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Mantenere la prospettiva sul ruolo dell'AI nel biotech

I gestori di portafoglio Andy Acker e Agustin Mohedas affermano che l'intelligenza artificiale (AI) ha il potenziale per accelerare lo sviluppo di farmaci, ma in ultima analisi, il valore della tecnologia dovrà essere confermato dai dati clinici.

Andy Acker, CFA

Andy Acker, CFA

Gestore di portafoglio


Agustin Mohedas, PhD

Agustin Mohedas, PhD

Portfolio Manager | Research Analyst


15 giugno 2023
3 minuti di lettura

In sintesi

  • L'entusiasmo per l'AI si è riversato nel settore biotecnologico, con numerosi resoconti su come la tecnologia avanzata rivoluzionerà il settore.
  • Ma lo sviluppo dei farmaci ha tante sfaccettature e alcune fasi del processo, come la presentazione delle domande di autorizzazione e i test clinici, potrebbero beneficiare dell'AI in misura limitata nel breve termine.
  • A nostro avviso, gli investitori dovrebbero mantenere la prospettiva e concentrarsi su ciò che conta di più per il valore delle aziende biotech: i prodotti approvati sulla base di dati clinici.

L'eccitazione che si sta diffondendo intorno all'intelligenza artificiale (AI) è travasata nel settore biotecnologico, con un flusso costante di storie su come l'AI sta contribuendo ad agevolare la scoperta di farmaci, da un antibiotico promettente contro i batteri resistenti ai farmaci a un nuovo trattamento per la psoriasi con un fatturato potenziale multimiliardario.Questi racconti hanno stuzzicato l'interesse degli investitori, dato che l'AI può accelerare lo sviluppo dei farmaci, ridurre i costi e migliorare i risultati. Un rapporto di Morgan Stanley dello scorso anno ha stimato che l'AI e l'apprendimento automatico (una sottocategoria di AI) potrebbero portare a 50 nuovi farmaci aggiuntivi per un valore di oltre 50 miliardi di dollari di fatturato nell'arco di 10 anni.1

Primi segnali del potenziale dell'AI

L'eccitazione è almeno in parte giustificata. L'AI viene impiegata in tutto il settore e sta cominciando a mostrare il suo potenziale. I vaccini a base di mRNA contro il COVID-19, per esempio, sono stati sviluppati in tempi record grazie agli algoritmi di AI che hanno aiutato a progettare mRNA sintetici, identificare i bersagli dei farmaci/vaccini e automatizzare le fasi di controllo della qualità. Nello screening del cancro al seno, la diagnostica per immagini in 3D basata sull'intelligenza artificiale sta migliorando le possibilità di individuare più precocemente le forme invasive della malattia, riducendo il numero di immagini che i radiologi devono esaminare. E in un recente rapporto, la Food and Drug Administration ha dichiarato che sta assistendo a un aumento significativo delle richieste di approvazione di farmaci con componenti basati sull'AI e si aspetta che il numero acceleri da qui in poi.2

Mantenere la prospettiva

Tuttavia, come per ogni nuova tecnologia, riteniamo che sia importante per gli investitori non perdere di vista il nocciolo della questione. Sebbene l'AI possa sembrare in grado di accelerare le scoperte mediche, questi progressi spesso sono frutto di una vasta attività di ricerca e sviluppo, con l'AI che svolge un ruolo di supporto. Moderna, che ha sviluppato uno dei vaccini anti-COVID a base di mRNA, ha trascorso anni a mettere a punto l'mRNA sintetico e a raccogliere e analizzare i dati che in seguito è stato possibile sfruttare nella lotta al COVID. E per quanto riguarda lo sviluppo di farmaci, sarà difficile per l'AI modificare radicalmente determinati aspetti che richiedono molto tempo, come lo sviluppo clinico (gli studi clinici di fase 1, 2 e 3 che testano l'efficacia e la sicurezza sui pazienti) e i processi di revisione e presentazione della documentazione previsti dalla legge, il cui completamento nell'insieme può richiedere molti anni.

Oggi è possibile investire nelle cosiddette aziende biotecnologiche digitali che utilizzano l'AI per sviluppare nuove molecole. Sebbene tali società stiano facendo progressi nel costruire pipeline di farmaci, potrebbero passare molti anni prima che riescano a portare una terapia sul mercato, ma ciò non toglie che alcuni di questi titoli vengano spinti verso l'alto dall'entusiasmo per l'AI.

Detto questo, sono stati fatti progressi più tangibili per quanto riguarda gli strumenti e i metodi computazionali che aiutano a migliorare lo sviluppo preclinico dei farmaci. Oggi, le migliori aziende biotecnologiche stanno sfruttando questi strumenti, a tutto vantaggio delle società che li forniscono.

In breve, riteniamo che l'AI abbia un futuro importante nel settore biotecnologico, con il potenziale di accelerare la scoperta di farmaci e facilitare l'impiego di terapie efficaci e mirate per i pazienti. Ma in ultima analisi, il valore delle aziende dietro la tecnologia deriverà dai prodotti creati, il cui successo dipende da dati clinici che richiederanno anni per essere generati. Finché non saranno disponibili tali dati, riteniamo che gli investitori debbano adottare un approccio cauto nei confronti dell'AI nel settore biotech.

1 Morgan Stanley, “Why Artificial Intelligence Could Speed Drug Discovery", 9 settembre 2022.
2 Food and Drug Administration statunitense, “Using artificial Intelligence & Machine Learning in the Development of Drug & Biological Products", 16 maggio 2023.

