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Lo spettro dei dazi di Trump sui prodotti farmaceutici: analisi delle implicazioni per i CLO europei

Il comparto sanitario è il settore più ampio all'interno dell'universo delle obbligazioni garantite da collaterale (Collateralised Loan Obligation, CLO). I gestori di portafoglio Denis Struc e David Huang tracciano una rotta per affrontare questa fase a beneficio degli investitori in CLO.

Denis Struc

Gestore di portafoglio


David Huang, CFA

Gestore di portafoglio


21 luglio 2025
4 minuti di lettura

In sintesi

  • La prospettiva di dazi USA sui prodotti farmaceutici, balzata al centro dell'attenzione la scorsa settimana in seguito alle dichiarazioni del presidente Trump, sottolinea la necessità di rivalutare l'esposizione farmaceutica nei portafogli CLO, nonostante i mercati inizialmente non abbiano dato molto peso a questa notizia proveniente da Oltreoceano.
  • Il settore sanitario, che rappresenta circa il 16,5% delle garanzie collaterali CLO europee, di cui solo il 6,4% in ambito farmaceutico, è ampiamente diversificato, con ricavi incentrati sull'UE e catene di fornitura resilienti che dovrebbero contribuire ad attenuare eventuali impatti diretti dei dazi.
  • Le tranche CLO con rating AAA vantano un superlativo track record di resilienza e, abbinando la loro solidità strutturale a una selezione scrupolosa dei gestori CLO, possono corroborare rendimenti più stabili nonostante la ricorrente volatilità del mercato.

La scorsa settimana il presidente americano Donald Trump ha annunciato un'indagine di vasta portata sulla possibile applicazione di dazi sui prodotti farmaceutici, un settore che, fino ad ora, aveva in gran parte eluso le misure commerciali imposte all'industria automobilistica, del rame e ad altri comparti. I dazi in fase di studio, la cui entrata in vigore è prevista tra 12 e 18 mesi, si applicherebbero all'intera filiera di sviluppo dei farmaci, dai principi attivi ai prodotti finiti e, secondo i toni tipicamente enfatici del tycoon, potrebbero arrivare fino al 200%.

Il susseguente sell-off delle azioni farmaceutiche è stato di breve durata, segno che i mercati hanno dato un peso molto relativo alle notizie provenienti da Oltreoceano. Sebbene alcuni osservatori interpretino l'annuncio di Trump in un'ottica di tattica negoziale rivolta alle aziende farmaceutiche situate al di fuori degli Stati Uniti, in qualità di investitori attivi in CLO, noi lo consideriamo un invito a intraprendere un'analisi approfondita dell'esposizione ai mutuatari farmaceutici, nel quadro delle garanzie collaterali sui prestiti a sostegno degli investimenti in CLO europei.

Comparto sanitario: il settore più ampio nell'universo CLO europeo

Un esame dei prestiti sottostanti nei CLO europei mostra che circa il 16,5% delle garanzie collaterali proviene da aziende sanitarie (Figura 1). All'interno di questa cifra complessiva, il settore sanitario è molto variegato. Osservando la predetta esposizione sanitaria in garanzie collaterali CLO europee, circa il 9,1% è legata ai servizi e prodotti sanitari, il 6,4% ai prodotti farmaceutici e il restante 1% al comparto biotecnologico.

Non tutti i sotto settori sarebbero impattati nella stessa misura da un eventuale braccio di ferro tariffario globale. Gli operatori dei servizi sanitari, come i gestori dell’assistenza domiciliare e i gruppi ospedalieri, hanno un raggio d’azione prevalentemente nazionale e ottengono la maggior parte dei loro ricavi a livello locale anziché negli Stati Uniti. Essi inoltre traggono vantaggio dalla crescita strutturale della domanda legata all'invecchiamento della popolazione europea.

Più in generale, molte aziende sanitarie europee hanno già adottato delle misure per prepararsi a possibili turbative legate ai dazi. Le sofisticate catene di fornitura del settore garantiscono la flessibilità necessaria per adattarsi alle mutevoli dinamiche commerciali, sia reperendo i fattori di produzione da regioni alternative che ridefinendo le reti di produzione e distribuzione per attenuare l'impatto dei dazi.

