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Cogliere opportunità di reddito attraverso portafogli obbligazionari a scadenza fissa

James Briggs, Carl Jones e Brad Smith, gestori di portafogli obbligazionari, esaminano le prospettive delle obbligazioni corporate e perché ci sono validi motivi per bloccare gli attuali livelli di reddito.

Trattore che traina un rimorchio dove sono state raccolte le pesche sotto gli alberi di pesco
James Briggs, ACA, CFA

Gestore di portafoglio


Carl Jones, CFA

Associate Portfolio Manager


Brad Smith

Gestore di portafoglio


23 giugno 2025
6 minuti di lettura

In sintesi

  • I rendimenti corporate sono ormai più elevati e offrono agli investitori la possibilità di ottenere un reddito ben superiore alla media degli ultimi 15 anni.
  • I rendimenti sono sostenuti dai flussi di liquidità societari, che appaiono resilienti, in particolare con l’impegno dei governi ad effettuare ulteriori investimenti. In termini di rendimenti corretti per il rischio, riteniamo che i titoli Investment Grade a breve scadenza e la fascia alta dell'High Yield offrano un mix interessante, con un rischio di default relativamente basso.
  • Un portafoglio di obbligazioni a scadenza fissa offre agli investitori un veicolo per bloccare il reddito, beneficiando anche di un rischio di concentrazione ridotto grazie al portafoglio diversificato.

Per gran parte dell'ultimo decennio, con tassi d'interesse vicini allo zero e rendimenti obbligazionari non molto più alti, ottenere un reddito interessante è stata un'impresa difficile. Oggi gli investitori non devono assumere molti rischi, per raggiungere un livello di rendimento storicamente interessante. Le obbligazioni corporate Investment Grade a scadenza più breve, ossia da uno a tre anni, comportano un rischio di tasso di interesse relativamente basso, ma offrono in media rendimenti superiori al 3,5%. Osservando gli ultimi 15 anni, l'attuale rendimento delle obbligazioni corporate globali appare molto più elevato rispetto al valore intermedio (50° percentile). Infatti, i rendimenti sono stati più bassi in oltre l'80% dei casi. Mantenere i rendimenti attuali potrebbe quindi rivelarsi redditizio, soprattutto se dovessero scendere.

Figura 1: Rendimento dell'indice ICE BofA Global Corporate Index a 1-3 anni

Grafico lineare che mostra il rendimento dell'indice obbligazionario corporate globale da 1 a 3 anni. L'asse verticale mostra il rendimento dallo 0 al 6%, mentre l'asse orizzontale mostra le date che vanno da gennaio 2021 a maggio 2025. Per la maggior parte del periodo, il rendimento è compreso tra lo 0 e il 3%, fatta eccezione per il 2022, quando supera il 5%; da allora è leggermente diminuito, attestandosi appena al di sotto del 4%. Nel grafico sono mostrate tre linee percentili tratteggiate. Il 99° percentile è al 5,5%, il 75° percentile al 2,6% e il 50° percentile all'1,75%.
Fonte: Bloomberg, ICE BofA 1-3 year Global Corporate Index, dal 31 gennaio 2010 al 31 maggio 2025. Il rendimento indicato è lo yield-to-worst, ossia il più basso che un'obbligazione con una caratteristica particolare (come un'opzione call) possa generare, a condizione che l'emittente non sia inadempiente. Quando viene utilizzata per descrivere un indice, questa misura statistica rappresenta la media ponderata di tutte le obbligazioni sottostanti detenute. Il percentile è un valore su una scala di 100 che indica la percentuale di una distribuzione uguale o inferiore al datapoint. I rendimenti possono variare nel tempo e non sono garantiti. Le performance passate non predicono i rendimenti futuri.

