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Gli investitori e la nuova era della geopolitica

La geopolitica è uno dei tre driver macro che Janus Henderson ritiene daranno forma al prossimo decennio per gli investitori. Qui di seguito, l'Economist Intelligence Unit esplora alcuni dati alla base di questi fattori, mentre Ali Dibadj, CEO di Janus Henderson, illustra il suo punto di vista sulle implicazioni per gli investitori.

Ali Dibadj

Ali Dibadj

Chief Executive Officer


11 gennaio 2024
6 minuti di lettura

In sintesi

  • L'impatto economico delle tensioni geopolitiche si sta intensificando e sarà uno dei principali driver macro dei mercati nel prossimo decennio.
  • La competizione geopolitica sarà una forza inflazionistica, i finanziamenti pubblici saranno dirottati verso alcuni settori e allontanati da altri, e la competizione per il potere spingerà la produttività e la tecnologia.
  • La volatilità che ne deriverà comporterà un aumento dei rischi e delle opportunità, e i professionisti degli investimenti saranno necessari per navigare attivamente tra i mutevoli fattori geopolitici.

La politica globale sta diventando più volatile, creando incertezza ma anche opportunità per le aziende e gli investitori. L'Economist Intelligence Unit (EIU) monitora da decenni la stabilità politica e geopolitica. Il nostro set di dati mostra un chiaro aumento della minaccia rappresentata dalle tensioni internazionali per le economie negli ultimi 15 anni. Nel 2010 abbiamo valutato che per circa il 40% delle aree geografiche da noi analizzate esisteva una minaccia "nulla" o "bassa" derivante dalle tensioni internazionali; questa percentuale è ora scesa al 25%. La gestione del rischio geopolitico ha scalato rapidamente la lista di priorità dei governi e delle aziende.

L'impatto economico delle tensioni geopolitiche si sta intensificando

Livello di minaccia rappresentato dalle controversie internazionali; % delle regioni totali

Fonte: The Economist - Intelligence Unit, 2023. Basato su una serie di dati relativa a 180 aree geografiche.

Variazioni nella distribuzione globale del potere

Le variazioni nella distribuzione globale del potere hanno determinato questi cambiamenti. La supremazia degli Stati Uniti non è più così assoluta come nel periodo 1990-2009, il che ha indebolito la capacità e la determinazione del Paese ad agire come "poliziotto del mondo". Le potenze in ascesa, come la Cina, cercano di acquisire maggiore influenza globale, mentre gli attori non statali violenti vedono l'opportunità di provocare disordini. La rivalità geopolitica ha ostacolato la capacità delle organizzazioni internazionali di mediare le dispute commerciali e in materia di sicurezza. La crescente internazionalizzazione dei conflitti armati, con un maggior numero di parti esterne che ambiscono a influenzare gli esiti in modo favorevole ai propri interessi, rende più difficile risolverli.

 

Prepararsi a una maggiore volatilità

Gli investitori devono aspettarsi una maggiore volatilità geopolitica nei prossimi anni. I timori che possa verificarsi una guerra globale o addirittura un conflitto nucleare sono esagerati: ci sono pochi segnali della nascita di un asse rivale che sfidi fondamentalmente gli Stati Uniti e i suoi alleati (le relazioni tra Cina e Russia non sono così forti come si potrebbe supporre). Tuttavia, le nostre prospettive economiche a lungo termine indicano un'ulteriore dispersione del potere globale, che conferirà più influenza alle economie emergenti e porterà a cambiamenti nell'insieme di regole e istituzioni internazionali in vigore dal 1945.

Il crescente peso economico delle economie emergenti metterà a dura prova la geopolitica


Fonte: The Economist - Intelligence Unit, 2023. 

Che cosa significa per gli investitori la competizione per il potere?

La contestazione del potere e la relativa evoluzione avranno un impatto profondo sugli investitori. I periodi di cambiamento geopolitico storicamente hanno determinato mutamenti di rilievo nei risultati economici. Vediamo un impatto dell'attuale ambiente geopolitico in diverse aree chiave.

Prezzi e tassi

  • La concorrenza geopolitica sarà inflazionistica. La ristrutturazione delle catene di approvvigionamento, alimentata dalle ambizioni di "reshoring" o "friendshoring" delle aree di produzione con rilevanza critica, comporterà una perdita di efficienze e quindi prezzi più alti. Le politiche commerciali restrittive e la creazione di riserve strategiche di materie prime aumenteranno queste pressioni sui prezzi.
  • Un vero e proprio conflitto regionale o globale produrrebbe un'impennata dei prezzi, a causa degli shock di domanda e offerta. La guerra tende a essere inflazionistica per via della domanda associata allo sforzo bellico e all'uso di strumenti di politica monetaria espansiva per finanziarlo.
  • Un'inflazione tendenziale più elevata impedirà ai tassi d'interesse di scendere sotto un determinato livello, rafforzando la nostra aspettativa che resteranno "più alti più a lungo". Un conflitto di ampia portata potrebbe invertire questa tendenza, se dovesse provocare un intervento monetario incisivo.

