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Lezioni per elevare la performance del team da un ex giocatore di rugby professionista

Marquette Payton, dirigente e Practice Management Consultant, ha fatto un viaggio in auto con l'executive coach ed ex giocatore di rugby professionista Will Fraser. Qui condivide le lezioni che ha imparato su come i team di consulenza possono elevare la performance costruendo capitale sociale.

Marquette Payton, CRPS®, CDFA®

Marquette Payton, CRPS®, CDFA®

Director, Practice Management Consultant


21 novembre 2023
7 minuti di lettura

In sintesi

  • Sia nello sport che in un'attività di consulenza di successo, i team raggiungono un alto livello di performance costruendo una banca di capitale sociale, ovvero il valore che si sviluppa attraverso le relazioni personali.
  • Quando investiamo del tempo per crescere insieme come team, alimentiamo un ambiente in cui il capitale sociale si accumula.
  • La chiave è non aspettarsi risultati da un giorno all'altro: dobbiamo concedere il tempo necessario per costruire la lealtà e la fiducia che portano a performance ottimali del team.

Ci sono molti parallelismi che possiamo fare tra il mondo dello sport e l'industria dei servizi finanziari. Di recente ho avuto l'opportunità di vederne tanti in azione, quando ho fatto un viaggio con Will Fraser, ex giocatore di rugby professionista dei Saracens, in Inghilterra, e ora executive coach.

Will applica le lezioni apprese sul campo da rugby in tutti i modi possibili per ottenere performance di alto livello sul posto di lavoro come executive coach. Lo fa attraverso un'azienda che ha lanciato e chiamato opportunamente 100 and First.

Il nome deriva da una citazione di Jacob Riis, che disse:

Osserva un tagliatore di pietre che martella la sua roccia, forse un centinaio di volte senza che si veda nemmeno una crepa. Tuttavia, al centounesimo colpo si spaccherà in due, e so che non è stato l'ultimo colpo a farlo, ma tutti quelli precedenti.

Questa citazione coglie perfettamente il fatto che una performance elevata non si ottiene in un colpo solo, ma piuttosto quando l'intenzionalità viene applicata nel tempo. I team di consulenza più performanti costruiscono una banca di capitale sociale, ovvero il valore che si sviluppa attraverso le relazioni personali all'interno di una squadra, che aiuta a instaurare fiducia e rispetto tra chi ne fa parte.

Non si gioca molto a rugby negli Stati Uniti (ancora), ma le lezioni apprese da Will trascendono gli sport e le industrie. Vivo a Denver, ed è stato incredibile vedere i Denver Nuggets vincere un campionato - il primo per il club - durante l'ultima stagione NBA.

Una cosa che mi colpisce dei Nuggets è che, prima che i giocatori si separino dopo le partite, a prescindere che abbiano vinto o perso, cantano: "Al tre: 1, 2, 3 - famiglia!". Si vede l'autenticità di questo ambiente familiare. Questi giocatori sono "cresciuti" insieme nella squadra e la presenza di questa coesione strutturale ha permesso loro di creare un capitale sociale. Ma cosa significa esattamente e come lo potete sfruttare per elevare le performance del vostro team?

Un viaggio on the road illuminante

Ero letteralmente al posto di guida, alla ricerca di maggiori informazioni su questo concetto di coesione sociale. Durante il nostro viaggio in auto attraverso la Florida, la Pennsylvania orientale e il New Jersey per incontrare consulenti con i loro team, Will è riuscito a illustrare il modo i cui questi elementi di coesione si realizzano attraverso la lente del suo passato da giocatore di rugby, e ha condiviso i dati che supportano le sue esperienze.

Prima di diventare executive coach, Will ha sperimentato in prima persona la coesione strutturale quando ha iniziato a giocare con i Saracens alla giovane età di 14 anni. La struttura ha unito i giocatori quando le loro carriere da professionisti erano ancora agli inizi, e costruire insieme forti legami sociali nel corso degli anni ha dato loro un vantaggio competitivo che li ha aiutati a vincere la storica doppietta di campionato nazionale ed europeo nella stagione 2015-16 (per inquadrarlo meglio, è come vincere il Kentucky Derby e le Belmont Stakes durante una stagione di corse di cavalli).

4 chiavi per costruire capitale sociale nel vostro team

Dedicare tempo e impegno alla costruzione del capitale sociale può cambiare le carte in tavola, eppure sono in pochi a fare i passi necessari per arrivarci. Come dice Will, "le persone non si impegnano perché il lavoro si mette di mezzo, ma è la cosa più importante da fare per elevare la performance".

Se volete costruire capitale sociale nel vostro team mettendo in pratica le lezioni apprese da Will, ecco qualche idea per iniziare.

