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La mossa di Trump di tagliare i prezzi dei farmaci negli Stati Uniti crea incertezza per i titoli farmaceutici

La Research Analyst Luyi Guo discute il potenziale impatto sulle aziende biofarmaceutiche della politica di "nazione favorita" per i prezzi dei farmaci, voluta dal presidente Trump, e di come gli investitori dovrebbero considerare il settore sanitario in questo periodo di incertezza.

Luyi Guo, Ph.D., CFA

Analista di ricerca


15 maggio 2025
4 minuti di lettura

In sintesi

  • Il presidente Trump ha firmato un ordine esecutivo per attuare una politica di "nazione più favorita" (MFN) volta a ridurre i prezzi dei farmaci negli Stati Uniti, collegandoli ai prezzi pagati in altri paesi ad alto reddito.
  • Sebbene la mancanza di dettagli nell'ordine renda difficile valutare l'impatto immediato, concordiamo con l'opinione del settore secondo cui ampi controlli sui prezzi dei farmaci potrebbero ridurre i finanziamenti, rallentare l'innovazione e mettere a rischio posti di lavoro, per non parlare della minaccia alla posizione di leadership globale degli Stati Uniti in questo settore di vitale importanza.
  • In quest'ultimo periodo di incertezza politica, riteniamo che gli investitori debbano rimanere concentrati sulla presenza di fondamentali interessanti, sull'accelerazione dell'innovazione e sulla combinazione unica di caratteristiche difensive del settore sanitario.

Anche se molti altri settori sono stati scossi dai rapidi cambiamenti di politica economica, l'assistenza sanitaria ha dovuto affrontare una realtà particolarmente complicata sotto l'amministrazione Trump.

L'ultima novità riguarda l'industria biofarmaceutica statunitense. Il 12 maggio, il presidente Trump ha firmato un nuovo ordine esecutivo (EO) che mira a ridurre i prezzi dei farmaci negli Stati Uniti, richiedendo ai produttori farmaceutici di eguagliare i prezzi più bassi praticati in altri paesi ad alto reddito. In base alla politica di "nazione più favorita" (MFN) proposta da Trump, se una prescrizione costa $ 50 negli Stati Uniti ma solo $ 20 in un altro paese sviluppato, il governo degli Stati Uniti dirà alla casa farmaceutica che è disposto a pagare solo $ 20 per quel farmaco.

Secondo l'EO, il Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani (HHS), l'Administration for Centers for Medicare and Medicaid Services (CMS) e altri funzionari dell'amministrazione comunicheranno gli obiettivi di prezzo MFN ai produttori di farmaci. Se non verranno compiuti progressi significativi entro 180 giorni dall'ordine, il Segretario dell'HHS proporrà nuove regole per far rispettare l'obbligo di prezzo, compresi meccanismi di vendita diretta ai consumatori e la reimportazione da paesi in cui i farmaci sono disponibili a costi inferiori.

In particolare, Trump potrebbe assumere una posizione più favorevole nei confronti delle società che hanno investito negli Stati Uniti. Nella sua conferenza stampa, il Presidente ha riconosciuto che diverse aziende biofarmaceutiche si sono recentemente impegnate a investire miliardi di dollari nella produzione e nelle spese in conto capitale negli Stati Uniti. Ha anche avvertito che prenderà in considerazione l'utilizzo dei negoziati commerciali, compresi i dazi su altri beni come le automobili importate, per aiutare le aziende biofarmaceutiche con sede negli Stati Uniti a giocare ad armi pari con l'Europa.

In attesa di chiarezza

Come per molti dei cambiamenti politici attualmente in corso, la proposta di MNF è ancora in fase di sviluppo e incontra molti ostacoli. Trump ha tentato di attuare tale politica durante il suo primo mandato, ma ha incontrato una significativa opposizione da parte dell'industria e sul piano giuridico. In questo secondo tentativo, Trump ha affermato che allargherà la portata della politica oltre i prezzi dei farmaci pagati da programmi governativi come Medicare. Il Presidente sostiene che la nuova politica consentirebbe di ridurre quasi immediatamente i prezzi dei farmaci da prescrizione negli Stati Uniti, con cali fra il 30% e l'80%.

L'assoluta mancanza di dettagli nell'EO rende anche difficile valutare l'impatto immediato. Ad esempio, l'ordine non cita alcuna autorità legale evidente per imporre prezzi dei farmaci più bassi, quindi resta da vedere la reale efficacia dell'amministrazione Trump nel far rispettare la nuova politica. Non è chiaro infatti quali programmi assicurativi sarebbero presi di mira e in che misura.

I titoli biofarmaceutici tirano un (temporaneo) sospiro di sollievo

Uno dei maggiori timori per l'industria è la possibilità che il meccanismo di prezzo MFN entri a far parte del disegno di legge di riconciliazione del bilancio al Congresso, una misura che renderebbe molto più plausibile l'applicazione immediata. Tale opzione sembra per ora esclusa, anche se il disegno di legge è ancora in fase di negoziazione e Trump ha molto insistito per l'inclusione. Tuttavia, il sollievo dei mercati è stato palpabile, poiché la maggior parte dei titoli biofarmaceutici ha registrato un brusco rimbalzo all'apertura del mercato, il 12 maggio, dopo un calo nel trading pre-mercato.

Nel complesso, pur essendo incoraggiati dal tono moderatamente più costruttivo di Trump sulla politica proposta, riconosciamo i rischi che essa pone nella sua forma attuale. Ampi controlli sui prezzi dei farmaci potrebbero ridurre i finanziamenti, rallentare l'innovazione e mettere a rischio posti di lavoro, per non parlare della minaccia alla posizione di leadership globale degli Stati Uniti in questo settore di vitale importanza.

Rimanere concentrati sui fondamentali 

Oltre alla serie di incognite relative alla proposta di MFN, esiste ancora una notevole incertezza su questioni come i dazi sulle importazioni farmaceutiche, nonché sui contorni finali del disegno di legge di riconciliazione del bilancio. In questo contesto, i titoli del settore sanitario potrebbero continuare a essere inclini alla volatilità. Riteniamo tuttavia che ci stiamo lentamente avvicinando alla fine dell'incertezza normativa che ha gravato sul settore dopo le elezioni statunitensi.

Inoltre, come abbiamo affermato di recente, la politica sanitaria ha sempre contorni sfumati. Le iniziative potenzialmente dannose dell'amministrazione Trump sono parzialmente bilanciate da politiche che vanno a beneficio del settore.

Infine, il punto di ingresso per gli investitori a lungo termine è stato raramente così attraente: il settore sanitario viene scambiato con uno sconto di quasi il 20% rispetto al benchmark, in rapporto alla media a lungo termine di un premio del 4%. Partendo da valutazioni così basse, riteniamo che i titoli del settore sanitario siano pronti a registrare sensibili guadagni in presenza di notizie positive.

In quest'ultimo periodo di incertezza politica, riteniamo che gli investitori debbano rimanere concentrati sulla presenza di fondamentali interessanti, sull'accelerazione dell'innovazione e sulla combinazione unica di caratteristiche difensive e opportunità di crescita idiosincratiche offerte dal settore sanitario.

 

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