Solidi flussi di cassa

Negli ultimi anni, le aziende si sono dimostrate resilienti. Negli anni successivi alla pandemia COVID-19, le imprese si sono dedicate soprattutto a rafforzare i bilanci, per proteggersi da vulnerabilità future. Sebbene i costi degli interessi fossero cresciuti, con l'aumento dei tassi delle banche centrali, i costi di rifinanziamento hanno iniziato a stabilizzarsi, man mano che i tassi di interesse ufficiali scendevano dai valori massimi. La maggior parte delle aziende, soprattutto tra i mutuatari Investment Grade, si è adattata bene al nuovo contesto. Allo stesso modo, l'attività di fusione e acquisizione è stata moderata. Le società hanno evitato di lanciarsi in costose operazioni, spesso finanziate con l'indebitamento, e ciò ha contribuito a ridurre la loro sensibilità al costo degli interessi.

Se i costi di finanziamento sono stati tenuti sotto controllo, gli utili sono stati d’altra parte solidi. I consumi hanno confermato la loro tenuta, nonostante il rialzo dei tassi di interesse. Negli Stati Uniti, quasi tutte le società che compongono l'S&P500 hanno annunciato utili; nel primo trimestre del 2025, gli utili sono aumentati di circa il 13,7% su base annua 1. In Europa, circa la metà delle imprese dello Stoxx 600 aveva annunciato utili a metà giugno, e finora mostrano un incremento medio degli utili del 2,3% nel T1 2025, rispetto allo stesso trimestre di un anno fa.1

La tenuta degli utili contribuisce a mantenere ragionevolmente solidi i parametri del credito. Se da un lato i dazi stanno potenzialmente creando un freno agli utili in alcune aree, aumentando i costi per le aziende e deprimendo i volumi per gli esportatori, dall'altro questo fenomeno è in parte controbilanciato dall'aumento della spesa pubblica. Secondo l'Ufficio del bilancio del Congresso degli Stati Uniti, il "One Big Beautiful Bill Act" di Trump dovrebbe aumentare il deficit federale statunitense di 1,9 trilioni di dollari negli esercizi fiscali 2025-29.2 Secondo le stime, gli effetti di trasmissione potrebbero far aumentare il prodotto interno lordo (PIL) dello 0,9% nel 20262, favorendo le obbligazioni corporate.

La maggior parte dei paesi sviluppati ha promesso di aumentare le proprie spese per la difesa, mentre la Germania ha annunciato un importante programma di infrastrutture. Prendendo in considerazione solo il fondo infrastrutturale della Germania, la Commissione europea ha previsto che il PIL della Germania potrebbe essere crescere di circa l'1,25% entro la fine della legislatura (2029) e del 2,5% entro il 2035, grazie agli investimenti del fondo, con ricadute economiche che potrebbero far salire il PIL dell'UE dello 0,75% nel 2035.3

Trovare il punto giusto

Nel complesso, questo dato è di buon auspicio per i ricavi aziendali e i cash flow. Questo non significa sottovalutare i rischi. Siamo infatti confortati dal fatto che i default (l'incapacità di far fronte ai rimborsi del debito) sono in genere molto bassi tra le obbligazioni Investment Grade e soprattutto ben contenuti su periodi brevi (si veda la Figura 2). A nostro avviso, tre anni offrono un punto ottimale, con un'incidenza dei default cumulativi relativamente bassa, consentendo agli investitori di ottenere rendimenti senza assumere rischi eccessivi.

Figura 2: tassi di default cumulativi

Una tabella che mostra i rating in verticale, dal più alto (Aaa) al più basso (Ba3). Sulla parte orizzontale ci sono gli anni con quattro colonne: 2 anni, 3 anni, 4 anni e 5 anni. Nella tabella sono riportati i tassi di insolvenza cumulativi. La tabella è codificata a colori in modo che le celle in alto a sinistra siano verdi, a indicare tassi di insolvenza bassi o nulli, mentre quelle in basso a destra siano arancioni, a indicare tassi di insolvenza più elevati. Ad esempio, il rating più alto Aaa e il periodo più breve di 2 anni hanno un tasso di default pari a zero, mentre nell'angolo in basso a destra, che rappresenta il rating più basso Ba3 e il periodo più lungo (5 anni), il tasso di default è dell'11,7%. La colonna relativa ai 3 anni è stata evidenziata con un contorno blu, a indicare che presenta tassi di insolvenza relativamente bassi.
Fonte: Moody's, Janus Henderson Investors, al 31 dicembre 2023. Le performance passate non predicono i rendimenti futuri.