1. Riflettete innanzitutto su voi stessi

Per creare connessioni con gli altri, dobbiamo prima capire noi stessi. Per esempio, quali sono i vostri punti di forza, le vostre debolezze, paure, passioni e motivazioni? E se abbiamo dei pregiudizi, dobbiamo essere disposti ad aprirci per capire quali siano. Conoscere se stessi è la chiave per riuscire a mostrare empatia verso gli altri, il che dovrebbe portare a interazioni di qualità superiore, in cui si è in grado di comprendere i pensieri, i sentimenti e le azioni di qualcun altro a un livello più profondo. D'altro canto, la mancanza di interazioni di qualità può creare stress e ostacolare il raggiungimento degli obiettivi del team.

2. La costruzione di legami sociali di squadra deve essere una priorità

Spesso si mette l'accento sulle attività di team building, che però si svolgono quasi sempre dopo l'orario di lavoro. Questo trasmette ai dipendenti il messaggio che la creazione di connessioni sociali non è una priorità e che il lavoro viene prima di tutto.

L'ironia è che, come ha affermato Will, il lavoro spesso ostacola l'unica cosa che migliora effettivamente i risultati dei team. L'ideale sarebbe incorporare le opportunità di team building nella giornata lavorativa. Sì, va bene prevedere attività fuori sede di tanto in tanto, ma se i team riescono a ritagliarsi del tempo ogni settimana per conoscersi meglio, questo contribuirà molto a ottimizzare la performance. Mentre si creano queste connessioni, è importante approfondire la conoscenza dei compagni di squadra per come sono a livello personale, non solo per il loro ruolo sul lavoro.

Magari si può costruire la coesione sociale parlando mentre si prende un caffè o dedicare i primi 10 minuti delle riunioni settimanali del team a conoscersi meglio. Indipendentemente dalla scelta, il tempo che dedicherete alla creazione di queste connessioni sociali sarà determinante per costruire un team straordinario nel lungo periodo.

3. Lasciare al team il tempo necessario per crescere insieme

Secondo Margaret Heffernan, CEO, imprenditrice, autrice e docente di Practice presso la University of Bath School of Management nel Regno Unito, non sono le dichiarazioni di missione a motivare le persone, ma piuttosto i legami, la lealtà e la fiducia che sviluppano tra loro.

Per prendere in prestito l'analogia di Margaret, è la malta e non solo i mattoni a creare il capitale sociale e a rendere le organizzazioni creative e resilienti. In altre parole, quando investiamo del tempo per crescere insieme come team, questo diventa il collante che favorisce un ambiente in cui il capitale sociale può crescere.

Un'altra cosa che Will ha scoperto nel mondo del rugby è che se una squadra non vince, la reazione immediata è quella di sostituire i giocatori o lo staff tecnico. Ma i dati raccolti dalla società di Will ci dicono che questo approccio non funziona. Per le squadre vincenti, ciò che sembra funzionare è la quantità di tempo che trascorrono insieme come unità.

Nel mondo di oggi, siamo abituati alla gratificazione istantanea: vogliamo risultati oggi, non domani. Ma per ottenere risultati significativi e sostenibili, dobbiamo dedicare tempo e impegno - la malta, non solo i mattoni - in un orizzonte temporale molto più lungo. Che si tratti di una squadra di rugby o di un team di professionisti della finanza, il capitale sociale può essere la chiave per vincere, non solo per una stagione, ma per l'intera vita dell'azienda.

4. Favorire un ambiente di fiducia, in modo che i membri del team sentano di poter mostrare le loro vulnerabilità

Come abbiamo appena detto, i cambiamenti frequenti all'interno del team sono molto destabilizzanti e comportano anche un altro problema: la fiducia non ha mai l'opportunità di svilupparsi. Ci vuole tempo per instaurare un clima di fiducia, e abbiamo bisogno di avere fiducia nei nostri team, in modo che tutti si sentano sicuri nel condividere i loro pensieri, senza giudizi, e siano disposti a rischiare un potenziale conflitto. La possibilità di esprimerci liberamente offre a chi ci circonda l'opportunità di sollevarci, di darci un riscontro costruttivo e di crescere non solo individualmente, ma anche come squadra. In sostanza, costruisce un senso di impegno condiviso.

Will racconta di come, quando lui e gli altri giocatori di rugby stavano ancora crescendo all'interno della squadra, di fronte a una domanda fornivano le risposte superficiali che pensavano volesse ricevere la loro rete di supporto (allenatori, nutrizionisti, familiari, amici), invece di rispondere in un modo che avrebbe portato alla crescita. Quando col tempo sono riusciti a sentirsi liberi di mostrarsi vulnerabili, c'è stata una crescita straordinaria che ha contribuito a elevare il team.

Margaret Heffernan ha colto perfettamente nel segno quando ha detto che tirare fuori il meglio dagli altri è il modo in cui le persone possono tirare fuori il meglio da sé stesse. Facendolo si crea un ambiente in cui tutti sono importanti e sanno di esserlo. E quando i membri del team riempiono la loro banca di capitale sociale, si libera la capacità di diventare i migliori oltre ogni misura - proprio come hanno fatto i Saracens, la squadra di Will in Inghilterra.

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