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Le terapie per disturbi infiammatori e malattie immunologiche (I&I) raggiungono nuovi traguardi per pazienti e investitori

I gestori di portafoglio Andy Acker e Agustin Mohedas spiegano perché le azioni delle società che offrono terapie di nuova generazione per i disturbi infiammatori e immunologici (I&I) potrebbero avere ampio spazio per correre.

Andy Acker, CFA

Andy Acker, CFA

Gestore di portafoglio


Agustin Mohedas, PhD

Agustin Mohedas, PhD

Portfolio Manager | Research Analyst


19 ottobre 2023
5 minuti di lettura

In sintesi

  • Nel 2023, i titoli delle aziende che sviluppano trattamenti per disturbi infiammatori e immunologici hanno sovraperformato, battendo quelli di altre grandi categorie come l'oncologia.
  • Il successo dell'area terapeutica può essere attribuito a diversi fattori, tra cui gli importanti progressi medici, una popolazione di pazienti vasta e in crescita e le tendenze di rimborso favorevoli.
  • Queste dinamiche sembrano destinate a continuare nel breve termine, attirando investimenti anche sotto forma di fusioni e acquisizioni multimiliardarie.

Cancro, obesità, Alzheimer. Negli ultimi anni, queste aree terapeutiche sono state spesso sotto i riflettori, a causa dell'alto numero di persone colpite e degli importanti progressi in ambito medico. Ma un altro campo che presenta progressi scientifici e numeri analoghi è quello noto come I&I (infiammazioni e immunologia) che quest'anno ha ampiamente sovraperformato le altre tre grandi categorie sopra citate.

Come illustrato nella Figura 1, quest'anno i titoli I&I hanno registrato un rendimento medio del 30%, stracciando l'oncologia (-1%) e la neurologia (-18%) e battendo anche il segmento cardiometabolico in rialzo del 21% (sebbene alcune aziende focalizzate sull'obesità all'interno di questo gruppo abbiano segnato risultati nettamente migliori grazie al crescente potenziale dei nuovi agonisti del recettore del GLP-1 1per la perdita di peso).

Arrivano i trattamenti di nuova generazione - e spingono la crescita

Cosa spiega il successo? Un motivo ha a che fare con la scienza. A livello generale, la categoria I&I comprende malattie autoimmuni e infiammatorie come le infiammazioni intestinali (ad esempio, il morbo di Crohn), l'artrite reumatoide, la psoriasi, il diabete di tipo 1 e la sclerosi multipla. Questo campo beneficia di progressi scientifici da molti anni, con il conseguente lancio di diversi prodotti blockbuster 2, ma i ricercatori hanno continuato a identificare nuovi biomarcatori target o meccanismi d'azione che potrebbero migliorare ulteriormente lo standard di cura per i pazienti.

Per esempio, la citochina 1A simile al fattore di necrosi tumorale (TL1A) è una proteina che aiuta a regolare l'infiammazione e la fibrosi (cicatrizzazione dei tessuti) e ne è stata individuata un'espressione anomala in diverse malattie autoimmuni, tra cui l'artrite reumatoide, le malattie infiammatorie intestinali, la psoriasi e la colangite biliare primaria. I ricercatori hanno identificato questo biomarcatore come un nuovo potenziale bersaglio terapeutico che potrebbe essere efficace per l'alta percentuale di pazienti che non rispondono ai trattamenti esistenti.

I risultati finora sono stati promettenti. In uno studio, un'azienda che sta sviluppando un farmaco anti-TL1A per la colite ulcerosa da moderata a grave ha riferito che più di un quarto dei pazienti in cui la terapia convenzionale aveva fallito ha raggiunto la remissione, un traguardo clinico estremamente importante. Le azioni dell'azienda sono quasi triplicate in un giorno.

Figura 1 - I&I in testa: performance dei titoli per area terapeutica

Source: Jefferies, as of 19 September 2023. The S&P® Biotechnology Select IndustryTM Index comprises stocks in the S&P® Total Market Index that are classified in the GICS Biotechnology sub-industry. N = number of stocks.

Le performance passate non sono garanzia di risultati futuri. La performance dell'indice non riflette le spese di gestione di un portafoglio, poiché gli indici non sono gestiti e non è possibile investirvi direttamente.

Per quanto riguarda il meccanismo d'azione, l'attuale pipeline di candidati farmaci I&I comprende molti prodotti nuovi, tra cui l'inibitore della tirosin-chinasi 2 (TYK2), un enzima che media la segnalazione immunitaria e i percorsi di segnalazione infiammatoria. (Per meccanismo d'azione si intende il processo biochimico che utilizza un farmaco per produrre l'effetto desiderato). TYK2 è un tipo di Janus chinasi (JAK), una famiglia di proteine coinvolte in un'ampia gamma di malattie infiammatorie.