Aggiungendo in modo selettivo alcune obbligazioni High Yield, gli investitori possono ottenere rendimenti più elevati tra le obbligazioni inferiori all'Investment Grade. Ad esempio, a fine maggio 2025 il rendimento medio delle obbligazioni High Yield con rating BB-B (equivalente alle obbligazioni Ba-B secondo il rating di Moody's) con scadenza da 1 a 3 anni si attestava al 5,7%.4 Attraverso un'attenta analisi degli emittenti delle obbligazioni e limitando l'esposizione all'High Yield a una percentuale limitata di un portafoglio, gli investitori possono cercare di cogliere parte di questo rendimento aggiuntivo, limitando al tempo stesso l'esposizione al default.

Le banche centrali continuano ad adottare una politica di taglio dei tassi di interesse. Mentre la Federal Reserve (Fed) statunitense è in pausa, sia i mercati che le proiezioni economiche della Fed stessa prevedono ulteriori tagli dei tassi nei prossimi 12 mesi. Analogamente, si prevede che la Banca centrale europea e la Banca d'Inghilterra applichino ulteriori tagli.5. In quest'ottica, riteniamo che questo sia il momento migliore per utilizzare le obbligazioni corporate a tasso fisso come strumento per assicurarsi rendimenti relativamente interessanti, prima di ulteriori tagli dei tassi di interesse e cali dei tassi del mercato monetario.

Gli investitori possono cercare di bloccare il rendimento odierno acquistando una singola obbligazione, ma riteniamo che un fondo obbligazionario a scadenza fissa rappresenti una strada meno rischiosa. Proprio come un'obbligazione a sé stante, ha una cedola regolare e una data di scadenza fissa, ma presenta il vantaggio aggiuntivo della diversificazione insita in un portafoglio di titoli. Inoltre, la selezione del credito viene effettuata da un team di esperti, che monitorerà il portafoglio per tutta la durata del fondo, contribuendo a evitare il rischio di default e a massimizzare il rendimento.

1Fonte: LSEG I/B/E/S, S&P500 2025Q1 Earnings Dashboard, 13 giugno 2025. Previsioni sugli utili dello STOXX 600, 17 giugno 2025. Gli utili sono soggetti a successive revisioni.
2Fonte: Congressional Budget Office, HR1, One Big Beautiful Bill Act (stima dinamica), 17 giugno 2025.
3Fonte: The potential economic impact of the reform of Germany’s fiscal framework, 19 maggio 2025.
4Fonte: Bloomberg, ICE BofA 1-3 Year BB-B Global high yield Non-Financial Constrained Index, yield-to-worst, 31 maggio 2025. I rendimenti possono variare nel tempo e non sono garantiti. 5Fonte: Bloomberg, World Interest Rate Projections, 20 giugno 2025; Federal Reserve, Proiezioni economiche, 18 giugno 2025. Non vi è alcuna garanzia che le tendenze passate continuino o che le previsioni si realizzino.

I titoli obbligazionari sono soggetti al rischio di tasso di interesse, di inflazione, di credito e di default. Il mercato obbligazionario è volatile. Con l'aumento dei tassi di interesse, i prezzi delle obbligazioni di solito diminuiscono, e viceversa. Il rendimento del capitale non è garantito e i prezzi possono diminuire se un emittente non effettua pagamenti puntuali o se la sua solidità creditizia si indebolisce.

