Nonostante la correzione, i fondamentali del settore sanitario restano solidi
Anche i titoli del comparto sanitario, come il resto del mercato azionario, hanno subito ondate di volatilità durante il terzo trimestre, ma valutazioni interessanti, l'innovazione continua e e la ripresa di attività di fusioni e acquisizioni societarie (M&A) potrebbero contribuire a risollevare il segmento, afferma il gestore di portafoglio Andy Acker.
In sintesi
- Anche i titoli del comparto sanitario come il resto del mercato azionario hanno attraversato fasi di volatilità durante il terzo trimestre, sebbene per motivi specifici di settore.
- Nello specifico, il brusco arretramento delle small e mid cap biotecnologiche iniziato a febbraio è proseguito fino a metà agosto.
- Tuttavia, le valutazioni contenute e l'innovazione costante hanno fatto ripartire le operazioni di M&A, aspetto che potrebbe offrire sostegno al settore. Inoltre, altri ostacoli potrebbero rivelarsi di natura transitoria.
Andy Acker: Nel terzo trimestre la volatilità è rimasta elevata sui mercati e il comparto sanitario non ne è stato risparmiato, anche se probabilmente per motivi diversi rispetto alle altre aree. Nello specifico, la correzione scattata a febbraio sui titoli biotecnologici, in particolare a media e bassa capitalizzazione, è proseguita fino alla metà di agosto.
All'origine ci sono a nostro avviso tre fattori principali: prima di tutto, resta l'incertezza sulla regolamentazione dei prezzi dei farmaci che crea preoccupazione riguardo al prezzo dei medicinali in particolare negli Stati Uniti. Questi timori ci sembrano decisamente esagerati, soprattutto considerando che uno degli elementi più preoccupanti del pacchetto approvato dalla Camera [dei Rappresentanti] molto difficilmente supererà l'esame del Senato, dove i Democratici hanno una maggioranza così risicata da avere bisogno del 100% dei voti per portare a casa il risultato auspicato. Pensiamo quindi che l'esito su questo fronte possa essere favorevole per il settore.
Nella prima metà dell'anno abbiamo visto anche un rallentamento dell'attività di M&Ache solo di recente sembra essere ripartita, con l'annuncio di diverse operazioni da diversi miliardi di dollari negli ultimi mesi.
Infine, la Food and Drug Administration (FDA) tuttora senza una guida resta molto impegnata nell'esame delle richieste legate al Covid, il che ha creato ritardi e anche qualche incertezza riguardo alle autorizzazioni recenti. Questi sono tutti fattori che potrebbero cambiare nei prossimi mesi, migliorando le prospettive del comparto biotech da qui in avanti.
I titoli biotech e i farmaceutici quotano intorno ai livelli più bassi di sempre, in termini di multipli P/E, e con aspettative ridotte , a nostro avviso. Dal nostro punto di vista, questi tratti fanno presagire un periodo di performance molto robusta per il comparto sanitario, in termini sia assoluti che relativi.
Pensiamo che l'esigenza di M&A resti elevata per il settore: le prime 20 compagnie biofarmaceutiche generano oltre 150 miliardi di dollari di free cash flow l'anno e quasi tutta l'innovazione deriva dalle aziende biotech a bassa e media capitalizzazione. Per questo crediamo che l'attività di M&A ripartirà offrendo sostegno a molti di questi titoli. Le valutazioni sono vicine ai minimi storici, un altro fattore che consideriamo positivo, e soprattutto, l'innovazione nel settore è ancora estremamente vivace. Stiamo osservando progressi in molte aree diverse, dall'editing del genoma alle terapie geniche fino ai nuovi trattamenti oncologici di precisione, e il fenomeno non si ferma alle terapie ma riguarda anche i dispositivi medici, con la chirurgia robotica e i grossi passi avanti soprattutto nella cura di malattie come il diabete, grazie a nuovi sistemi di monitoraggio continuo e alle pompe di glucosio che possono sostituire la funzione del pancreas nei pazienti diabetici.