Figura 1: pesi dei settori nell'universo CLO

Categoria Universo CLO europeo
Settore sanitario 16,5%
Servizi 14,7%
Tecnologia 14,4%
Media e telecomunicazioni 7,7%
Finanza e affini 6,3%
Prodotti chimici 6,2%
Costruzioni ed edilizia abitativa 5,6%
Retail non alimentare 4,2%
Manifatturiero 4,1%
Cibo e bevande 3.9%
Tempo libero 3.0%
Carta e imballaggi 1,5%
Gaming 1,5%
Immobili 1,4%
Retail alimentare 1,4%
Settore automobilistico 1.3%
Beni di consumo 1.0%
Ristoranti 1.0%
Trasporti 0,5%
Aerospazio e difesa 0,3%
Prodotti agricoli 0.2%
Utilities 0.2%
Petrolio e gas 0,1%
Altro 3.0%
Totale 100,0%

Fonte: Janus Henderson Investors, al 18 luglio 2025.

Riflettori puntati sui prodotti farmaceutici

Poiché ad oggi l'indagine statunitense è mirata espressamente al settore farmaceutico, abbiamo esaminato più da vicino questa esposizione all’interno dell'universo collaterale CLO europeo.

Il segmento farmaceutico è di per sé ben diversificato: più di 25 emittenti, per lo più europei, rappresentano circa il 6,4% della fetta farmaceutica; nessun singolo titolo supera l'1% e i primi cinque nel complesso rappresentano circa il 3%.

Grazie alla nostra competenza globale nel credito sanitario, i nostri analisti evidenziano i seguenti punti in merito alle maggiori esposizioni farmaceutiche nelle garanzie collaterali CLO:

Esposizione contenuta sui dazi, in ragione del mix geografico
• Diversi mutuatari di una certa rilevanza sono in realtà dei produttori incentrati sull’Europa: le loro vendite sono concentrate nell'Unione Europea e, in misura minore, nei mercati emergenti.
• Dato il loro limitato apporto di ricavi USA, eventuali nuovi dazi avrebbero solo un impatto contenuto in termini di performance sui ricavi.

L'enfasi posta sul prodotto funge da riparo
• Molti mutuatari operano prevalentemente al di fuori del raggio di azione delle misure proposte dagli Stati Uniti, che ad oggi si focalizzano sui prodotti farmaceutici per uso umano.
• In questa casistica rientrano i mutuatari concentrati sui servizi veterinari e sui prodotti per la salute degli animali, segmenti questi che potrebbero rimanere esenti dai dazi sulle importazioni di farmaci per uso umano.

Strutturare portafogli resilienti mediante un approccio attivo

Le tranche CLO con rating AAA hanno dimostrato di essere una delle asset class più resilienti nei mercati globali del credito. Grazie ai molteplici strati di protezione strutturale e alla solida copertura delle garanzie collaterali, hanno registrato tassi di default prossimi allo zero, nel corso di diversi cicli economici e commerciali di durata decennale, oltrepassando le fasi di volatilità del mercato.

Sebbene la persistente incertezza sul braccio di ferro mondiale dei dazi potrebbe innescare una sporadica volatilità dei prezzi nei prestiti societari (e, di riflesso, nelle obbligazioni CLO), tali movimenti sono in genere di natura tecnica più che fondamentale. In effetti, le fasi di dislocazione spesso creano punti di ingresso interessanti per i CLO con rating AAA ben congegnati.

In tale quadro, la competenza del gestore di CLO è cruciale, in quanto è responsabile della selezione e della gestione del pool di prestiti che compongono un CLO.  Un'analisi rigorosa del credito e una valutazione accorta del rischio all'interno dei pool di prestiti sottostanti sono elementi essenziali per preservare il capitale e cogliere il potenziale di rialzo.

In qualità di investitori attivi in CLO, abbiniamo la nostra ricerca fondamentale interna su ogni prestito e obbligazione in portafoglio a una valutazione approfondita del quadro di gestione del rischio e delle decisioni di investimento di ciascun gestore di CLO. Questo processo completo di sottoscrizione a fermo ci consente di individuare i gestori che anticipano e mitigano costantemente i rischi, e traslare tali spunti attraverso la strutturazione di portafogli CLO diversificati e di alta qualità, progettati per offrire rendimenti più stabili anche in contesti di elevata incertezza dei mercati.

 

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