Le obbligazioni high yield o "junk bond" comportano un rischio più elevato di default e volatilità dei prezzi e possono subire improvvise e marcate oscillazioni dei prezzi.

Si prega di notare che la diversificazione non assicura un profitto, né elimina il rischio di subire perdite.

L'ICE BofA 1-3 Year Global Corporate Bond Index replica la performance del debito corporate Investment Grade emesso al pubblico nei principali mercati nazionali ed eurobond, con una scadenza finale inferiore a 3 anni.

L'ICE BofA 1-3 Year BB-B Global High Yield Non-Financial Constrained Index replica la performance del debito corporate denominato in USD, CAD, GBP ed EUR con rating inferiore a Investment Grade, emesso al pubblico nei principali mercati nazionali o eurobond, con una scadenza finale inferiore a 3 anni e un limite di esposizione dell'emittente al 2%.

Punti base: il punto base (pb) è pari a 1/100 di punto percentuale, 1 pb = 0,01%.

Obbligazione societaria: un'obbligazione emessa da una società. Le obbligazioni offrono un rendimento agli investitori sotto forma di pagamenti periodici e l'eventuale restituzione del denaro originale investito all'emissione, alla data di scadenza.

Fondamentali aziendali: i fattori sottostanti che contribuiscono al prezzo di un investimento. Per un'azienda, tali fattori possono includere il livello di indebitamento (leva finanziaria), la capacità di generare liquidità e la capacità di servire il debito.

Cedola: pagamento periodico di interessi su un'obbligazione, espresso in percentuale del valore nominale dell'investimento. Ad esempio, se un'obbligazione ha un valore nominale di 100 dollari e una cedola annuale del 5%, l'obbligazione pagherà 5 dollari all'anno di interessi.

Rating creditizio: punteggio assegnato da un'agenzia di rating del credito come S&P Global Ratings, Moody's e Fitch sull'affidabilità creditizia di un mutuatario. Ad esempio, S&P (Moody's) classifica le obbligazioni Investment Grade da AAA (Aaa) a BBB (Baa3) e le obbligazioni High Yield da BB (Ba1) a B (B1) fino a CCC (Caa1) in termini di qualità decrescente e rischio maggiore, nel senso che gli emittenti con rating CCC comportano un rischio maggiore di default.

Spread creditizio: La differenza di rendimento di titoli con scadenza analoga ma merito di credito diverso. Un ampliamento dello spread indica generalmente un peggioramento dell’affidabilità creditizia dell’emittente, mentre una contrazione suggerisce un miglioramento.

Default: Il mancato pagamento degli interessi o il mancato rimborso del capitale da parte di un debitore (come un emittente di obbligazioni) nei termini previsti.

Diversificazione: un modo per distribuire il rischio mescolando diversi tipi di asset/classi di attivi in un portafoglio, partendo dal presupposto che tali asset si comporteranno in modo diverso in un determinato scenario.

Duration: una misura della sensibilità del prezzo di un'obbligazione alle variazioni dei tassi d'interesse. Più lunga è la duration di un'obbligazione, maggiore è la sua sensibilità alle variazioni dei tassi d'interesse e viceversa. I prezzi delle obbligazioni salgono quando i rendimenti scendono e viceversa.

Federal Reserve (Fed): la banca centrale degli Stati Uniti che determina la politica monetaria del Paese.

Politica fiscale: descrive la politica del governo relativa alla definizione delle aliquote fiscali e dei livelli di spesa. I governi si attengono a una disciplina fiscale quando non contraggono prestiti eccessivi, ovvero mantengono bassa la percentuale di prestiti rispetto alla produzione dell'economia, in modo che l'onere complessivo del debito non si espanda in modo aggressivo.

Obbligazione high yield o ad alto rendimento: conosciuta anche come obbligazione sub-investment grade o obbligazione "spazzatura". Questi titoli di solito comportano un rischio più elevato di default dell'emittente sui pagamenti, per cui in genere sono emessi con un tasso d'interesse (cedola) più elevato per compensare il rischio aggiuntivo.

