Status ai sensi del Regolamento UE relativo all'informativa sulla sostenibilità nel settore dei servizi finanziari (SFDR)
Janus Henderson Horizon Fund – Pan European Smaller Companies Fund
Identificativo della persona giuridica: 213800PTNMP9V9T45J20
A. Sintesi
Il Fondo è classificato tra quelli che soddisfano le disposizioni di cui all'Articolo 8 dell'SFDR, ossia un prodotto che promuove caratteristiche ambientali e/o sociali e investe in società con buone pratiche di governance. Sebbene il Fondo non abbia come obiettivo un investimento sostenibile, destina una percentuale minima del 10% di investimenti sostenibili con obiettivo sociale e ambientale ad attività economiche che non si qualificano come sostenibili dal punto di vista ambientale secondo la tassonomia UE. Si veda "B. Nessun obiettivo d'investimento sostenibile" di seguito per ulteriori dettagli.
Il Fondo promuove la mitigazione dei cambiamenti climatici, evitando emittenti con un'elevata intensità di carbonio e che non dispongono di una strategia di transizione credibile basata sulla metodologia proprietaria dei Gestori degli investimenti o che non soddisfano i criteri alternativi dei Gestori degli investimenti sull'impegno o il rating ESG, e supporta i Principi del Global Compact delle Nazioni Unite (che coprono questioni quali diritti umani, lavoro, corruzione e inquinamento ambientale). Il Fondo s'impegna inoltre a evitare investimenti in attività che potrebbero provocare danni alla salute e al benessere delle persone, applicando criteri di esclusione vincolanti. Inoltre, il Fondo investe almeno il 10% del suo valore patrimoniale netto in investimenti sostenibili. Il Fondo non utilizza un benchmark di riferimento per conseguire caratteristiche ambientali o sociali.
Il Fondo persegue la crescita del capitale investendo nei mercati azionari di società paneuropee di piccole dimensioni. Gli elementi vincolanti della strategia d'investimento descritta di seguito sono implementati tramite filtri di esclusione codificati nel modulo di conformità del sistema di gestione degli ordini del Gestore degli investimenti, utilizzando costantemente un fornitore di dati di terza parte. I filtri di esclusione sono implementati sia prima che dopo la negoziazione, consentendo al consulente del comparto di bloccare qualsiasi proposta di transazione che coinvolga titoli esclusi e di identificare eventuali modifiche allo stato delle posizioni quando periodicamente i dati di terze parti vengono aggiornati.
Il Gestore degli investimenti utilizza filtri specifici per aiutare a raggiungere alcune delle caratteristiche promosse. Ad esempio, per promuovere il contrasto ai cambiamenti climatici, vengono applicati filtri per evitare investimenti in determinate attività ad alto contenuto di carbonio e si prevede che ciò comporterà un profilo di carbonio inferiore del fondo.Sempre a titolo di esempio, per promuovere il sostegno ai Principi UNGC vengono applicati dei filtri in modo che il Fondo non investa in emittenti che violano i Principi UNGC sulla base di dati di terza parte e/o ricerche interne.
Il Gestore degli investimenti applica dei criteri di screening per escludere investimenti diretti negli emittenti coinvolti in determinate attività. In particolare, gli emittenti vengono esclusi se generano più del 10% dei loro ricavi dall’estrazione di sabbie bituminose, da attività legate al petrolio e al gas nell’Artico, dall’estrazione di carbone termico o dal tabacco. Vengono inoltre esclusi gli emittenti che si ritiene non abbiano rispettato i principi del Global Compact delle Nazioni Unite (che trattano questioni come i diritti umani, il lavoro, la corruzione e l’inquinamento ambientale). Inoltre, il Gestore degli investimenti utilizza un test di accettazione/rifiuto per determinare gli investimenti considerati investimenti sostenibili, il che significa che ciascuna partecipazione deve soddisfare tutti e tre i requisiti seguenti:
- basato sulla mappatura delle entrate rispetto agli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite o con un obiettivo di emissioni di carbonio approvato dalla Science Based Targets initiative (SBTi), contribuisce a un obiettivo ambientale o sociale;
- non causa danni significativi ad alcun obiettivo d'investimento sostenibile di tipo ambientale o sociale; e
- segue le pratiche di buona governance.