La concorrenza e il conflitto sul fronte geopolitico tendono a essere inflazionistici

Fonte: MeasuringWorth.com; Economist Intelligence Unit, 2023, 2023.

Spesa pubblica e privata

  • La concorrenza geopolitica incoraggerà i governi a dare priorità alle esigenze di difesa e di politica industriale in termini di spesa: l'abbiamo già visto nella risposta di Stati Uniti ed Europa all'invasione dell'Ucraina da parte della Russia. Ciò avverrà a scapito dei programmi sociali in aree come la salute, l'istruzione e l'edilizia popolare.
  • Questa evoluzione delle priorità di spesa potrebbe indurre i governi a prendere in considerazione una maggiore fornitura di beni pubblici fondamentali da parte del settore privato, data la forte domanda in questi settori. In generale, tuttavia, gli investimenti privati saranno limitati dall'incertezza geopolitica e dagli alti costi di finanziamento.
  • Un inasprimento fiscale è improbabile nell'ambiente attuale. Al di là delle pressioni sulla spesa, i governi troveranno politicamente difficile aumentare le tasse. Questi fattori puntano a deficit di bilancio persistenti e rendimenti relativamente alti. In uno scenario di conflitto, però, i rendimenti sarebbero spinti verso il basso dalla domanda di beni rifugio globali come i titoli di Stato.

Produttività e concorrenza

  • Competition between countries has historically been a driver of technological change. The desire to be at the forefront of international innovation will drive public funding in these areas and create opportunities for private players, especially as related to national defence applications.
  • Artificial Intelligence (AI) will be a focus of developments in the current environment, given global competition and divisions over the approach to be taken to the sector.

Comprendere le implicazioni della nuova era

In assenza di un vero e proprio conflitto, i cambiamenti nella distribuzione globale del potere tendono a essere graduali. Tuttavia, i recenti conflitti in Europa e in Medio Oriente danno la sensazione che i mutamenti sul fronte geopolitico si stiano verificando in modo insolitamente rapido. Comprendere le implicazioni di questa nuova era geopolitica diventerà sempre più cruciale negli investimenti, sia per proteggersi da rischi inaspettati che per trovare opportunità.

"Come descritto in Affrontare il cambiamento: tre fattori guida per il posizionamento degli investimenti a lungo termine, condividiamo l'opinione dell'Economist Intelligence Unit secondo cui la geopolitica avrà implicazioni significative per l'economia, il commercio globale e le catene di approvvigionamento che lo consentono.

 

Per gli investitori, l'impatto di questo cambiamento si manifesta a più livelli e sarà importante valutare le opportunità sotto il profilo sia macro che micro. Capire l'ambiente in cui operano le aziende, e se lo sfondo geopolitico sia favorevole per quell'azienda e quel settore, è quanto mai cruciale. Gestire le ricadute delle controversie transfrontaliere, dell'onshoring e degli adeguamenti delle catene logistiche sta diventando importante quanto l'analisi delle società in sé. Oltre all'esperienza dei nostri oltre 340 professionisti dell'investimento nell'analisi di questo tipo di cambiamento, sfruttiamo 90 anni di esperienza nel posizionamento attivo dei portafogli di investimento per conto dei clienti.

 

La geopolitica influenzerà tutte le classi di attivi e concordiamo con la valutazione dell'EIU secondo cui gli effetti a catena includeranno variazioni a livello della spesa pubblica, un costo del capitale più alto, rendimenti elevati destinati a rendere attraenti le obbligazioni, guadagni di produttività e progressi tecnologici e sviluppi legati all'intelligenza artificiale. In questo contesto mutevole, cerchiamo di fornire continuativamente spunti differenziati che aiutino gli investitori a orientarsi nel cambiamento e a pensare in modo olistico, posizionandosi per un futuro finanziario migliore".

 

Ali Dibadj, Amministratore delegato

 

Queste sono le opinioni dell'autore al momento della pubblicazione e possono differire da quelle di altri individui/team di Janus Henderson Investors. I riferimenti a singoli titoli non costituiscono una raccomandazione all'acquisto, alla vendita o alla detenzione di un titolo, di una strategia d'investimento o di un settore di mercato e non devono essere considerati redditizi. Janus Henderson Investors, le sue affiliate o i suoi dipendenti possono avere un’esposizione nei titoli citati.

 

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