Inflazione: Il tasso di incremento dei prezzi di beni e servizi nell'economia. L'indice dei prezzi al consumo è una misura dell'inflazione che esamina la variazione dei prezzi di un paniere di beni e servizi di consumo nel tempo.

Obbligazione investment grade: un'obbligazione tipicamente emessa da governi o società che si ritiene abbiano un rischio relativamente basso di non adempiere i propri obblighi di pagamento, che si riflette nel rating più elevato assegnato loro dalle agenzie di rating.

Emissione: l'atto di mettere le obbligazioni a disposizione degli investitori da parte della società mutuataria (emittente), in genere attraverso una vendita di obbligazioni al pubblico o alle istituzioni finanziarie.

Scadenza: la data di scadenza di un'obbligazione è la data in cui il capitale inizialmente investito viene rimborsato agli investitori (insieme all'eventuale cedola finale). Le obbligazioni a breve scadenza generalmente scadono entro 5 anni, le obbligazioni a medio termine entro 5-10 anni e le obbligazioni a più lunga scadenza dopo 10+ anni.

Politica monetaria: insieme delle politiche di una banca centrale volte a influenzare il livello di inflazione e di crescita di un'economia. Gli strumenti di politica monetaria includono la definizione dei tassi di interesse e il controllo dell'offerta di moneta.

Tariffa: una tassa o un dazio imposti dal governo di un paese su merci importate da un altro paese.

Rendimento totale: il rendimento combinato del reddito e di qualsiasi variazione del valore del capitale di un investimento.

Rendimento: il livello di reddito di un titolo in un determinato periodo, in genere espresso come tasso percentuale.

Yield to worst: il rendimento più basso che un'obbligazione (indice) può generare, escludendo il default dell'emittente; tiene conto di caratteristiche speciali come le opzioni call (che conferiscono agli emittenti il diritto di richiamare o rimborsare un'obbligazione a una data specifica).

La volatilità misura il rischio utilizzando la dispersione dei rendimenti per un determinato investimento. La velocità e la misura in cui il prezzo di un portafoglio, di un titolo o di un indice si muove verso l'alto e verso il basso.

Queste sono le opinioni dell'autore al momento della pubblicazione e possono differire da quelle di altri individui/team di Janus Henderson Investors. I riferimenti a singoli titoli non costituiscono una raccomandazione all'acquisto, alla vendita o alla detenzione di un titolo, di una strategia d'investimento o di un settore di mercato e non devono essere considerati redditizi. Janus Henderson Investors, le sue affiliate o i suoi dipendenti possono avere un’esposizione nei titoli citati.

 

Le performance passate non sono indicative dei rendimenti futuri. Tutti i dati dei rendimenti includono sia il reddito che le plusvalenze o le eventuali perdite ma sono al lordo dei costi delle commissioni dovuti al momento dell'emissione.

 

Le informazioni contenute in questo articolo non devono essere intese come una guida all'investimento.

 

Non vi è alcuna garanzia che le tendenze passate continuino o che le previsioni si realizzino.

 

Comunicazione di Marketing.

 

Glossario

 

 

 

