmente diventerà lo standard in futuro. Anche l'accesso all'acqua non è scontato. Circa un quinto dei data center si trova in regioni soggette a stress idrico, in quanto tendono a fornire un migliore accesso all'energia eolica e solare.5 Secondo la Banca Mondiale, il Medio Oriente mostra le previsioni peggiori in termini di perdite economiche causate della scarsità d'acqua legata al clima.6 Data la crescita attesa dell'AI, questo acuisce la pressione su risorse già insufficienti e sta plasmando le sfide geopolitiche e influenzando le dinamiche di potere regionali.

Ogni nuovo cambiamento epocale in ambito tecnologico porta con sé vincitori e vinti, opportunità e minacce.  Se è vero che i ritorni elevati di oggi sullo sviluppo dei data center attireranno più capitali in quest'area e si tradurranno in una maggiore offerta in futuro, gli attuali ostacoli allo sviluppo sono considerevoli e includono i colli di bottiglia a livello di trasmissione di energia, apparecchiature dei data center e manodopera, nonché la zonizzazione anti-data center sempre più pervasiva nei mercati chiave. Tutto ciò significa che probabilmente l'attività dei data center continuerà a favorire i proprietari di immobili ancora per parecchi anni, restando accessibile solo per chi ha accesso al capitale e all'esperienza necessaria per operare nel rispetto dei rigorosi standard prescritti.

Sintesi

L'intelligenza artificiale non è solo un tema. Quest'ultima ondata di tecnologia ha un immenso potenziale in più aree, compresi settori dinamici come l'immobiliare e la tecnologia. Dal punto di vista degli investimenti, la geopolitica ha enormi implicazioni per le aziende e i settori, compresi quelli che stanno abilitando e soddisfacendo la forte domanda di AI; questi impatti finanziariamente rilevanti possono influenzare le valutazioni delle società e le loro prospettive di crescita a lungo termine. Se da un lato gli investitori devono essere consapevoli di queste considerazioni, dall'altro il rovescio della medaglia è che, man mano che le aziende affrontano queste sfide, emerge anche un potenziale di innovazione, collaborazione e partnership. La gestione attiva e l'engagement possono aiutare a identificare le aziende che colgono queste opportunità e che hanno maggiori probabilità di essere leader e vincenti nei rispettivi spazi.

1 https://news.microsoft.com/2024/04/15/microsoft-invests-1-5-billion-in-abu-dhabis-g42-to-accelerate-ai-development-and-global-expansion/

2,3 Agenzia internazionale dell'energia al 20 maggio 2024. https://www.iea.org/reports/electricity-2024/executive-summary

4 IRENA, Macquarie Equities Research, Data Center Power Crunch, aprile 2024.

5 NBC News, 19 giugno 2021, Drought-stricken communities push back against data centers.

6 https://www.worldbank.org/en/topic/water/publication/beyond-scarcity-water-security-in-the-middle-east-and-north-africa

GPU: un'unità di elaborazione grafica esegue complessi calcoli matematici e geometrici necessari per il rendering grafico e vengono utilizzati anche nei giochi, nella creazione di contenuti e nell'apprendimento automatico.

Hyperscaler: aziende che forniscono l'infrastruttura per servizi cloud, di rete e Internet su larga scala. Alcuni esempi sono Google Cloud, Microsoft Azure, Facebook Infrastructure, Alibaba Cloud e Amazon Web Services.

Legge di Moore: prevede che il numero di transistor che possono essere inseriti in un microchip raddoppierà all'incirca ogni due anni, diminuendo quindi il costo relativo e aumentando Performance.

Non c'è alcuna garanzia che le tendenze passate si confermino o che le previsioni si realizzino.

I settori tecnologici possono essere influenzati in modo significativo dall'obsolescenza della tecnologia esistente, dai cicli brevi dei prodotti, dal calo dei prezzi e dei profitti, dalla concorrenza di nuovi operatori che arrivano sul mercato e dalle condizioni economiche generali. Un investimento concentrato in un singolo settore potrebbe essere più volatile rispetto alla performance del mercato e di investimenti meno concentrati.

I REIT o Real Estate Investment Trusts investono in immobili, attraverso la proprietà diretta di beni immobiliari, azioni immobiliari o mutui ipotecari. Essendo quotati in borsa, i REIT sono solitamente molto liquidi e scambiati come azioni.

I titoli immobiliari, compresi i Real Estate Investment Trusts (REIT), possono essere soggetti a rischi aggiuntivi quali rischi di tasso d'interesse, di gestione, fiscali, economici, ambientali e di concentrazione.

Queste sono le opinioni dell'autore al momento della pubblicazione e possono differire da quelle di altri individui/team di Janus Henderson Investors. I riferimenti a singoli titoli non costituiscono una raccomandazione all'acquisto, alla vendita o alla detenzione di un titolo, di una strategia d'investimento o di un settore di mercato e non devono essere considerati redditizi. Janus Henderson Investors, le sue affiliate o i suoi dipendenti possono avere un’esposizione nei titoli citati.

 

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Non vi è alcuna garanzia che le tendenze passate continuino o che le previsioni si realizzino.

 

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