Da qui deriva il nostro entusiasmo per l'innovazione in atto nel settore. Siamo convinti che le valutazioni siano interessanti e il contesto attuale promette molto bene per gli investitori pazienti con un orizzonte di lungo periodo.
Rapporto prezzo-utile (P/E) - misura il prezzo delle azioni rispetto agli utili per azione per uno o più titoli in un portafoglio.
Volatilità di mercato: la velocità e l'entità di rialzo e ribasso del prezzo di un portafoglio, titolo o indice (mercato). Se il prezzo sale e scende in misura rilevante, presenta una volatilità elevata. Se invece oscilla in modo più lento e in misura minore, ha una volatilità inferiore. È utilizzata come misura del rischio di un investimento.
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- Le Azioni/Quote possono perdere valore rapidamente e normalmente implicano rischi più elevati rispetto alle obbligazioni o agli strumenti del mercato monetario. Di conseguenza il valore del proprio investimento potrebbe diminuire.
- Le azioni di società a piccola e media capitalizzazione possono presentare una maggiore volatilità rispetto a quelle di società più ampie e talvolta può essere difficile valutare o vendere tali azioni al momento e al prezzo desiderati, il che aumenta il rischio di perdite.
- Un Fondo che presenta un’esposizione elevata a un determinato paese o regione geografica comporta un livello maggiore di rischio rispetto a un Fondo più diversificato.
- Il Fondo si concentra su determinati settori o temi d’investimento e potrebbe risentire pesantemente di fattori quali eventuali variazioni ai regolamenti governativi, una maggiore competizione nei prezzi, progressi tecnologici ed altri eventi negativi.
- Il Fondo potrebbe usare derivati al fine di conseguire il suo obiettivo d’investimento. Ciò potrebbe determinare una “leva” (livelli più elevati di debito), che potrebbe amplificare i risultati dell’investimento Le perdite o i guadagni per il Fondo potrebbero superare il costo del derivato. I derivati comportano rischi aggiuntivi, in particolare il rischio che la controparte del derivato non adempia ai suoi obblighi contrattuali.
- Qualora il Fondo detenga attività in valute diverse da quella di base del Fondo, o l’investitore detenga azioni/quote in un’altra valuta (a meno che non siano “coperte”, ossia mitigate dall’assunzione di una posizione di compensazione in un titolo correlato), il valore dell’investimento potrebbe subire le oscillazioni del tasso di cambio.
- Quando il Fondo, o una classe di azioni/quote, cerca di mitigare le oscillazioni dei tassi di cambio di una valuta rispetto alla valuta di base (copertura), la strategia di copertura stessa può avere un impatto positivo o negativo sul valore del Fondo a causa delle differenze nei tassi di interesse a breve termine tra le valute.
- I titoli del Fondo potrebbero diventare difficili da valutare o da vendere al prezzo e con le tempistiche desiderati, specie in condizioni di mercato estreme con il prezzo delle attività in calo, aumentando il rischio di perdite sull'investimento.
- Il Fondo potrebbe perdere denaro se una controparte con la quale il Fondo effettua scambi non fosse più intenzionata ad adempiere ai propri obblighi, o a causa di un errore o di un ritardo nei processi operativi o di una negligenza di un fornitore terzo.
Specific risks
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- Il Fondo può sostenere un livello di costi di operazione più elevato per effetto dell’investimento su mercati caratterizzati da una minore attività di contrattazione o meno sviluppati rispetto a un fondo che investa su mercati più attivi/sviluppati.
- Il Fondo potrebbe perdere denaro se una controparte con la quale il Fondo effettua scambi non fosse più intenzionata ad adempiere ai propri obblighi, o a causa di un errore o di un ritardo nei processi operativi o di una negligenza di un fornitore terzo.