Queste sono le opinioni dell'autore al momento della pubblicazione e possono differire da quelle di altri individui/team di Janus Henderson Investors. I riferimenti a singoli titoli non costituiscono una raccomandazione all'acquisto, alla vendita o alla detenzione di un titolo, di una strategia d'investimento o di un settore di mercato e non devono essere considerati redditizi. Janus Henderson Investors, le sue affiliate o i suoi dipendenti possono avere un’esposizione nei titoli citati.

 

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Le informazioni contenute in questo articolo non devono essere intese come una guida all'investimento.

 

Comunicazione di Marketing.

 

Glossario

 

 

 

 

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    Specific risks
  • Le Azioni/Quote possono perdere valore rapidamente e normalmente implicano rischi più elevati rispetto alle obbligazioni o agli strumenti del mercato monetario. Di conseguenza il valore del proprio investimento potrebbe diminuire.
  • Le azioni di società a piccola e media capitalizzazione possono presentare una maggiore volatilità rispetto a quelle di società più ampie e talvolta può essere difficile valutare o vendere tali azioni al momento e al prezzo desiderati, il che aumenta il rischio di perdite.
  • Un Fondo che presenta un’esposizione elevata a un determinato paese o regione geografica comporta un livello maggiore di rischio rispetto a un Fondo più diversificato.
  • Il Fondo si concentra su determinati settori o temi d’investimento e potrebbe risentire pesantemente di fattori quali eventuali variazioni ai regolamenti governativi, una maggiore competizione nei prezzi, progressi tecnologici ed altri eventi negativi.
  • Il Fondo potrebbe usare derivati al fine di conseguire il suo obiettivo d'investimento. Ciò potrebbe determinare una "leva", che potrebbe amplificare i risultati dell'investimento, e le perdite o i guadagni per il Fondo potrebbero superare il costo del derivato. I derivati comportano rischi aggiuntivi, in particolare il rischio che la controparte del derivato non adempia ai suoi obblighi contrattuali.
  • Qualora il Fondo detenga attività in valute diverse da quella di base del Fondo o l'investitore detenga azioni o quote in un'altra valuta (a meno che non siano "coperte"), il valore dell'investimento potrebbe subire le oscillazioni del tasso di cambio.
  • Se il Fondo, o una sua classe di azioni con copertura, intende attenuare le fluttuazioni del tasso di cambio tra una valuta e la valuta di base, la stessa strategia di copertura potrebbe generare un effetto positivo o negativo sul valore del Fondo, a causa delle differenze di tasso d’interesse a breve termine tra le due valute.
  • I titoli del Fondo potrebbero diventare difficili da valutare o da vendere al prezzo e con le tempistiche desiderati, specie in condizioni di mercato estreme con il prezzo delle attività in calo, aumentando il rischio di perdite sull'investimento.
  • Il Fondo potrebbe perdere denaro se una controparte con la quale il Fondo effettua scambi non fosse più intenzionata ad adempiere ai propri obblighi, o a causa di un errore o di un ritardo nei processi operativi o di una negligenza di un fornitore terzo.
Janus Henderson Horizon Fund (il “Fondo”) è una SICAV lussemburghese costituita il 30 maggio 1985 e gestita da Janus Henderson Investors Europe S.A. Janus Henderson Investors Europe S.A. può decidere di risolvere gli accordi di commercializzazione di questo Organismo d'investimento collettivo del risparmio in conformità alla normativa applicabile. Questa è una comunicazione di marketing. Consultare il prospetto dell’OICVM e il KIID prima di prendere qualsiasi decisione finale di investimento.
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  • Il Fondo potrebbe usare derivati al fine di conseguire il suo obiettivo d'investimento. Ciò potrebbe determinare una "leva", che potrebbe amplificare i risultati dell'investimento, e le perdite o i guadagni per il Fondo potrebbero superare il costo del derivato. I derivati comportano rischi aggiuntivi, in particolare il rischio che la controparte del derivato non adempia ai suoi obblighi contrattuali.
  • Qualora il Fondo detenga attività in valute diverse da quella di base del Fondo o l'investitore detenga azioni o quote in un'altra valuta (a meno che non siano "coperte"), il valore dell'investimento potrebbe subire le oscillazioni del tasso di cambio.
  • Se il Fondo, o una sua classe di azioni con copertura, intende attenuare le fluttuazioni del tasso di cambio tra una valuta e la valuta di base, la stessa strategia di copertura potrebbe generare un effetto positivo o negativo sul valore del Fondo, a causa delle differenze di tasso d’interesse a breve termine tra le due valute.
  • I titoli del Fondo potrebbero diventare difficili da valutare o da vendere al prezzo e con le tempistiche desiderati, specie in condizioni di mercato estreme con il prezzo delle attività in calo, aumentando il rischio di perdite sull'investimento.
  • Il Fondo può sostenere un livello di costi di operazione più elevato per effetto dell’investimento su mercati caratterizzati da una minore attività di contrattazione o meno sviluppati rispetto a un fondo che investa su mercati più attivi/sviluppati.
  • Il Fondo potrebbe perdere denaro se una controparte con la quale il Fondo effettua scambi non fosse più intenzionata ad adempiere ai propri obblighi, o a causa di un errore o di un ritardo nei processi operativi o di una negligenza di un fornitore terzo.