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Tutti i contenuti del presente documento hanno solo scopo informativo o di utilizzo generale e non riguardano nello specifico i requisiti di singoli clienti. Janus Henderson Capital Funds Plc è un OICVM di diritto irlandese con separazione patrimoniale tra i comparti. Si ricorda agli investitori che le rispettive decisioni d'investimento vanno intraprese solo in virtù del Prospetto più recente che contiene informazioni su commissioni, spese e rischi ed è disponibile presso tutti i distributori e gli agenti per i pagamenti/agente per i serviz e va letto con attenzione. Questa è una comunicazione di marketing. Consultare il prospetto dell’OICVM e il KIID prima di prendere qualsiasi decisione finale di investimento. Il fondo può non essere adatto a tutti gli investitori e non è disponibile per tutti gli investitori in tutte le giurisdizioni. Non è disponibile per i soggetti statunitensi. I rendimenti passati non sono indicativi dei risultati futuri. Il tasso di rendimento può variare e il valoredel capitale investito è soggetto a oscillazioni a causa dell'andamento del mercato e dei tassi di cambio. In caso di rimborso, il valore delle azioni può essere maggiore o minore del rispettivo costo iniziale. Il presente documento non costituisce una sollecitazione alla vendita di azioni e nessun contenuto dello stesso è da intendersi come una consulenza agli investimenti. Janus Henderson Investors Europe S.A. può decidere di risolvere gli accordi di commercializzazione di questo Organismo d'investimento collettivo del risparmio in conformità alla normativa applicabile.
    Rischi specifici
  • Gli emittenti di obbligazioni (o di strumenti del mercato monetario) potrebbero non essere più in grado di pagare gli interessi o rimborsare il capitale, ovvero potrebbero non intendere più farlo. In tal caso, o qualora il mercato ritenga che ciò sia possibile, il valore dell'obbligazione scenderebbe.
  • L’aumento (o la diminuzione) dei tassi d’interesse può influire in modo diverso su titoli diversi. Nello specifico, i valori delle obbligazioni si riducono di norma con l'aumentare dei tassi d'interesse. Questo rischio risulta di norma più significativo quando la scadenza di un investimento obbligazionario è a più lungo termine.
  • Il Fondo investe in obbligazioni ad alto rendimento (non investment grade) che, sebbene offrano di norma un interesse superiore a quelle investment grade, sono più speculative e più sensibili a variazioni sfavorevoli delle condizioni di mercato.
  • Alcune obbligazioni (obbligazioni callable) consentono ai loro emittenti il diritto di rimborsare anticipatamente il capitale o di estendere la scadenza. Gli emittenti possono esercitare tali diritti laddove li ritengano vantaggiosi e, di conseguenza, il valore del Fondo può esserne influenzato.
  • Il Fondo potrebbe usare derivati al fine di conseguire il suo obiettivo d'investimento. Ciò potrebbe determinare una "leva", che potrebbe amplificare i risultati dell'investimento, e le perdite o i guadagni per il Fondo potrebbero superare il costo del derivato. I derivati comportano rischi aggiuntivi, in particolare il rischio che la controparte del derivato non adempia ai suoi obblighi contrattuali.
  • Qualora il Fondo detenga attivi in valute diverse da quella di base del Fondo o l'investitore detenga azioni o quote in un'altra valuta (in assenza di "copertura"), il valore dell'investimento potrebbe subire le oscillazioni del tasso di cambio.
  • Se il Fondo, o una classe di azioni con copertura, intende attenuare le fluttuazioni del tasso di cambio tra la valuta di denominazione e la valuta di base, la stessa strategia di copertura potrebbe generare un effetto positivo o negativo sul valore del Fondo, a causa delle differenze di tasso d'interesse a breve termine tra le due valute.
  • I titoli del Fondo potrebbero diventare difficili da valutare o da vendere al prezzo e con le tempistiche desiderati, specie in condizioni di mercato estreme con il prezzo delle attività in calo, aumentando il rischio di perdite sull'investimento.
  • Le spese correnti possono essere prelevate, in tutto o in parte, dal capitale, il che potrebbe erodere il capitale o ridurne il potenziale di crescita.
  • Oltre al reddito, questa classe di azioni può distribuire plusvalenze di capitale realizzate e non realizzate e il capitale inizialmente investito. Sono dedotti dal capitale anche commissioni, oneri e spese. Entrambi i fattori possono comportare l’erosione del capitale e un potenziale ridotto di crescita del medesimo. Si richiama l’attenzione degli investitori anche sul fatto che le distribuzioni di tale natura possono essere trattate (e quindi imponibili) come reddito, secondo la legislazione fiscale locale.