Inizialmente le case farmaceutiche hanno sviluppato terapie che bloccavano tutte le JAK, ma l'approccio ad ampio raggio ha comportato effetti collaterali preoccupanti, tra cui un aumento del rischio di cancro e di eventi cardiovascolari. Tuttavia, l'anno scorso, la Food and Drug Administration statunitense ha approvato Sotyktu, il primo farmaco che si concentra specificamente su TYK2, un percorso più mirato che ha portato a una netta riduzione dei rischi. Ora si stanno sviluppando altri inibitori TYK2 con l'obiettivo di migliorare ulteriormente l'efficacia, mantenendo gli effetti collaterali al minimo.

Un mercato target in crescita

L'innovazione stimola la concorrenza. Lo stesso vale per l'opportunità di mercato, ed è qui che la categoria I&I ha in mano le carte migliori. Uno studio condotto su un campione di 22 milioni di persone, pubblicato all'inizio di quest'anno, ha rilevato che un individuo su 10 soffre di almeno un disturbo immunitario. Inoltre, il numero di malati potrebbe essere in aumento a causa di fattori come l'igiene migliore (teoria dell'igiene3) e trigger ambientali.4 Mentre lo studio ha preso in considerazione 19 delle malattie autoimmuni più comuni, gli scienziati hanno identificato più di 80 tipi di disturbi I&I, suggerendo che i produttori di farmaci hanno un grande mercato da esplorare. In effetti, l'area terapeutica I&I è la seconda per valore, in base all'analisi di IQVIA, con un fatturato che potrebbe arrivare a 156 miliardi di dollari a livello globale entro la fine del 2023.5

Sono indubbiamente cifre da capogiro, ma molte terapie esistenti che hanno aiutato la categoria a raggiungere questi livelli stratosferici (tra cui Humira, il farmaco più venduto al mondo), devono affrontare la perdita dell'esclusività e la crescente concorrenza di generici e biosimilari. Di conseguenza, si prevede che la crescita dei ricavi rallenterà a una media del 4%-6% annuo dal 2022-2027, rispetto al 15% dei cinque anni precedenti.

Ma queste pressioni stanno anche contribuendo a incoraggiare gli investimenti in innovazioni come gli inibitori TKY2, così come lo sviluppo di piccole molecole biodisponibili per via orale contro bersagli convalidati, per migliorare l'accessibilità del paziente (cioè, pillole e trattamenti topici rispetto a iniezioni e infusioni). E la media non riflette le aspettative per le nuove terapie mirate a rispondere a esigenze mediche rilevanti e insoddisfatte, che secondo le previsioni si diffonderanno con ritmi a doppia cifra.

I rimborsi sono un altro elemento motivante. Molti pazienti affetti da patologie autoimmuni sono bambini o soggetti in età lavorativa, che quindi rimangono in terapia per lunghi periodi di tempo. Inoltre, negli Stati Uniti, questi pazienti rientrano tipicamente nei piani assicurativi commerciali, che non sono soggetti alla negoziazione dei prezzi dei farmaci ora consentita in ambito Medicare, il piano assicurativo governativo per gli anziani.

Investimenti nel biofarmaceutico

Per quanto riguarda la biofarmaceutica, il settore sembra scommettere sul fatto che l'innovazione, le dimensioni del mercato e le tendenze di rimborso favorevoli per la categoria I&I si riveleranno premianti nel lungo periodo.

Quest'anno sono state annunciate diverse fusioni e acquisizioni multimiliardarie, tra cui l'offerta da 11 miliardi di dollari di Merck per Prometheus Biosciences, che ha un candidato farmaco TL1A, e l'acquisizione di Nimbus Therapeutics, che sta sviluppando un inibitore TYK2 per la psoriasi, da parte di Takeda per 4 miliardi di dollari.

Queste operazioni, tutte effettuate con premi significativi rispetto al prezzo delle azioni preannunciato dalle compagnie acquisite, riflettono la fiducia che le grandi aziende farmaceutiche ripongono nel potenziale di crescita del segmento I&I - una fiducia che, a nostro avviso, potrebbe estendersi anche agli investitori.

1 Gli agonisti del recettore del GLP-1 imitano l'azione di un ormone chiamato peptide 1 glucagone-simile. I farmaci aiutano ad attenuare il senso di fame e a rallentare il movimento del cibo dallo stomaco all'intestino tenue, facendo sentire i pazienti sazi più velocemente e più a lungo.

2 Per farmaco blockbuster si intende un farmaco che genera un fatturato pari o superiori a 1 miliardo di dollari all'anno.

3 Secondo la teoria dell'igiene, la diminuzione dell'incidenza delle infezioni nei Paesi occidentali e, più recentemente, in quelli in via di sviluppo è all'origine dell'aumento dell'incidenza delle malattie autoimmuni e allergiche.

4 "Incidence, prevalence, and co-occurrence of autoimmune disorders over time and by age, sex, and socioeconomic status: a population-based cohort study of 22 million individuals in the UK" di Nathalie Conrad et al. The Lancet, 5 maggio 2023.

5 “Changing of the guard: Immunology at an inflection point” di Markus Gores, IQVIA, 3 agosto 2023.

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