Il Gestore degli investimenti può investire in emittenti con un'elevata intensità di carbonio1 (tranne quelli esclusi come descritto sopra) se stabilisce che tali emittenti abbiano una strategia di transizione credibile, basata sulla metodologia proprietaria descritta di seguito, oppure che soddisfino i criteri alternativi di engagement o di rating ESG dei Gestori degli investimenti. In conformità con la metodologia proprietaria del Gestore degli investimenti, la strategia di transizione della società sarà ritenuta credibile solo se presenta almeno uno dei seguenti elementi:
- un obiettivo di emissioni basato su dati scientifici o un impegno verificato ad adottare un obiettivo di emissioni basato su dati scientifici (approvato o verificato da SBT – https://sciencebasedtargets.org/ o da agenzie equivalenti); o
- un punteggio climatico pari o superiore a B (punteggio da CDP – https://www.cdp.net/en, o da entità equivalenti); o
- il 30% delle spese lorde in conto capitale e/o della ricerca e sviluppo futuri per progetti allineati alla sostenibilità, in conformità con le metodologie del Gestore degli investimenti.
Se un'azienda non dispone attualmente di una strategia di transizione credibile, il Gestore degli investimenti può comunque investire se:
- ritiene che, attraverso l'engagement, indurrà l'azienda ad adottare un obiettivo di emissioni basato sulla scienza o un obiettivo di riduzione delle emissioni di carbonio (se la società non ottiene un rating positivo entro 24 mesi, disinvestirà e verranno applicati filtri per escludere l'emittente); o
- dimostra una gestione superiore del rischio ESG, conseguendo un rating ESG pari o superiore ad AA (rating di MSCI – https://www.msci.com/, o di entità equivalenti).
Nella valutazione della validità della strategia di transizione potranno essere applicati anche criteri aggiuntivi.
Ai fini della dottrina AMF (Autorité des marchés financiers), l'analisi o la valutazione extra-finanziaria come descritta in precedenza copre una quota superiore al:
- 90% delle azioni emesse da società a elevata capitalizzazione aventi sede legale in Paesi "sviluppati", dei titoli di debito e strumenti del mercato monetario con rating creditizio investment grade, e del debito sovrano emesso da Paesi sviluppati.
- 75% delle azioni emesse da società a elevata capitalizzazione aventi sede legale in Paesi "emergenti" e delle azioni emesse da società a media e piccola capitalizzazione, dei titoli di debito e strumenti del mercato monetario con rating creditizio high yield, e del debito sovrano emesso da Paesi "emergenti".
Il Gestore degli investimenti può investire in società che sarebbero escluse dai filtri sopra descritti solo se ritiene, sulla base delle proprie ricerche e come approvato dal proprio Comitato di supervisione ESG, che i dati di terza parte utilizzati per applicare le esclusioni siano insufficienti o imprecisi.
Il Gestore degli investimenti può ritenere che i dati siano insufficienti o imprecisi se, ad esempio, la ricerca del fornitore di dati di terza parte è storicamente datata, vaga, basata su fonti non aggiornate o se il gestore degli investimenti dispone di altre informazioni che gli fanno dubitare dell'accuratezza della ricerca. Se il Gestore degli investimenti desidera contestare i dati di terza parte, la contestazione viene presentata a un Comitato di supervisione ESG interfunzionale che deve approvare la "non presa in considerazione" dei dati di terza parte. Se un fornitore di dati di terze parti non fornisce ricerche su un emittente specifico o su un'attività esclusa, il Gestore degli investimenti può investire se, attraverso la propria ricerca, è convinto che l'emittente non sia coinvolto nell'attività esclusa.
Il Fondo applica anche la Politica di esclusione a livello societario (si veda la sezione "Esclusioni a livello societario" nella "Politica d'investimento responsabile di JHI"), che comprende le armi controverse.
JHI ha scelto MSCI come principale fonte di dati per la ricerca ESG (Environmental, Social and Governance). Laddove venga individuata una copertura inadeguata, è possibile utilizzare fornitori di dati ESG specializzati o ricerche interne per integrare la ricerca ESG. In questo modo si garantisce l’utilizzo di dati e metodologie coerenti con una misura ESG per ogni tipo di titolo, che può quindi essere confrontato correttamente nel processo di costruzione del portafoglio. La Politica d'investimento responsabile di JHI, che incorpora la Politica sui rischi di sostenibilità di JHI, definisce l'approccio societario ai Principi di integrazione ESG, inclusi i Principi d'investimento responsabile di JHI per il successo degli investimenti a lungo termine, i nostri approcci alla stewardship e all'engagement e le Esclusioni di base applicate alle società partecipate.
1 L'alta intensità di carbonio si riferisce al 10% delle società che emettono più carbonio fra i titoli dell'Europa occidentale (INC UK) con una capitalizzazione di mercato inferiore a 7 miliardi di euro e un limite inferiore di 1 miliardo di euro
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